Stay Nerd ha avuto l’opportunità di intervistare Stefanie Joosten, attrice salita alla ribalta grazie alla sua interpretazione al motion capture per il ruolo di Quiet di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Stefanie si è dimostrata incredibilmente gentile e disponibile nel concederci quest’intervista.
Ciao Stefanie! Innanzitutto grazie per averci concesso il tuo tempo e la possibilità di incontrarti. Ti va di presentarti un attimo ai nostri lettori?
Grazie a voi, sono onorata di essere intervistati da voi! Sono Stefanie Joosten e lavoro come attrice e modella soprattutto in Giappone. Io sono olandese, ma mi sono trasferita in Giappone circa quattro anni fa.
Sei conosciuta principalmente per aver interpretato Quiet, il personaggio creato da Hideo Kojima. Come sei riuscita a farcela? Ti sei proposta o sei stata selezionata per farlo?
Ho fatto l’audizione per il ruolo di Quiet. Sono stata contattata dalla mia agenzia a riguardo. Mi hanno detto che stavano cercando degli attori per il motion capture per un nuovo videogame, anche se all’epoca non mi hanno detto di che gioco si trattasse.
Quiet è un personaggio controverso: non parla molto, è timida ma letale, vendicativa e… mezza nuda. Condividi alcuni tratti con lei?
Quiet ha molta fiducia nelle sue abilità professionali di soldato, ma penso che abbia anche un lato timido che fa parte un po’ anche della mia personalità. Si apre solo con chi rispetta davvero e con cui si sente a suo agio. Anche se appare all’inizio come un’assassina a sangue freddo, ha anche un lato più soft.
Come ti sei preparata per il ruolo di Quiet? Hai fatto qualche ricerca o imparato ad usare armi da fuoco?
Sì, per il ruolo di Quiet era importante che lei si comportasse come un’assassina professionista, quindi ho dovuto imparare molti degli aspetti tecnici del caso. Il team di Kojima Productions mi ha fatto fare delle sessioni di addestramento militare, nelle quali ho dovuto imparare come impugnare ed usare diverse armi.
Evitando di spoilerare, qual è stato il momento più emozionante e toccante durante le sessioni di motion capture?
Non credo di riuscire a parlarne senza spoilerare, ma le scene che mostrano i cambiamenti emozionali di Quiet durante la storia sono state molto toccanti, soprattutto quelle mostrate verso la fine del gioco.
MGS V è stata un’esperienza complete per te: hai doppiato alcune cutscene, ma hai dovuto anche cantare il tema di Quiet. Che ne pensi di questa esperienza? Ti è venuta naturale o è stata una sfida?
Moltissime cose sono state una sfida riguardo il ruolo di Quiet, ma in una maniera divertente. In effetti le sessioni di motion capture facciale sono state le più impegnative. Durante queste sessioni ho dovuto guardare i vari filmati e adattare le mie espressioni facciali ai movimenti senza muovere il corpo. È stato difficile abituarcisi, ma ha aggiunto molto realismo al gioco!
Hai qualche aneddoto da raccontarci successo durante le riprese con Kojima o qualche momento più difficile?
In generale ci sono stati un sacco di momenti divertenti durante le sessioni di ripresa. Mi è davvero piaciuto girare alcune scene con easter eggs che i giocatori dovranno trovare nel gioco. La storia del gioco in effetti ha un tono molto serio, ma alcune scene come i festeggiamenti del compleanno di Big Boss alla Mother Base sono state davvero divertenti da girare. Qualche momento un po’ più duro c’è stato sulle scene che avevano a che fare con la tragica storia di Quiet. Non poter parlare ed essere fraintesa dagli altri personaggi della Mother Base a volte mi faceva sentire isolata. Ma penso fossero solo le emozioni di Quiet che si riflettevano attraverso me.
Ti sei trasferita dall’Olanda al Giappone. Quali sono state le ragioni dietro questa scelta? Lo rifaresti? Cosa ti piace di più della cultura giapponese?
Sono sempre stata un po’ nerd a dire il vero. Ho sempre giocato ai videogames e mi piacevano gli anime dei Pokemon e di Dragon Ball quando ero piccola. Dopo che ho finito il liceo ho scelto di imparare il giapponese all’università. Una volta sono stata in Giappone per un anno, per un viaggio di studi, e decisi che avrei voluto vivere lì e quindi decisi di iniziare la mia carriera in Giappone. Mi piace davvero vivere qui, quindi non rimpiango di certo la mia scelta.
Sappiamo che hai interpretato Red Oni al Setsubun festival questo inverno, lanciando raggi rossi ai partecipanti. Cosa ne pensi dei cosplayer e cosa pensi delle critiche che li bollano come infantili? Gireresti scene in costume?
Penso che i cosplayer siano fantastici! Sono alcuni dei fan che più amano le serie che seguono. Essendo una nerd io per prima, capisco davvero quanto piò essere entusiasta qualcuno riguardo un suo hobby. Non è affatto infantile! Ho anche visto alcune ragazze fare già il cosplay di Quiet e ne sono rimasta davvero colpita! Non sono sicura di farne mai il cosplay io però, sento che dovrei lasciare la scena alle effettive cosplayer. Ma se capita di avere una buona occasione, chissà.
Cosa ti piace di più della pop culture giapponese? E riguardo I videogiochi, quali ti piacciono di più?
Adoro la cultura giapponese in generale. Mi piace il cibo e mi piace vivere qui. Guardavo qualche anime quando ero più piccola, ma non mi ci sono mai appassionata tantissimo. Mi piacciono di più i videogiochi.
Quali sono le differenze tra la cultura occidentale e quella giapponese che ti hanno portato a restare in Giappone e seguire qui i tuoi sogni?
In generale mi sento molto a mio agio qui. Sono sempre stata una persona timida e visto che i giapponesi sono generalmente molto riservati o timidi a loro volta, mi sento meno “fuori posto” qui.
Ti è mai capitato qualche episodio di sessismo in Giappone?
No. Penso che in generale qui si sia un pochino più all’antica rispetto alla società occidentale, ma credo che stia cambiando molto rapidamente anche questo aspetto negli ultimi anni.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Cosa vuoi dire a chi vorrebbe seguire le tue orme?
Recentemente sto lavorando per migliorare di più come attrice, ma sto ancora facendo dei lavori come modella. Sto per pubblicare un photo book in Giappone che esplora le parti sconosciute di Tokyo, che ho realizzato principalmente perchè volevo fare qualcosa anche su un livello più culturale.
A tutti invece dico, qualsiasi siano i vostri obiettivi seguite sempre i vostri sogni. So che sembra un clichè da dire, ma credo che vivere senza rimpianti sia la cosa più importante.
Un’ultima domanda prima di lasciarci: ti è piaciuto MGS V?
Sì, mi è piaciuto molto! In realtà lo sto ancora giocando, ma fino ad ora è stato bellissimo. Ci vorranno ancora ore prima che finisca il gioco, ma sono sicuro che me lo godrò fino alla fine.
Stefanie, grazie per il tempo che ci hai concesso, speriamo di rivederti presto! Magari in un altro videogame, o… di nuovo come Quiet!
Grazie a voi! Spero stiate tutti giocando e godendovi MGS V e abbiate Quiet come spalla! Ciao!