In questi giorni ricorre un anniversario importante e dal gusto molto amarcord per gli amanti di un certo cinema “avventuroso” e di fantascienza. Un anniversario che merita una certa attenzione perché i Ghostbusters, ovvero gli Acchiappafantasmi per i non anglofoni, compiono 30 anni e lo fanno tornando al cinema proprio in questi giorni con tutte le gioie dell’alta definizione (per quanto possibile) e del suono surround. Una figata insomma, che non mancheremo di andare a vedere come, speriamo, anche tanti di voi faranno. E quindi parte di nuovo la Ghostbusters Fever che oltre a riproporre il taglio brillantinato di Ray Parker Jr farà anche sognare, di nuovo, tanti cresciutissimi nerd! Perché diciamocelo: i Ghostbusters sono sempre stati un qualcosa di fighissimo e, anche per il loro background narrativo, un sogno molto più “tangibile” rispetto a tante altre riproposizioni di fantascienza. Sarà la lingua spicciola e biforcuta del Dott. Venkman, o piuttosto lo sfondo di una New York quanto mai “credibile”, fatto sta che il Ghostbuster ci è sempre sembrato qualcosa di idealmente realizzabile rispetto a tanti altri lavori fantastici tipo, metti, il cacciatore di taglie intergalattico stile Boba Fett. Benché pure quello sia un figo non da poco, è comunque un fottuto cacciatore di taglie intergalattico e la cosa non si realizzerà facilmente… certo, non che dall’oggi al domani si vada in giro ad acchiappare fantasmi, ma almeno di questo mestiere ci sono tanti emuli su Dmax e la cosa fa ben sperare… ma stiamo divagando! Nati dallo sviluppo di un soggetto in testa a Dan Aykroyd da più o meno la notte dei tempi, Ghostbusters deve il suo successo al lavoro di un duo comico veramente sopra le righe: lo stesso Aykroyd e il compianto Harold Ramis.
Attore, comico e sceneggiatore che nei due film vestì poi i celebri panni di Egon Spengler. Ghostbusters nacque quindi da un lavoro a quattro mani, le cui fondamenta erano la passione per il paranormale e l’occulto di Aykroyd e le capacità innate dei due comici che, pescando il cast da alcuni celebri attori provenienti dal Saturday Night Live (non ultimo Bill Murray), trasformarono le divagazioni fantascientifiche della sceneggiatura in un vero e proprio cult! Tant’è che nel 2000 il film fu incluso al 28° posto nella lista dei 100 film comici più belli di sempre. Come che sia siamo sicuri che molti di voi hanno sognato di diventare dei Ghostbusters nella loro vita, pronti come non mai a mettersi in spalla un pratico zaino protonico per spedire all’inferno spiriti ed ectoplasmi vari! Ma siamo sicuri che sia tutto rose e fiori?! SICURI?! Nello stile della nostra rubrica Lavori Incredibilmente Ingrati, l’ufficio di collocamento di Stay Nerd vi regala un po’ di buoni motivi per cambiare idea e spedire, invece, i curriculum da McDonald!
New York, New York
“The city so nice that you name it twice!”, o almeno così dice un celebre motto newyorkese. Il punto è che New York è anche una città enorme, cara e competitiva e quello del Ghostbuster non è un mestiere propriamente alla portata di tutti. Che se devi vendere hot dog ok, puoi piazzarti lì dove ti pare, ma se devi aprire una centrale per Acchiappafantasmi, allora è un’altra storia. Come evidenziato nelle due storiche pellicole a New York il team di Ghostbusters originale affitta nientemeno che un’intera palazzina. Essa, come saprete, è tra le altre cose veramente esistente e trattasi di una vecchia stazione dei Vigili del Fuoco, visitata ogni anno in stile meta di pellegrinaggio a fan di tutto il mondo. Fare il Ghostbuster implica due cose: o lavorare per una azienda già avviata o aprire una nuova attività presupponendo, magari, che essa sia su licenza o in franchise. Il che vorrebbe dire spendere soldi. Spendere soldi nell’affitto dello stabile (che dovrebbe essere abbastanza grosso da risultare una caserma alla buona), spendere soldi in stipendi ed attrezzature, e spendere soldi (presumibilmente moltissimi) in costi energetici e manutenzione. Il fatto di abitare a New York implica anche che si sia soggetti a una città enorme, il che significherebbe essere attrezzati con un adeguato numero di vetture con i costi del caso.
Ora, se è pur vero che potreste aprirvi una sede dei Ghostbusters anche in Nuova Guinea, stando al film si potrebbe presupporre che le attività ectoplasmatiche più “consistenti” si hanno in quelle città pregne di storia e con un alto numero di abitanti, secondo la logica basilare di numero di morti=numero di fantasmi. Salvo non vogliate aprirvi una sede Ghostbusters su qualche leggendaria piana di battaglie campali (metti una Waterloo o una Gettysburg), allora quella della metropoli è la scelta migliore il che porterà, sempre e comunque, a problematiche economiche. Anche perché, realisticamente, salvo non stia per arrivare Gozer quanti cacchio di fantasmi vi aspettate di accalappiare?!
Immobili a rischio
Ok, qualcuno di voi starà dicendo che non ha ambizioni da manager e pertanto si accontenterebbe di avere il suo zainetto e di fare il suo lavoro da sgherro su commissione. E ci sta, non ve ne faremo una colpa, il punto è che se sei un Ghostbuster si presuppone che tu viva da Ghostbuster, che è quel che accade a chiunque accetto un ruolo “da caserma”, sia esso un poliziotto, un vigile del fuoco o un pilota aeronautico. Premesso un lavoro diviso in turni (se vi dice culo), ne viene da sé che comunque passerete gran parte del vostro tempo all’interno della vostra “caserma”, in attesa di una chiamata o nel bel mezzo di una riunione sulla grandezza dei plum cake. Il punto è che la base dei Ghostbusters è un luogo maledettamente pericoloso e soggetto, per ovvi motivi, ad un certo interesse da parte delle forze (maligne) dell’aldilà come evidenziato in diversi momenti della storia del brand.
In Caserma si può essere soggetti a possessioni, a doversi interfacciare con strumenti e reliquie maligne (da qualche parte c’è persino il quadro di Vigo il Carpatico!) e ad interazioni ectoplasmatiche di vario tipo. Come non bastasse nelle fondamenta della caserma c’è il sistema di stoccaggio per le entità paranormali che altro non è che un’enorme crogiolo di entità maligne “sotto pressione”. Lo stoccaggio è un’enorme bomba di energia spiritica e basta una falla o un malfunzionamento della griglia di contenimento perché esso si disattivi o, peggio, vi esploda sotto il culo!
Zaino in spalla!
Se poi non dovesse ammazzarvi il luogo in cui abitate, allora potrebbe pensarci il vostro stesso armamentario! Occhiali termici, rilevatori e contatori vari non sono un gran problema ma quando si passa alle armi è tutta un’altra storia! Benché fighissimo, infatti, lo zaino protonico è una vera e propria cuccagna del nucleare (“nuculare! Si dice nuculare!” Cit.) e, come evidenziato anche da Egon, non è che sia schermato al massimo per salvare il vostro corpo dalle radiazioni… quindi, per quanto si possa anche presupporre che negli anni sia stato migliorato (ma magari, metti, neanche è vero) lo zaino irradierà una cospicua dose di radiazioni al vostro flaccido corpo da Acchiapafantasmi, riportando su di voi tutti i meravigliosi e variegati effetti dell’avvelenamento da radiazioni.
Tra i più evidenti potremmo avere: perdita dei capelli, diarrea, nausea, vomito, disturbi ematopoietici, respiratori e in casi gravi la morte. Premesso anche che per qualche scuro motivo non vi ammaliate (gravemente), non dimentichiamoci che lo Zaino Protonico è fondamentalmente un acceleratore di particelle che genera un fascio di protoni altamente instabile. Ne avevamo già parlato qui, ma giusto per ricordarlo: il fascio emesso dallo zaino è molto difficile da controllare, il che spiega perché esso sia attorcigliato e ingestibile anche nei film. Essendo inoltre composto da energia pura, esso è letale anche per le creature “materiali”, ed è in grado di distruggere la materia su cui impatta, esseri umani compresi. Non parliamo poi dell’incrociare i flussi… quello metterebbe fine alla realtà così come la conosciamo, e la qual cosa sarebbe molto spiacevole.
Se la paga è buona…
Che poi diciamocelo… le possibilità che vi ammazziate con la vostra stessa incompetenza sono alte, molto alte! Come evidenziato in praticamente ogni media noto, i Ghostbusters non sono noti per le loro eccezionali doti di insegnamento e reclutamento, ed anzi hanno spesso assunto pivelli senza un minimo di competenza. Il caso più celebre è certamente quello di Winston Zeddemore che in Ghostbusters – Acchiappafantasmi viene praticamente assunto a scatola chiusa e caricato subito di un bel nugolo di trappole fumanti. Il punto è che maneggiare strumentazioni come lo zaino protonico richiederebbe un minimo di addestramento, nonché una qualche garanzia che le persone che lo stanno maneggiando non siano delle teste di minchia trattandosi, di fatto, di un’arma. E voi la mettereste mai un’arma nelle mani di un minchione qualunque? Ecco…
Mi hanno smerdato!
Ma diciamo anche che siate addestrati come Dio comanda, che la Caserma sia solida, che lo Zaino sia il vostro pane quotidiano e che non stiate patendo la fame. L’ultimo e più grande agguato alla vostra incolumità sono, ovviamente, i fantasmi e tutte le creature connesse al mondo spiritico maligno. Nel corso della loro carriera i Ghostbusters hanno avuto a che fare con stregoni più o meno potenti, con spiriti più o meno irascibili e con divinità più o meno gommose. Non si sa se per il loro atteggiamento guascone o per una mera questione di culo, fatto sta che se la sono sempre cavata, il più delle volte rischiando la loro vita o quella dei loro clienti. Il punto è che voi non avete nessun contratto che vi lega alla bellezza della vita su pellicola e, in un mondo quanto più vicino ala realtà, siamo abbastanza certi che Gozer vi avrebbe già fatto il culo. Pur presupponendo che le divinità assiro-babilonesi non girino per il mondo tutti i giorni, è anche vero che certi piccoli fantasmi particolarmente coriacei sono di per sé sufficienti a smerdarvi con considerevoli effetti collaterali. Considerate che, oltre alle arci-note conseguenze del contatto spiritico negativo (leggasi possessioni, vomito e malori vari), non si hanno notizie certe su TUTTE le “classi” spiritiche e sugli effetti che esse potrebbero avere nel toccare un essere umano, in questo caso: voi. Potrebbe accadervi di tutto, dalla sofferenza al tormento sino al set completo di roba in stile Antico Testamento. Proprio roba del tipo collera divina: fuoco e zolfo che piovono dai cieli, fiumi e oceani che bollono! Quarant’anni di tenebre, eruzioni, terremoti! Morti che escono dalle fosse! Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme! E masse isteriche!
In conclusione, il lavoro di Ghostbuster è una vera piaga! La bellezza e il lusso di indossare uno zaino protonico non pagheranno mai il “problema” di dover morire tra le atroci sofferenze della contaminazione da radiazioni. Parliamo, comunque, di un lavoro pericoloso, mal pagato e senza un minimo di formazione di base tale da evitare che alla prima uscita il vostro compagno vi “buchi” lo stomaco con un involontario colpo protonico. Se già il solo affrontare Vigo il Carpatico non è di per sé esaltante (diamine siamo onesti… neanche farsi smerdare da Slimer lo sarebbe!), non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere se si dovesse affacciare sul nostro mondo una qualsiasi entità di alta classe! Al prezzo di un lavoro pagato a cottimo (se e quando vi chiameranno), il gioco non sembra francamente valere a candela! Meglio fare il pompiere a sto punto! Se proprio amate il pericolo e scendere dalle pertiche quanto meno assicuratevi un posto statale! Perché se non vi pagano un cazzo per rischiare la vita, quando Slimer vi accopperà la vostra famiglia e chi chiamerà?