Torna nei cinema la famiglia Addams
A seguito del buon riscontro ottenuto al botteghino dal primo capitolo uscito nel 2019, si appresta ad arrivare nei cinema La famiglia Addams 2, nuovo lungometraggio di passaggio in anteprima ad Alice nella città 2021.
Se il precedente film reimmaginava la stramba famiglia con un’animazione morbida, liscia, dai tratti quasi di plastica che ha fatto non poco discutere mentre nel frattempo i quattro Addams erano chiamati a confrontarsi con il mondo della modernità che li circondava, stavolta il passaggio cruciale è quello che contrappone i genitori alla crescita dei figli.
Un road trip lungo gli Stati Uniti
E si sa, con l’avvicinarsi di quel periodo di profonde incertezze che porta il nome di adolescenza molti equilibri devono essere totalmente ricalibrati da zero. Ciò che ieri era bianco, oggi si tramuta in nero, e occorre pensarsi nuovamente come figura di riferimento in pieno sviluppo così come lo è la propria prole.
I segni sempre più insistenti di un’insofferenza che sembra travolgere la pur composta Mercoledì convincono quindi Gomez e Morticia a fare i bagagli, mettere le gambe in spalla e salire sul camper di famiglia per un road trip in giro per gli Stati Uniti. Lo scopo è quello di rinsaldare i legami affettivi, con anche l’intento di ricacciare sullo sfondo una minaccia esterna che sembra voler mettere in dubbio quella che è considerata una certezza.
In regia torna Greg Tiernan che stavolta è accompagnato da Laura Brousseau e Kevin Pavlovic, con la stesura della sceneggiatura affidata a Dan Hernandez e Benji Samit. Si prende dall’insegnamento acquisito nel primo La famiglia Addams, con l’apertura alle meraviglie che possono celarsi al di fuori della lugubre magione dove abita il quartetto, e la scusa del viaggio (metafora eccellente da sempre) che è anche un modo per costringere il gruppo a muoversi in nuove e non esplorate dimensioni.
Le peculiarità della famiglia Addams sono messe da parte
Per certi versi siamo quasi dalle parti di Hotel Transylvania, con un cuore di avventura che è percorso di scoperta del sé e del sé in confronto all’altro, ai figli. C’è però da dire che l’anima da road movie da un certo punto di vista è di suo già particolarmente abbozzata, resa il più comprensibile, didascalica possibile nell’accertarsi di essere ricevibile senza riserve dal pubblico di riferimento del film, i più piccini.
Non sarebbe un peccato, se non fosse che questa natura pare fagocitare i tratti di peculiarità che contraddistinguono la famiglia. Ci si dimentica lungo le strade dell’America del grottesco e del ripugnante, del gusto per l’orrore e di un certo tipo di cinismo che finisce per essere appiattito sopra l’universalità di alcune problematiche genitoriali che sono affrontate come se a occuparsene fosse un qualsiasi altro tipo di nucleo familiare.
È chiaro ancora l’intento di fondo, in linea appunto con il lavoro del 2019, dell’introdurre al mondo della contemporaneità e di comprendere quale sia il posto di questo gotico ai giorni d’oggi. Ma accantonare in un angolo il magico e l’esoterico non sortisce altro effetto che banalizzare e forse addirittura svilire tratti distintivi che erano, sono, punti di forza e non sfumature da elidere per conformare a un canone.
Una storia qualunque e che non crea discussione
Nelle battute finali sembra di trovarsi di fronte a un clone per nulla esaltante de Gli incredibili, che nel pigro utilizzo di un contesto tecnologico acchiappagioventù non crea mai reale discussione, non problematizza mai lo scontro tra dimensioni differenti. Il weird era timidamente posto in questione nel primo capitolo, seppur in modo semplicistico e in fin dei conti per niente esaltante, conservando una parvenza di insegnamento pedagogico unitamente al colore della situazione specifica.
In questo caso si rifugge del tutto in dinamiche interne che sono briciole, accenni di una storia fantasy qualunque risolti molto più degnamente e con spessore riflessivo altrove. Pensiamo, ad esempio, a uno dei migliori film d’animazione recenti, I Mitchell contro le macchine.
Tra i punti di forza de La famiglia Addams 2 c’è invece senza dubbio il cast vocale originale, che comprende attori del calibro di Oscar Isaac, Charlize Theron e Chloë Grace Moretz, con un Cugino It al quale presta le doti canore Snoop Dogg e che è probabilmente la cosa più esilarante e azzeccata del film. Purtroppo, anche questo, sarà tra le cose che inevitabilmente andranno a perdersi.