Abbiamo avuto il piacere di intervistare Laura Scarpa, premiata quest’anno con il Romics d’Oro. Disegnatrice, sceneggiatrice, curatrice editoriale, storica del fumetto, talent scout per nuovi talenti: Laura Scarpa è quella che si definisce una fumettista a tutto tondo. Qui sotto trovate una parte dell’intervista e poi il video completo.
Complimenti innanzitutto per il Romics d’Oro. Partendo da questo, la tua carriera percorre tante tappe del fumetto italiano, ma se dovessi scegliere tre momenti, tre passaggi che ti hanno permesso di arrivare dove sei, quali sceglieresti?
Non è facile, perché il periodo è lungo. Inizio a pubblicare all’inizio del ’78 quindi ne ho viste tante. Sicuramente la prima tappa dovrebbe essere la mia prima pubblicazione, ma in realtà direi “La ballata del mare salato” e poi l’incontro con Pratt, perché è da lì che da fare disegnini da bambina ho capito che volevo fare fumetti. Oltre a questo, è difficile sceglierne altri. Ci sono tanti editori a cui devo molto, ma in realtà negli anni ’90 il fumetto inizia ad avere un calo. Fino ai ’70, ’80 c’erano tante riviste, poi ne iniziano a chiudere molte, ed io alla fine degli anni ’90 inizio a pubblicare cose diverse, fuori dallo schema del fumetto d’autore classico. Comincio a pubblicare sul Corriere dei piccoli e su Snoopy, per ragazzini, e poi al contempo faccio Martina su Ragazza In, fino ad arrivare a Blue. Quindi da fumetti per bambini all’erotico. Pubblicavo dunque cose più “mie” e fuori da certi schemi.
Cambiando così tanto il genere, lo stile e il pubblico a cui ti riferisci. Qual è quello che ti intriga e ti ha intrigato maggiormente?
Martina credo fosse il personaggio in cui mi identifico di più, intendo come progetto fumettistico. Blue in realtà è stato una sorta di prosieguo, perché Francesco Coniglio mi chiese di fare Martina su Blue, dato che la trovava un personaggio erotico…
Qui sotto trovate il video con l’intervista completa.