Qualora voi siate cinefili incalliti, tutto ciò che troverete nelle righe seguenti sarà per voi motivo di sorriso e condivisione, di solidarietà totale e smisurata. In alternativa non dovrete drizzare le antenne e mettervi in guardia, ci sono solo proiettili a salve: il nostro intento è quello di tirarvi secchi di pop-corn virtuali per poi stringersi tutti in un allegorico abbraccio in segno di amicizia. Ma alla fine del film magari.
Alcuni forse faranno fatica a comprendere le nostre ragioni, ma in quelle due ore in cui i nostri occhi ed i nostri pensieri sono totalmente assorbiti dal grande schermo, il nostro odio può arrivare a toccare il picco massimo persino nei confronti di chi, per le restanti 22 ore, amiamo alla follia.
Non esiste nessun legame sentimentale, di amicizia, di parentela, di lavoro. Il nostro testamento ci impone alcune regole impresse su pellicola sulle quali non transigiamo.
Con le dovute distinzioni soggettive, possiamo chiudere spesso un occhio consci del fatto che non siamo tutti uguali, ma esistono alcuni casi specifici sui quali sono pronto a scommettere che la maggior parte di voi cinefili non riuscirà a socchiudere nemmeno un sopracciglio.
Li abbiamo raggruppati in una top 10, dal meno “grave” a quello che vi manda il cervello in fumo.
10) LO STREAMING
Ultimo anello della catena dell’odio, è ovviamente una delle colpe meno gravi e sulle quali i più sono disposti a soprassedere. Si narra persino di cinefili che riescono a vedere film in streaming con una certa costanza.
Dai tempi in cui esisteva Megavideo e scoprivamo l’uso dell’ADSL, tutti abbiamo atteso il buffering e ci siamo messi davanti ai nostri PC; è impossibile negarlo.
Tuttavia si potrebbe aprire una scatola piena di eccezioni e distinzioni. A partire da quelle tra serie tv e film, ed anche tra film e film o tra tutto ciò di cui è consigliabile o meno la visione in streaming.
Probabilmente il meno amato della categoria è quello che si è fatto prendere talmente la mano che non sa più cosa sia un cinema, e ha visto “Avatar” sul notebook, ripreso da uno smartphone e con i colpi di tosse a fare da sottofondo.
9) CHI SI ALZA DOPO I FILM DELLA MARVEL
Potrebbe essere un peccato veniale o potreste avere mille motivazioni a riguardo, ma nessuna sarebbe un’attenuante valida. Non vale neppure la giusta osservazione che il 90% delle volte la scena che la Marvel ci regala dopo minuti e minuti di attesa in cui giochiamo a leggere gli improbabili nomi italo-americani degli addetti ai costumi, sia qualcosa di veramente brutto ed inutile.
I media ormai hanno blockbusterizzato un prodotto che era quasi di nicchia, e questo è un bene perché a tutto ciò è dovuto il cast stellare degli Avengers ed il budget spropositato di questi film, ma girando la medaglia dobbiamo fare i conti con tutti quegli aspetti che non amiamo e che vedremo riassunti sui gradini più alti di questa classifica. Tipo il capellone che si alza in piedi e sbadiglia mentre tu aspetti da due ore i titoli di coda per capire quale fosse la canzone di apertura di Iron Man.
8) MI PRESTI UN DVD?
Ci sono cose che voi umani non capirete mai. Potete chiederci le chiavi della macchina per andare a giocare a Fast and Furious contromano sull’autostrada, ma come pretendete di avere in prestito da noi quel DVD al quale non abbiamo nemmeno tolto la pellicola? L’esposizione di questi cimeli è per noi motivo di gioia, così come siamo contenti quando un qualsiasi individuo li osservi, che ne capisca o meno il contenuto o il posizionamento. Al tempo stesso però è qui che entra in gioco la regola del “guardare ma non toccare”, e se spesso siamo disposti a soprassedere di fronte a chi inizia a tastare senza chiedere permesso, non vale la medesima cosa per un prestito, che spesso poi significa ben altro. Non potrei mai immaginare uno dei film preferiti finire per mesi nella polvere di chissà quale scatolone in territorio ostile e privato delle meritate attenzioni.
Se decidiamo di prestarvi un film, ritenevi la persona più fortunata del mondo.
7) POP-CORN, COSI’ A CASO
A casa vostra potete fare quello che volete; dico davvero. Potete persino scaccolarvi mentre guardate 2001 di Kubrick, o interrompere The Game di Fincher a 10 minuti dalla fine per andare in bagno; ma in sala no. Ci sono delle regole.
Premesso che non sono contrario al concetto di pop-corn in sé per sé, può capitare anche a me di sgranocchiare qualcosa durante la visione di un film, ma bisogna seguire delle semplici accortezze: Il pop-corn (o mangime analogo) va masticato esclusivamente durante le scene di azione continua, esplosioni o inseguimenti della polizia; non in quel maledetto istante di silenzio in cui la voce flebile del nostro protagonista viene fatta fuori dal rosicchiare di mais.
6) IL SENSO DEL CINEMA IN ITALIA
“Se la sala è piena, il film fa schifo”. Ok, non è sempre così, ma dobbiamo ammettere che il pubblico del belpaese si impegna davvero anima e corpo per riuscire ad eleggere questo postulato, votando sempre i soliti attori da strapazzo e gli improvvisati registi alle primarie dello schifo.
Il box office italiano spesso vede impennare titoli che fanno rabbrividire, ovvero le stesse commediole con trama identica da almeno dieci anni ed attori intercambiabili in una lista che contiamo tra le dita di una mano, più il simpaticone youtuber del momento, che fa scherzi telefonici che fanno tanto ridere (ma a chi?). L’aggravante di tutto ciò è la striscia di effetti collaterali che ne conseguono: se continuate a vedere cose inguardabili, faranno di tutto per infilare più canditi (scaduti) possibili nei cinepanettoni o affini. Astenersi dal contatto con costoro che creano file nei multisala quando sono in modalità “voglio essere cinefilo”, e azzardano paragoni improbabili tra Paola Cortellesi e Meryl Streep.
Dio ce ne scampi e liberi.
5) LO SMARTPHONE IN SALA
Maleducato e assorto nei suoi pensieri, c’è sempre un emerito cretino che si siede (all’ultimo momento) vicino a noi e inizia a giocare con lo smartphone, mediamente fino ai primi 3 minuti del film, per poi chiedere al suo compagno d’avventura “che è successo?”. Se siete fortunati ha silenziato la tastiera, ma di sicuro non si è curato di ridurre al minimo l’intensità del suo cellulare, e vegeta a testa bassa tra Facebook e Whatsapp con l’illuminazione da finale di Champions League.
Se non intervenite drasticamente, potreste rovinarvi la serata.
4) I RITARDATARI
A ridosso del podio c’è una delle specie più odiate dai cinefili. Si tratta di quei personaggi che, spesso in gruppo, arrivano verso la fine dei trailer o ancor più fastidiosamente nelle scene iniziali del film, con la leggiadria ed il rispetto di una mandria di bisonti. Di solito hanno il posto tra le prime file e se la Dea Bendata quella sera ce l’ha con voi potreste persino essere costretti ad alzarvi per farli passare, o nel migliore dei casi a vedere le loro ombre giganti muoversi al fianco di DiCaprio o di Cate Blanchett in un simpatico gioco di proporzioni. In quei momenti vorremmo essere tutti Danny Trejo in Machete.
3) IL FINTO CINEFILO
Evoluzione della figura presentata nel punto 6, ecco a voi il finto cinefilo. Sa tutto di tutto, ovvero niente di niente. Gli piace parlare di Cinema, e fino a qui nessun problema, salvo il fatto che non capisce assolutamente nulla ma si atteggia a critico cinematografico, con una forzata aria da radical chic e le Shox ai piedi. Ama Tarantino ed il suo film preferito è Pulp Fiction, ma il motivo principale è che probabilmente si tratta dell’unico film che ha visto del nostro caro Quentin.
Nella sua classifica ci sono tutti i film sulla droga, da Blow a Paura e Delirio a Las Vegas. Se fa un paragone lo fa tirando in ballo sempre e comunque Il Gladiatore, di cui non conosce neppure il regista.
In alternativa vira su Tim Burton, e sostiene che Johnny Depp sia il top di gamma. Nel suo lessico figurano sempre parole come “bravo” e “bello”, e in un suo discorso potrebbero convivere amabilmente Brad Pitt e Claudio Bisio. Se si atteggia anche a nerd, sosterrà inoltre cose tipo “Batman di Nolan fa cagare perché non c’entra niente col fumetto”.
Toglietemelo da davanti, grazie.
2) QUALE FILM VAI A VEDERE? NON LO SO
Siete ancora nell’interminabile fila del punto 6, e la coda fino al botteghino è molto lunga. Davanti a voi vi pare di scorgere quel conoscente che avete già visto in palestra o quel collega di lavoro di cui sapete poco e niente. Lo andate a salutare, e probabilmente noterete che sarà in compagnia della sua fidanzata col profumo pure sulle scarpe e pronta per una serata alla Scala, che sia la sosia di Rosy Bindi o la più bella del reame. Qui arriva l’immancabile domanda: “che vai a vedere? “
La risposte vi farà gelare il sangue. “Non lo so”.
Reprimete il vostro istinto alla William Wallace e congedate con un sorriso ed una stretta di mano.
L’odio profondo scorrerà nelle vostre vene, mentre continuerete a pensare come sia possibile uscire di casa in direzione cinema, senza avere nemmeno la più vaga idea di cosa guardare. Nemmeno a dire che nelle loro menti ci sia stato il ballottaggio serrato tra un paio di film. No, assolutamente.
Probabilmente la loro scelta ricadrà sulla commedia trash o nella migliore delle ipotesi sul blockbuster con Stallone e Schwarzenegger che uccidono tutti mentre vanno a ritirare la pensione.
1) LA PAROLA “AMERICANATA”
Almeno sette o otto dei loschi figuri descritti precedentemente può essere inserito sul gradino più alto del podi, habitat in cui dà vita alla sua sensazionale mutazione. L’indiziato numero uno a cadere in tentazione è il finto cinefilo già apparso nel punto 3, mentre gongola all’idea di una doppia medaglia.
Esiste una parola che questa persona potrebbe pronunciare a sproposito e improvvisamente, ma che nel momento in cui carpita dal nostro udito, potrebbe causare raptus incontrollati: AMERICANATA.
Ma cosa vuol dire?!
Tralasciando il fatto che spesso venga usata fuori dai canoni spazio-temporali e per pellicole che non meritano affatto di essere stuprate in simile maniera, di solito uno scempio del genere verrà portato in riferimento a film la cui sceneggiatura è stata concepita nell’arco di 10 anni, con una cura minuziosa del dettaglio, con una fotografia attenta, una regia elegante e rifinita ed un cast artistico eccezionale. Il tutto riassunto in maniera becera e irrazionale da una parola buttata a caso e con meschinità, come quando si soffia su un castello di carte.
Fuori da questa sala, per favore.