L’Accademia della Flotta Stellare in confronto vi sembrerà l’asilo.
Parliamoci subito molto chiaramente: In Space We Brawl, sviluppato dai ragazzi italiani di Forge Reply, non è un gioco facile. Non è un gioco per tutti. La nostra recensione, per rispetto al gioco recensito, cercherà di essere altrettanto schietta e cruda. Rimpiangerete il Test della Kobayashi Maru.
Ricominciamo. In Space We Brawl è un 2D twin-stick shooter game, cioè uno sparatutto a due dimensioni a doppia levetta, per PS3, PS4 e (da poco) PC. Scegliete la vostra astronave, esaminandone con cura le caratteristiche, e preparatevi ad affrontarne di altre. Con una levetta ci si muove, con l’altra si mira. I quattro dorsali corrispondono ad armi primaria e secondaria, da scegliere in un’ampia gamma, scudo e turbo; premeteli tutti e quattro insieme per autodistruggervi fragorosamente. Aggiungete al cocktail asteroidi vari, esplosivi, buchi neri, buchi bianchi e diversi tipi di minaccia aliena. Shakerate il tutto tra 8 possibili location dell’universo conosciuto, ognuna delle quali contraddistinta dalla preponderanza di un elemento tra i sopracitati (qui ci sono più alieni, lì ci sono più asteroidi, etc.) e a sua volta divisa in tre settori, alpha, beta e gamma, in ordine crescente di grandezza e difficoltà. Manca ancora un elemento fondamentale, però, per giocare al meglio: da uno a tre amici. Meglio tre.
Ricominciamo un’altra volta. In Space We Brawl ha una sola modalità Single Player, le Sfide: 21 missioni che includono quelle di Tutorial che altre più avanzate che permettono di sbloccare astronavi e e armi più avanzate. Le Sfide hanno difficoltà, svolgimento e obiettivi variabili, ma non sono la modalità principale. Il fulcro del gioco infatti è l’Arena, che a sua volta si divide in tre sotto-modalità: Torneo, Campionato e Gladiatore. La prima termina dopo un numero fissato di scontri, la seconda quando un giocatore raggiunge un punteggio prestabilito, la terza con l’esaurimento di un certo tempo o numero di vite.
L’Arena è il cuore del gioco. E non si può giocare da soli. O meglio, si può giocare con dei Bot, ma non è decisamente la stessa cosa. In Space We Brawl pretende confusione, schiamazzi, proteste, vendette per essere fruito come si deve, in poche parole, servono amici!
Facciamo un passo indietro, esplorando una prospettiva diversa. In Space We Brawl è un gioco sviluppato dall’etichetta indipendente italiana di nome Forge Reply, che abbiamo avuto occasione di contattare in merito al gioco stesso, constatando l’assoluta disponibilità dei membri del team. Il gioco trasuda un altissimo livello di impegno nella cura dei dettagli, nella caratterizzazione di armi, astronavi, mappe e persino negli Avatar-Generali Spaziali che vi insegneranno come giocare, usando il celebre metodo compensativo di bastone e mazza ferrata. Vi capiterà di cogliere tributi genuini quanto inevitabili ai colossi della fantascienza del nostro tempo.
Al di là di questo il multiplayer è frenetico, la grafica cartoonata è azzeccata e frizzante, il sonoro energico e vivace, la possibilità di variare gli scontri sempre vasta e longeva (moltiplicate 11 astronavi per 11 armamenti: fanno 121 combinazioni tra le quali trovare la vostra anima gemella) e i vari elementi in gioco influiscono profondamente sul gameplay. Buchi Neri e Buchi Bianchi, per esempio, curvano spaziotempo e proiettili: i primi, attirandoli; i secondi, respingendoli. Ma allora, con tutti questi pregi, In Space We Brawl è davvero ciò che si definisce una “killer application” del suo genere? Purtroppo no, manca qualcosa.
Ripartiamo un’ultima volta, per parlare dei difetti del gioco. Il multiplayer è solo locale, cosa semplice quanto importante. Abbiamo già detto del team di sviluppo indipendente, e possiamo spiegarci facilmente tale mancanza con ragioni di tipo economico. È comunque difficile non pensare a quanto In Space We Brawl sarebbe stato più esplosivo con la sola aggiunta di una modalità online. Soprattutto considerato quanto la presenza di due o tre amici a fare una partita con voi cambi l’esperienza di gioco da così a così. Le Sfide sono gustose ma, da sole, non sazieranno nemmeno lontanamente la vostra fame di stragi spaziali. Se non avete almeno un amico disponibile a giocare con voi su base regolare, dovreste pensarci due volte prima di acquistare questo gioco, dal prezzo (al momento della recensione) non proibitivo ma neanche stracciato.
L’altro problema, più o meno grave a seconda della vostra indole, è la difficoltà. Lo abbiamo accennato in apertura e qui lo ripetiamo: In Space We Brawl è un gioco che non si fa complimenti a essere duro con voi, ben più degli standard cui la maggioranza dei giocatori è abituata. Il sapore arcade (che è un pregio, se tendete al nostalgico) si mastica anche per questo. Nella nostra stessa recensione abbiamo detto più volte di “ricominciare da capo”, e l’abbiamo fatto di proposito: se la cosa vi ha frustrato, forse il gioco di Forge Reply non fa per voi, perché dovreste abituarvi a fallire e riprovare molto più spesso. Se però siete capaci di accettarne l’asprezza, magari venendone persino spronati, In Space We Brawl saprà tenervi compagnia a lungo, senza cambiare mai di una virgola, come l’amico che vi tratta male da quando lo conoscete perché, sotto sotto, non vuole far vedere che tiene a voi dal primo giorno.
Un ultimo rapido appunto va fatto anche sui comandi, forse non ineccepibili e sicuramente non modificabili. Bisogna inoltre tenere presente che, data la natura di stick shooter, per giocare la versione PC bisogna disporre di un controller per giocatore e altrettante porte USB.