Al Level Up di Milano, evento dedicato alle prossime produzioni di Bandai Namco, uno degli ospiti d’onore era Hisashi Koinuma, director per Koei Tecmo del prossimo One Piece Pirate Warriors 3. Finita la presentazione pubblica e dopo aver provato il gioco (potete trovare le nostre impressioni in questo recap dell’evento) ci siamo avvicinati a lui per altre quattro chiacchiere sul titolo.
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Questo è il primo Pirate Warriors che esce anche per console next gen, la cosa ha influenzato in qualche modo lo sviluppo del gioco? È stato in qualche modo più semplice o più difficile?
È stato sicuramente più facile per noi sviluppare il gioco su PS4. Per quel che riguarda il vecchio hardware, abbiamo usato davvero al massimo il potenziale della PS3, ma allo stesso tempo non vedevamo davvero l’ora di usare le maggiori risorse offerta dall’hardware della nuova console.
Può dirci una caratteristica esclusiva del gioco per la versione PS4 dal punto di vista tecnico?
Prima di tutto abbiamo dovuto esplorare tutte le caratteristiche offerte da PS4 e basta guardare lo schermo per accorgersi che già solo il numero di nemici presenti è quasi il doppio rispetto alla controparte per PS3. Per quanto riguarda la grafica, abbiamo usato le funzionalità offerte dai nuovi Shaders, se fate caso ad esempio alle cut-scene della versione PS4, noterete un uso maggiori di effetti visivi che le rende quasi uguali alla loro controparte animata.
Come mai avete deciso, in un certo senso, di fare un passo indietro ricominciando a seguire la trama originale del manga rispetto a una storia inedita come nel titolo precedente?
In Pirate Warriors ci siamo concentrati sulla trama del manga originale. Nel secondo capitolo ci siamo concentrati maggiormente sul gameplay proveniente dalla serie Dynasty Warriors; abbiamo però ricevuto molti feedback dai fan e la maggior parte di loro voleva tornare a giocare le avventure che aveva letto nel manga sin dall’inizio, mantenendo però allo stesso tempo le caratteristiche aggiunte nel secondo capitolo, e così nel terzo capitolo abbiamo fuso questi due elementi per accontentare tutti.
Quindi, durante la creazione di un gioco, quanto sono importanti per voi i feedback dei fan? Avete ad esempio modificato qualcosa dopo aver ricevuto il parere dei giocatori?
Il nostro obiettivo primario è quello di fornire un gioco divertente ai fan di One Piece e ascoltiamo molto attentamente i feedback dei fans. Per quel che riguarda questa serie, al primo posto verranno sempre i fan del manga seguiti dagli appassionati dei giochi in stile Dynasty Warriors.
Secondo lei, qual’è il segreto del successo di questo genere videoludico? Perchè il Musou piace così tanto al pubblico orientale e a quello occidentale?
Una delle ragioni per cui la serie di Dynasty Warriors è così popolare sia in Oriente che in Occidente è perché cerchiamo sempre di creare un titolo che sia facile da giocare anche per i fan che magari non sono troppo esperti di videogiochi, ma che vogliono comunque rivivere le avventure dei loro personaggi preferiti, in questo caso di One Piece. Questa è infatti la nostra filosofia per quanto riguarda questo franchise: essere accessibile e godibile per tutti. Magari alcuni fan di One Piece non se la cavano troppo con i videogiochi ed è giusto che il gioco sia divertente anche per loro.
Il maestro Oda (il creatore originale del manga One Piece ndr) ha partecipato in qualche modo allo sviluppo o alla supervisione del gioco?
Anche se non abbiamo comunicato direttamente con il maestro Oda, tutto il contenuto creato per il videogioco è stato sottoposto all’attenzione della Shueisha (la casa produttrice del manga ndr) quindi siamo più che certi che il maestro e il suo staff abbiano dato la loro approvazione per questo One Piece Pirate Warriors 3.