A Romics 29 abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare Silver, noto fumettista italiano che diede vita al personaggio di Lupo Alberto
Silver, pietra miliare del fumetto italiano. Lupo Alberto, Cattivik e i tuoi personaggi sono stati rivoluzionari dal punto di vista del linguaggio, e nonostante passi il tempo restano sempre attuali, contemporanei. Come è possibile?
Questo potranno dirlo i critici a babbo morto, come si dice. Io non ho mai cercato di adottare uno stile particolare, mi veniva automatico. Che questo abbia influenzato o meno non lo so, si potrà giudicare in seguito. Ho sempre cercato di mantenere un linguaggio e un rapporto molto stretto col pubblico in carne ossa. Non mi sono mai nascosto, non ho mai assunto pose per durare nel tempo, i miei personaggi sono durati per merito loro, o almeno mi piace pensare che sia così.
Hai parlato del rapporto col pubblico. Questo ti ha influenzato anche a livello di scrittura?
Sì, anche se quando ho cominciato a scrivere era difficile capire cosa ne pensasse il pubblico. Oggi ci sono tanti mezzi a disposizione per avere un ritorno immediato di quello che stai facendo, per capire come venga percepito dal pubblico. Negli anni ’90 questo aspetto non c’era, quindi dovevi fare il tuo e aspettare il mese dopo che ci fosse un qualche tipo di reazione. Era molto più difficile, si andava a tentoni ma si lavorava più di sensibilità anziché di certezze.
Forse era in un certo senso una scelta artistica un po’ più coraggiosa, non sapendo immediatamente la risposta del lettore…
Sì. Non voglio fare il coraggioso, però si facevano dei salti nel buio. Ti inventavi una cosa, se era fuori dagli schemi non sapevi se potesse andar bene o se avrebbe determinato la tua fine. Andavi di intuizione.
C’è uno dei personaggi nati dalla tua penna, che per caratteristiche vorresti sottolineare maggiormente? Tolti i protagonisti, magari.
Certamente Enrico La Talpa, con il suo essere cialtrone, barricadiero a volte e conservatore altre. Quando ho fatto Lupo Alberto avevo poco più di 20 anni, quindi era facile immedesimarsi in lui, poi lui è rimasto il giovanotto tra i 25 e 30 e io ahimè sono cresciuto e ho dovuto identificarmi con qualcun altro, come appunto Enrico La Talpa…
Cliccando qui trovate il video integrale dell’intervista a Silver.