L’inossidabile qualità di Atkinson

Un attacco hacker contro i sistemi di sicurezza dell’inghilterra? Un primo ministro in totale confusione e nessun agente speciale a disposizione? Nessun problema, perché Mister Johnny English, è pronto a tornare in azione e salvare nuovamente il mondo a colpi di comicità.

Il volto più iconico dello humour inglese, torna sul grande schermo, in una pellicola leggera, fresca e capace di intrattenere il pubblico di ogni età grazie al maestro della risata: Rowan Atkinson.

Johnny English colpisce ancora (nelle sale dall’11 Ottobre), diretto da David Kerr, e terzo capitolo della saga dedicata al disastroso agente segreto della Corona inglese, è un piccolo grande omaggio alla figura di Atkinson che, nei panni di un 007 britannico, dimostra di non perdere il proprio smalto, riuscendo a far ridere più generazioni con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto.

 

 

La pellicola di Kerr si sviluppa su poco più di 90 minuti di proiezione e proprio per via della sua natura, risulta dinamica sin dai primi frame, proponendoci sequenze divertenti con un umorismo pacato e mai forzato.

Da sottolineare una meravigliosa scena iniziale che vedrà protagonisti (in un cammeo delizioso) Charles Dance e Christopher Plummer, che varrà totalmente il prezzo del biglietto.
Tornando all’anima della pellicola, nonostante il passare degli anni (c’è una differenza di 7 anni tra la seconda pellicola e questo capitolo), English non cede al peso del tempo e ci propone una trama semplice (non aspettatevi uno spy movie di chissà quale entità), di facile lettura, ma mai noiosa, complice anche, e soprattutto, un minutaggio ottimale.

Sorprendente è infatti la capacità del geniale Mr. Bean di rimanere se stesso in tutti questi anni, senza modificare il proprio stile, e riuscendo a divertire sempre con uno humour sobrio e mai sopra le righe. Certo i momenti “estremi” ci sono e ci saranno sempre, ma non andranno mai a cozzare con la condotta che lo ha sempre contraddistinto.

La componente action della pellicola è dinamica e riesce ad essere perfettamente godibile; ovviamente non vi dovrete aspettare Atkinson (e questa è una fortuna) compiere mirabolanti azioni di salvataggio o sparatorie degne delle pellicola hollywoodiane degli anni ’80, ma le sequenze “movimentate” ci sono e si vedono, e tra queste figurano anche un divertente inseguimento e un combattimento in VR decisamente movimentato.
Questa caratteristica è sintomatica del protagonista stesso, abile nel donare vitalità e brio ad ogni sua interpretazione nonostante la carta d’identità, ovviamente il tutto assieme al suo fedelissimo Angus Bough (Ben Miller).

Oltre al nostro agente speciale preferito, nel film vi sarà anche un’ulteriore figura di spicco (e non parliamo di Emma Thompson, che si riduce ad un ruolo di pura comprimaria), quale l’ucraina Olga Kurylenko, che grazie al suo incredibile fascino ed una spiccata dose di ironia, riuscirà a destreggiarsi perfettamente sul grande schermo, senza finire oscurata dall’ombra dell’attore inglese.

Johnny English sostanzialmente è questo, niente di più, niente di meno, con il vantaggio di essere nato per portare a casa un risultato, senza troppe pretese e senza avere la presunzione di voler apparire qualcosa di diverso da quello che è realmente, giocando con tutte le figure presenti sullo schermo pur di poter divertire il pubblico in sala, il quale si troverà davanti ad un spy movie divertente ed ottimo per passare un pomeriggio in compagnia.

Da segnalare le pregevoli scenografie che si sposano alla perfezione con la Costa Azzurra francese e le frastagliate scogliere britanniche, oltre ad una mirabile colonna sonora degna dei migliori film di spionaggio, ad opera del direttore Howard Goodall (storico collaboratore di Atkinson per Mr. Bean).

johnny english

Verdetto

Johnny English colpisce ancora è una piccola ventata di aria fresca, seppur abbia un gusto retrò, figlio di uno humour dove per far ridere non erano necessarie battute a sfondo sessuale o pirotecniche scene deliranti.
La produzione Universal Pictures riesce ad offrici uno spettacolo di puro intrattenimento, genuino e ricco di sketch divertenti e mai banali, con una trama lineare, semplice e mai piena di sé, capace di comprendere la propria natura senza mai stravolgerla.
In piena forma Rowan Atkinson che torna sul grande schermo dopo sette anni, ma senza sentire il passare del tempo, dimostrando che per riuscire a far ridere due intere generazioni ci vuole un grandissimo e trasparente talento. Assieme a lui va promossa anche in un inedito ruolo comico, la bellissima Olga Kurylenko. Non un prodotto che rimarrà scalfito nella storia del cinema, certo, ma riuscirà a strapparvi qualche sana risata e ad intrattenervi quanto basta, e senza dubbio questa è la cosa più importante per un film di questo tipo.

Se vi è piaciuto Johnny English colpisce ancora…

Per non perderti ulteriori avventure dell’iconico comico inglese, non possiamo far altro che consigliarti i primi capitoli della saga di Johnny English in questa confezione 2 in 1. Ovviamente il mondo degli agenti segreti e delle missioni impossibili si nutre di adrenalina ed azione, e per questo dovrete avere assolutamente almeno una di queste opere fondamentali per la cinematografia dello spionaggio.
Parliamo ovviamente di 007 (interpretato da Daniel Craig) con le sue ultimissime pellicole, oltre al funambolico Mission Impossibile: Fallout (qui la nostra recensione).
Infine, se amate Atkinson dovreste avere il fantastico boxset da collezione con tutte le puntate di Mr. Bean.

Leonardo Diofebo
Classe '95, nato a Roma dove si laurea in scienze della comunicazione. Cresciuto tra le pellicole di Tim Burton e Martin Scorsese, passa la vita recensendo serie TV e film, sia sul web che dietro un microfono. Dopo la magistrale in giornalismo proverà a evocare un Grande Antico per incontrare uno dei suoi idoli: H. P. Lovecraft.