Lezioni di vita in stile Pixar

Dopo una lunga attesa arriva finalmente in Italia lโ€™ultimo capolavoro tardato Disney Pixar, quellโ€™Inside Out che, sin dai primi trailer, ci ha incuriosito ed affascinato per la trovata, non inedita ma sempre geniale, di mostrare il funzionamento del corpo umano antropomorfizzandone le componenti e, in questo caso, i sentimenti. A ben vedere la rappresentazione dei sentimenti, il loro significato e funzionamento, รจ da sempre una delle caratteristiche e cifre stilistiche di Pixar che ha da sempre lavorato di fino per riconsegnare allo spettatore, a prescindere dalla sua etร , contenuti e immagini solo apparentemente semplici, ma in realtร  ricchi di un significato ben piรน profondo, spesso in grado di raccontare per immagini tematiche non sempre semplici. Distacco, ambizione, libertร , morteโ€ฆ sono solo alcuni dei temi che gli studios di Lasserter sono riusciti brillantemente a comunicare e significare per mezzo di una costruzione di personaggi e situazioni che lasciano lo spettatore sempre a metร  tra la bellissima sospensione dellโ€™incredulitร  che i film sanno creare, e la consapevolezza che quel che si sta vedendo vuol dire magari molto di piรน e merita un pensiero, un rimuginamento o anche solo una seconda (o terza, quarta, quinta) visione.

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Ecco, Inside Out รจ lโ€™apoteosi di questo processo di ricchezza mentale, un film apparentemente semplice, con un ritmo ed una narrazione avventurosa dallo stampo molto classico, che in realtร  nasconde dentro di sรฉ una chiave di lettura che, esulando dal mero divertimento, ti lascia riflettere non solo su quello che hai appena visto, ma anche su te stessoโ€ฆ sulla tua vita ed ovviamente sulle emozioni che lโ€™hanno percorsa.

La storia รจ quella di Riley, una ragazzina gioiosa e spensierata che purtroppo si scontra con un primo, duro, scoglio della propria vita. Il trasferimento dalla sua cittadina nel Minnesota a San Francisco, in cui la giovane non sembra riuscita a ritrovare il proprio posto, a dispetto di una vita precedente perfettamente inquadrata. A guidarla (in tutti i sensi) una squadra di 5 emozioni: Rabbia, Paura, Disgusto, Tristezza e Gioia, sentimento cardine della vita di Riley che, in seguito ad un incidente, si smarrirร  nei recessi della mente insieme a Tristezza allontanandosi cosรฌ dalla โ€œSala di controlloโ€. Lontana dalla struttura che permette al sentimento la diretta interazione con Riley, Gioia dovrร  cominciare un viaggio supportata dal sentimento che, nelle sue idee, รจ il meno utile di tutti e che si dimostrerร  invece unโ€™occasione di crescita e consapevolezza. Il viaggio di Tristezza e Gioia, la loro assenza dalla vita di Riley, e la modifica del comportamento della giovane dovuto alla sola presenza degli altri 3 sentimenti, รจ dunque il fulcro del racconto che si concentra doverosamente sulla ragazzina e sui suoi sentimenti presentandoci, solo raramente, il โ€œpunto di vista sentimentaleโ€ degli altri personaggi in scena come i genitori della bambina (la cui scena a tavola, resa celebre nel trailer, รจ di fatto lโ€™unico vero punto di incontro delle varie prospettive). Il viaggio meraviglioso nello strambo mondo creato dalla mente di una ragazzina meno che adolescente, รจ dunque unโ€™allegoria della crescita personale, della consapevolezza che noi, ed i nostri sentimenti, dobbiamo avere nel passare dalla sintesi piรน pura degli stati emozionali (la gioia assoluta, la tristezza assoluta, ecc) a quella miscela che, di fatto, ci porta a capire meglio il mondo con lโ€™incedere dellโ€™etร .

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Capirete allora il compito arduo che Inside Out si propone. Un compito magistralmente eseguito su ogni piano di lettura, da quello dellโ€™intrattenimento puro in salsa โ€œbuddy movieโ€ per bambini, sino al piรน impegnativo compito di sollazzare, divertire e lasciarsi capire da un pubblico adulto, a cui il film sa comunque parlare. Pixar, in questo, รจ ancora una volta maestra: preso nelle sue singole parti, il film potrebbe sembrare quasi banale e occasionalmente โ€œlentoโ€, ma nella sua costruzione e nella sua summa, Inside Out si propone invece come unโ€™opera complessa, dalle molteplici chiavi di lettura, i cui fini tocchi di classe danno ben piรน di uno spunto su cui riflettere in merito non solo al significato ed alla costruzione delle emozioni, ma anche al funzionamento della stessa mente, rappresentata nel film come un luogo dedalico ma perfettamente organizzato tra subconscio, memoria, pensiero cognitivo e immaginazione.
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Lโ€™allegoria tutta รจ allora un pretesto che spinge lo spettatore a guardare oltre, comprendendo, come faranno poi gli stessi personaggi, che la percezione del mondo e dei sentimenti รจ data non solo dal punto di vista con cui li si osserva, ma anche dal momento in cui li si percepisce, li si analizza e magari ci si ripensa e che, soprattutto, non si puรฒ vivere di emozioni assolute e stagne, ma occorre sperimentare, capire, emozionalmente โ€œcreareโ€. Lo stesso linguaggio usato dal film รจ, di fatto, la chiave con cui il film stesso va interpretato, trasformando le immagini in un insegnamento sui linguaggi del cervello e, neanche in modo assurdo, sulle meccaniche della vita. Inside Out, insomma, รจ un lavoro notevole. Pregevole non solo per la sua fattura (le emozioni, nei loro profili sfocati e indefiniti sono qualcosa di superbo sia visivamente che concettualmente) ma anche per lโ€™esperienza che riesce a creare per lo spettatore ed al modo in cui in esso, nel bene o nel male, lascerร  certamente un segno. Un percorso emozionale mai teso o tedioso, ma anzi fresco e divertente in cui cโ€™รจ spazio per la battuta, per il momento esagerato ma anche per la riflessione e, perchรฉ no, per la tristezza non cosรฌ inutile come si crederebbeโ€ฆ