Distruggiamo la Ducklair Tower!
Ciao Francesco! E grazie mille per quest’occasione! Per cominciare, ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori, raccontandoci, magari, la tua esperienza?
Faccio lo sceneggiatore di fumetti e cartoni animati ormai da più di 25 anni (sono entrato nel ventiseiesimo anno di attività, tra una cosa e l’altra). Lavoro soprattutto per serie, personaggi e produzioni per ragazzi; per Disney e Lupo Alberto ho scritto moltissime storie ma sono riuscito a realizzare anche delle altre serie come Monster Allergy (scritta con mia moglie Katja Centomo) o Kylion fino alle cose più recenti (Cooking Time! per Il Giornalino). Lavoro con case editrici francesi, ho scritto due miniserie per la Marvel (X-Campus e Young Doctor Strange) e per l’animazione ho curato la scrittura di molte serie (Lupo Alberto, Monster Allergy, Tommy & Oscar, Winx Club, Spike Team, Le straordinarie avventure di Jules Verne e altre di prossima uscita come Bum Bum ed Egyxos). Che altro? Sempre con Katja Centomo dirigo da più di dieci anni la Red Whale, una società di produzione per editoria e animazione. Questo a occhio e croce è quello che ho fatto fino a oggi e che spero di continuare a fare ancora a lungo…
Su tutto dicci: che fine aveva fatto PK, e perché aveva appeso il mantello al chiodo?
I motivi sono molto pratici e poco avventurosi; dopo le prime due serie, con la terza si tentò di rilanciare il personaggio ma le pubblicazioni si erano definitivamente interrotte per l’inevitabile calo delle vendite. Il personaggio però aveva ancora un suo potenziale e lo dimostrava l’affetto dei lettori che in tutti questi anni di assenza è rimasto costante.
Come nasce l’idea del rilancio di PK? E cosa ne pensi di quello che fu il suo reboot?
È una cosa che volevo proporre da tempo e con Lorenzo Pastrovicchio ci siamo trovati d’accordo su molti aspetti, muovendoci per confezionare un progetto. Valentina De Poli era nel PK Team ai tempi della prima storica serie e in redazione e tra i collaboratori c’erano molte delle persone che avevano partecipato a quell’impresa. Con l’arrivo della Panini abbiamo pensato che questo poteva essere il momento giusto per un bel rilancio e per fortuna la congiuntura positiva ha permesso di mettere in cantiere questa operazione. Del reboot non ho granché da dire; ho partecipato solo alla prima riunione, quella di presentazione del progetto e per me è stata sufficiente per capire che quel Pikappa era un’altra cosa rispetto al personaggio a cui avevo lavorato in tutti quegli anni – o più semplicemente non era Pikappa. Ho rifiutato l’invito e non ho voluto scrivere la serie dedicandomi ad altre cose e quindi non ho seguito la terza serie, senza particolari problemi.
Rileggendo Potere e Potenza, ci siamo resi conto di come esso si colleghi direttamente alle storie della seconda serie di PK che, purtroppo, fu prematuramente chiusa. Pensi che in un ipotetico futuro del personaggio valga la pena riprendere quelle trame lasciate in sospeso?
È passato troppo tempo e riallacciare tutti i fili potrebbe essere inutile e complesso. Per Potere e Potenza ho recuperato alcuni degli elementi più macroscopici ma per un’eventuale futuro del personaggio sarà necessario continuare a innovare (nel rispetto della tradizione, come si dice sempre).
Il Paperinik di Potere e Potenza è quello della storica PKNA, molto lontano dal Paperink classico impegnato a combattere i Bassotti. È un Paperinik, inoltre, che gode di un universo narrativo vasto, ricco di personaggi “inediti” per le altre avventure Disney. Come credi reagirà il pubblico di giovanissimi che non ha avuto la possibilità di approcciarsi alle avventure di PKNA?
Tutti gli elementi provenienti dal vecchio PK sono stati inseriti in maniera abbastanza rapida, senza particolari spiegoni per agevolare l’ingresso dei nuovi lettori. Il pubblico dei più giovani è un pubblico abituato alle storie, ai personaggi e agli intrecci perché hanno fatto pratica nei videogames, nelle serie tv e nei cartoni animati che seguono. Gli intrecci e i protagonisti in scena non sono complessi e il lettore di Topolino è un lettore curioso e attento che afferra le cose al volo (e per tutto il resto c’è il web, una miniera di informazione capace di colmare tutte le lacune). Per le quattro puntate di Potere e Potenza abbiamo accompagnato i nuovi lettori senza però accudirli troppo.
Potere e Potenza non è solo una storia nuova di PK, ma è anche un bellissimo carosello nella memoria, grazie alla comparsa di tantissimi personaggi che tutti i Pkers ricorderanno. Come hai scelto i comprimari da inserire e cosa ne pensi di quelli che, per forza di cose, sono rimasti fuori? Li rivedremo mai?
Sono stati utilizzati i comprimari necessari al racconto e la loro scelta è stata dettata dall’effettiva funzionalità rispetto la trama (e non solo per il gusto della passerella – se la molla fosse stata questa avrei usato altri personaggi di sicuro effetto). Per gli esclusi, tanti e anche importanti, spero di avere presto l’occasione per riportarli in azione.
Il Razziatore è un personaggio bellissimo e sfaccettato, lo rivedremo presto? Ma soprattutto: come è riuscito, a differenza degli altri, a tenere memoria di tutta la storia “pregressa” di Paperopoli?
Intanto portiamo a casa questa prima storia, poi vedremo… Per la memoria del Razziatore, non conosciamo nel dettaglio gli effetti della microcontrazione che aveva bloccato i viaggi nel tempo ma questa faccenda potrebbe essere l’argomento per un racconto dedicato.
Sempre parlando del passato, rivedremo alcune delle bellissime armi di PK, tra cui il memorabile scudo Extransformer?
Lo scudo sicuramente farà capolino nella storia.
Immaginiamo che con i tempi che corrono sia difficile poter avviare la pubblicazione in edicola di un nuovo magazine, e quindi possiamo capire la volontà di non partire (per ora) con un nuovo spillato di PK, quello che ci incuriosisce è però la scelta di Topolino. Perché non pubblicare, invece, su Paperinik Appgrade?
Topolino, come ho avuto già modo di spiegare, è la miglior vetrina possibile con le sue 120.000 copie settimanali (un dato fresco riferito ai rilevamenti di maggio). Paperink Appgrade, per quanto popolare, è una rivista con una visibilità più contenuta e dunque per un rilancio in grande stile – con gadget annesso – il settimanale era la sola scelta possibile. L’alternativa non c’era e chi rimpiange lo spillato a oltranza dovrebbe riflettere su questo. Ora la domanda ricorrente è: PK tornerà ad avere una sua rivista? Questo oggi non lo sa nessuno; una rivista nuova fatta di materiale inedito ha un costo molto elevato e oggi un nuovo titolo da edicola può essere rischioso. Si legge sempre meno nel nostro paese e non si può sempre contare su un gadget efficace per sostenere le vendite. I risultati di questo ritorno saranno comunque per Panini un dato importante da valutare.
Credi che ci possa essere un futuro per PK? Se Potere e Potenza avrà un riscontro positivo, sarebbe lecito aspettarsi la pubblicazione di altre storie sulla stessa rivista o possiamo ben sperare nell’arrivo di un nuovo magazine? (eddai! Dicci di si!)
Certamente sarà più facile continuare a produrre storie per Topolino.
Potere e Potenza è una storia fondamentalmente basata sui paradossi temporali e presenta tutta una serie di situazioni che, ripescando la vecchia PKNA, non si sarebbero dovute verificare. Non pensi sia rischioso approcciarsi ai viaggi nel tempo ed ai paradossi in modo troppo profondo? Ci saranno ripercussioni sulla storia “passata” di PK?
Ma in realtà i paradossi temporali su PK sono sempre abbastanza semplici (di solito sono i pkers a renderli più complessi approfondendoli ed esaminandoli meglio degli autori che li hanno concepiti). Il passato non sarà stravolto ma sarà messo in discussione perché questo è quello che Pikappa ha sempre fatto nel corso della sua vita editoriale: non si è mai seduto su certezze inamovibili e lo stesso progetto nasce in origine con questo principio.
Ci immaginiamo, alla fine di questa lunga serie, un nuovo status quo per Paperink, se cambiamenti ce ne saranno (e ci aspettiamo di si!) questi resetteranno anche la continuity degli altri personaggi, o di parte di essi?
Un po’ di movimento ci sarà.
Da appassionato di fumetti (in particolare Marvel) ti chiedo: a quale celeberrima saga fumettistica ti piacerebbe associare Potere e Potenza, e perché?
Con il dovuto rispetto e le giuste distanze cito sicuramente Giorni di un futuro passato degli X-Men. I paradossi temporali e il futuro apocalittico sono i tratti comuni delle due storie (ma in realtà le fonti di ispirazione per PK sono state molte di più – e la prima di tutte è stato lo stesso PK…).
Abbiamo lasciato PK, alla fine del primo episodio, con un annoso quesito per i lettori: salvare o no la Ducklair Tower. I Pkers (di cui facevo parte orgogliosamente) sono sempre stati partecipi della vita di PK, ma non pensi sia stato un rischio mettere nelle mani dei lettori l’andazzo di una storia dal ritmo così serrato?
Non abbiamo messo ai voti il vero finale della storia ma solo un passaggio importante per tornare a coinvolgere i lettori come ai tempi delle azioni spericolate fatte per conquistare una card speciale. Per questa votazione io mi sono espresso a favore della distruzione della Ducklair Tower perché le sue conseguenze aprirebbero scenari narrativi divertenti e insoliti, molto più interessanti rispetto la conservazione del palazzo (e dello stato delle cose). Spero davvero che quella della distruzione possa essere la scelta più votata, i lettori non se ne pentiranno In ogni caso il verdetto sarà pubblicato nella quarta e ultima puntata di Potere e Potenza.
In tal senso come vivi il rapporto con i fan ed il loro feedback, e quanto credi sia importante l’opinione del lettore nel processo creativo di una storia?
È un rapporto particolare; non sono un frequentatore di fiere, manifestazioni e saloni (li evito tutti come il vaiolo – a meno che non sia costretto a partecipare per qualche iniziativa particolare) ma con i lettori, le volte in cui capita di incrociarci, c’è sempre un clima cordiale. Rispondo sempre a chi mi scrive e non ho un blog o un sito ma solo un profilo Facebook con cui interagire con l’eventuale pubblico. Mi sono imposto di non intervenire più sui forum perché ritengo che non sia una cosa sana e sia fondamentale che i lettori possano esprimersi liberamente e senza condizionamenti di nessun genere (cosa impossibile da farsi se c’è l’autore nei paraggi appostato come un avvoltoio). Leggo però le conversazioni perché spesso contengono interessanti spunti di riflessione; detto ciò non mi faccio influenzare dalle richieste e dai desideri del lettore perché questa è una pratica pericolosa. Se non si presta attenzione si finisce più o meno consapevolmente per inseguire il consenso, confezionando storie che piaceranno agli utenti del forum di turno… dimenticando che quegli utenti, per quanto numerosi e rumorosi, non sono rappresentativi del pubblico reale. Quindi scrivo, faccio delle scelte e mi assumo le mie responsabilità…
Quanto è stato difficile rilanciare PK? Quali sono state le difficoltà?
In realtà non è stato difficile perché c’è stato subito l’entusiasmo di Valentina De Poli e di tutta la redazione. C’è voluto del tempo, questo sì, ma non abbiamo dovuto lottare per convincere qualcuno. Valentina e buona parte della redazione veniva dall’esperienza del PK Team e dunque erano già pratici di paperi mascherati ed evroniani.
Ti va di raccontarci qualche retroscena sulla creazione di Potere e Potenza che ancora non hai avuto occasione di raccontare ai Pkers?
Sono stati dei mesi molto intensi perché avevamo una scadenza fondamentale collegata a un’operazione impegnativa come la produzione e il lancio del gadget, dunque non c’era tempo per distrazioni o rallentamenti. Con Lorenzo ci siamo sentiti quotidianamente per cinque mesi; io lo “alimentavo” consegnandogli dei blocchi di pagine – arrivando, nel momento di massimo affanno, a spedirgli una tavola al giorno – ma la lavorazione è andata avanti senza intoppi proprio perché da parte di tutti c’è stata la massima concentrazione sull’obiettivo finale.
Sappiamo che ci furono, all’epoca, un po’ di problemi in Disney per il concept delle storie di PK, alcune delle quali giudicate forse troppo mature per i lettori a cui Disney, generalmente, si rivolgeva. In Potere e Potenza, con il ritorno di PK, abbiamo sentito lo stesso feeling di allora. Credi che ormai il taglio maturo delle storie sia stato sdoganato, o credi ci siano ancora delle riserve nella proposizione di un certo tipo di contenuti e immagini? (pensiamo, ad esempio, alla storia della conquista evroniana e le tavole di pagina 37)
Come si diceva prima, i lettori, anche i più giovani, sono ormai abituati a un certo tipo di narrazione. In Potere e Potenza restiamo comunque in un ambito disneyano e gli elementi cosiddetti “maturi” sono gli stessi che si possono ritrovare in qualsiasi lungometraggio Disney o Pixar. I passaggi più duri sono suggeriti e non esibiti, funziona così dai tempi della strega di Biancaneve o della mamma di Bambi. Il problema è un altro: forse il fumetto disneyano nel corso del tempo si era semplificato troppo, scegliendo la via dell’infantilizzazione. Questo secondo me è stato il grande malinteso del Topolino pre-De Poli, quello dei famosi “ragazzini svegli delle elementari”. Il fumetto Disney non ha mai avuto particolari problemi a trattare temi e situazioni realistiche e adulte (anche se è improprio usare questo termine); questo Pikappa non fa altro che mettere in scena una storia d’avventura impegnativa e i personaggi si comportano di conseguenza, con un certo realismo. Nelle storie di Topolino è evidente che non troverete mai sesso, violenza o un linguaggio volgare ma è vero allo stesso tempo che quei personaggi possono raccontare più storie di quanto non si creda. Il Topolino diretto da Valentina De Poli è un settimanale che parla di tutto, in cui i lettori sono trattati con grande rispetto e considerazione e in cui gli autori sono invitati a proporre e sperimentare. Questo Pikappa è solo l’esempio più recente ma si sono viste e si vedranno cose molto interessanti.
Quanto credi sia stato importante l’arrivo di PK nell’editoria dell’epoca? E quanto (se lo ha fatto) ha cambiato le carte in tavola nella concezione di un magazine disneyano per ragazzi?
Il PK del 1996 è stata una rivoluzione nell’ambito del fumetto disneyano e del fumetto per ragazzi in Italia e ha aperto la strada a quell’altro fenomeno incredibile che è stato W.I.T.C.H. e a tutta una produzione di comic book spillati disneyani (in cui ci metto anche Monster Allergy e Kylion). Quella di Pikappa è stata un’esperienza importantissima perché oltre a dimostrare al pubblico e alla casa editrice le potenzialità dei personaggi disneyani ha anche permesso a una generazione di autori di fare cose insolite e stimolanti. Su Pikappa si sono formati e sono cresciuti molti autori e disegnatori che, negli anni successivi, hanno continuato a produrre cose interessanti dentro e fuori il mondo Disney. Pikappa è stato un esempio fondamentale e ha ricordato a tutti che la sperimentazione e l’innovazione sono da sempre il marchio di fabbrica della Disney.
Chiudiamo con una divagazione. Visto che i supereroi sono ora “di casa” in Disney, se potessi scegliere un supereroe o una testata supereroistica da sceneggiare, quale sceglieresti e perché?
Il brivido dei supereroi l’ho già provato alcuni anni fa quando con Panini e la Marvel ho avuto modo di realizzare due miniserie, una dedicata agli X-Men (X-Campus) e l’altra al Dottor Strange (Young Doctor Strange). Il sogno segreto è quello di scrivere i Fantastici Quattro perché mi piace moltissimo il concetto di famiglia espresso nella serie e perché possono contare su un cast di comprimari e nemici davvero straordinario.
Francesco grazie mille del tuo tempo e grazie per le risposte! Speriamo di poter ancora leggere, con te, le avventure di PK!