In occasione del recente Romics, abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con un ospite davvero speciale presente in fiera, Francis Manapul, noto disegnatore e autore di storie appartenenti a leggendari eroi della DC come The Flash, Batman, Superman e molti altri. Insomma, un professionista che non capita di incontrare tutti i giorni, come non approfittarne?!

Innanzitutto vorremmo parlare dell’annuncio di alcune settimane fa del tuo primo libro, Broken Hollow. Vuoi dirci qualcosa a riguardo e sul misterioso autore che ti accompagnerà in questa avventura?

Purtroppo non posso dire più di tanto ancora. Lui lavora per la Marvel, io per la DC, quindi dovremmo incontrarci a metà strada in qualche modo. Non abbiamo ancora un editore, ma non credo sarà un gran problema trovarne uno, a me interessava soprattutto lavorare senza che nessuno mi dicesse “fai questo” o “fai quello”. Il motivo per cui è stato annunciato così presto è perché stavo girando un video per Microsoft, e mi hanno chiesto di mostrare qualche mio lavoro su Flash o Batman, ma ho detto: “Perché invece non mostriamo Broken Hollow?” E così ho fatto. Ci sto lavorando con questo artista, lui è bravissimo, e sarà un libro molto divertente. Sarà fantascientifico, ma in un modo completamente nuovo. Ci saranno delle balene volanti e molti elementi veramente strani. La storia principale riguarda questa ragazzina che deve relazionarsi con questo criminale per sopravvivere in questo nuovo posto in cui si trova. Credo possa ricordare una versione futuristica di Lone Wolf and Cub o True Grit. Sono un grande fan dei western, ma il mio collaboratore è più per la fantascienza, quindi sarà un misto tra questi due generi.

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Quando e dove potremmo vedere qualcosa a riguardo?

Spero entro fine 2016, è ancora un po’ presto.

Hai iniziato la tua carriera lavorando per Top Cow. Cosa ti ricordi di quell’epoca? Hai qualche aneddoto divertente?

Beh, quando ho iniziato a lavorare lì, tutti in Top Cow erano giovanissimi. Avevamo tutti 19, 18 o 20 anni, e visto che i fumetti erano gran parte delle nostre vite, alcuni di noi avevano addirittura dei sacchi a pelo sotto la loro scrivania, in modo da restare lì anche tutta la notte. Quello che era divertente è che avevamo molte TV ed Xbox, ci piaceva molto Halo così quando gran parte dei responsabili tornavano a casa, verso le 19 circa, visto che lavoravamo tutti in diverse zone dell’edificio, quando sapevamo di essere soli c’era questo ragazzo che andava all’interfono e cominciava a canticchiare la colonna sonora di Halo, così sapevamo che era ora di riunirci e giocare insieme. Era divertente!

Quindi in pratica ci stai dicendo che hai giocato ad Halo con Marc Silvestri…

Sì! Ed era divertente perché, visto che era Marc, la regola per tutti era “uccidiamo prima Marc e poi tutti gli altri”. Era divertente, io non sono neanche mai stato al college, quindi praticamente è stata l’esperienza più vicina al college che abbia avuto.

Quali sono stati gli artisti internazionali che ti hanno più influenzato?

Sono un grande fan di Eduardo Risso, è uno dei miei artisti preferiti. Il modo in cui racconta le storie è fantastico, come compone tutte le pagine, come riempie i neri, è davvero bravo.

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Sei ancora nel team di Detective Comics, giusto?

No in realtà ho abbandonato. Sì, è una notizia.

Davvero? È un peccato, perché la nostra prossima domanda riguardava Batman. Avremmo voluto sapere se lavorerai su qualcosa riguardante l’Uomo Pipistrello.

Beh in effetti su qualcosa che lo riguarda si, perché Batman fa parte della Justice League, sulla quale sto lavorando proprio adesso, quindi sì, vedrete un po’ di Batman anche da parte mia.

Tu sei un artista completo, inchiostri, disegni ed adesso hai iniziato anche a scrivere. Come riesci a trovare il tempo di fare tutto?

Beh, per fortuna sono un artista abbastanza veloce, al momento sto anche colorando i miei stessi lavori, e quindi questo sicuramente aiuta. Mi piace prendermi la responsabilità e la paternità di quello che scrivo e disegno, e quindi credo che le matite, gli inchiostri e i colori, sono tutti strumenti che servono a raccontare una storia, che ogni elemento è molto importante per me, e quindi ho sentito il bisogno di espandere le mie competenze con tutti questi elementi, perché credo che essere un artista a tutto tondo mi permetta di fare meglio questi lavori tutti insieme, piuttosto che focalizzarmi su una sola parte.

superman-batman-60-francis-manapulCome hai iniziato a lavorare sui fumetti?

Oh, quando ero un ragazzino mi piacevano i fumetti, ma non più di tanto. Poi cominciarono ad arrivare Image Comics, Wizards Magazine, quindi cominciò ad essere un periodo molto eccitante per i fumetti. All’epoca vivevo a Scarborough, un piccolo borgo di Toronto, e mi piaceva anche il basket. Crescendo però mi sono reso conto che non sarei diventato un giocatore di basket, e quindi mi buttai sull’altra mia passione, i fumetti. Quando ho provato ad entrare in questo mondo c’era la crisi dell’industria, ma ho comunque realizzato che a prescindere dai guadagni mi piaceva disegnare e scrivere storie, così verso i 16 anni ho cominciato a costruire il mio portfolio, e ho cominciato a lavorare come professionista a 18-19 anni. Lo dico perché la prima volta che sono stato pubblicato non mi hanno pagato per un anno, quindi per un anno intero ho fatto questo lavoro gratis solamente per essere pubblicato, e poi a 19 anni ho cominciato a lavorare per Top Cow e divenne la mia professione.

Tu vieni da Toronto, Canada. In Italia l’unico fumetto canadese che conosciamo è Scott Pilgrim. Com’è cambiato il mercato canadese dall’epoca di Scott Pilgrim?

Mah, più o meno è lo stesso, è come il mercato americano, sostanzialmente. A dire il vero tutti i fumetti americani sono stampati in Canada, quindi poi vengono spediti negli Stati Uniti e poi ritornano di nuovo in Canada per essere venduti. Ci sono molti artisti canadesi, solo a Toronto abbiamo Stuart Immonen, Ramon Perez, Adrian Alphona, ce ne sono tanti in città e sembra quasi di essere nella New York degli anni ‘70, all’epoca in cui ci vivevano sia gli artisti Marvel che DC. È molto simile al mercato americano, sì.

Parlando della Marvel, c’è un loro supereroe sul quale vorresti lavorare?

Al momento sono molto felice qui alla DC. E credo che se dovessi lavorare al di fuori della DC, sarebbe per lavorare su cose mie, ed ecco perché sto facendo Broken Hollow. Ci sono ancora un sacco di personaggi della DC sui quali non ho ancora messo le mani, quindi al momento sono molto molto fedele a loro, ecco. Riguardo alla DC però devo dire che sono comunque stato molto fortunato perché ci sono parecchi personaggi sui quali sono riuscito a lavorare, ed altri sui quali lavorerò in futuro. Ad esempio lavorerò su Flash, che era al numero uno della mia lista. Il secondo della lista è Batman, che pure sto in qualche modo trattando. Il terzo era Superman e ce l’ho fatta anche in questo caso. Poi ci sono Aquaman e Kamandi, The Last boy on Earth, e mi sono occupato di entrambi. Mi è andata bene, direi. Ma più interessante è il fatto che sto lavorando alla Justice League con Geoff Johns, e ci toccherà lavorare con molti dei personaggi di Jack Kirby, come ad esempio Mr. Miracle, che, guarda caso, è un altro dei personaggi che ho sempre voluto fare. È davvero un bel periodo alla DC, sto riuscendo a lavorare con tutti i personaggi con cui volevo mettermi alla prova.

Viviamo nell’epoca dell’esplosione dei film basati sui fumetti. Alcuni autori DC e Marvel stanno iniziando a pensare che ce ne sono anche troppi. Tu che ne pensi?

Come fan dei fumetti non penso che ce ne siano troppi, anzi non ce ne sono abbastanza, ne voglio di più!
Ti ricordi quando da bambino leggevi un fumetto e pensavi “Wow, non vedremo mai un film sugli X-Men”? Beh adesso possiamo vederne uno ogni volta che vogliamo. Mi sembra di vivere nel Paese dei Balocchi, con un buffet infinito di film. Certo, alcuni saranno buoni ed altri meno buoni, ma è così che vanno le cose. Per me è fantastico che ce ne siano tanti, davvero, ne vorrei anche di più.

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Qual è il tuo preferito?

Forse Il Cavaliere Oscuro, credo sia il migliore della trilogia di Christopher Nolan. So che è scontato ma direi anche Spider-Man 2 di Sam Raimi, è stato divertente. Mi è piaciuto anche il primo film di Superman, quello vecchio con Christopher Reeve.
Quando i film sui fumetti cominciarono ad uscire, la gente era sorpresa dagli effetti speciali, e bastava questo a far sì che un film piacesse. Adesso non è più così, il pubblico sta diventando più esigente e non vogliono più solo gli effetti visivi, ma una buona storia.
Ecco perché penso che I film sui fumetti miglioreranno ancora in futuro, perché ci saranno delle buone storie, oltre che un’ottima resa visive.

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