Diamo un’occhiata al nuovo trailer
Il nuovo trailer di Suicide Squad è online da qualche giorno, e sono sicuro che molti di voi hanno contribuito enormemente alla crescita esponenziale delle visite sul Tubo guardandolo non una, non due, ma decine di volte. Il trailer è esaltante, e questo è innegabile, e lo è, a mio giudizio, per la sua volontà di distaccarsi completamente da quanto la DC (cinematografica) ha fatto negli ultimi anni… ossia più o meno da quando è uscito nei cinema quella schifezza di Superman Returns. Questo significa che non trovo, ad ora, il film esaltante in sé (ma su questo ci torneremo più in là), ma l’effettiva volontà di DC di tentare qualcosa di diverso, una mossa che dopo Guardiani della Galassia (aka: guarda come ti prendo per culo i film dei supereroi che io stesso ho creato… io Marvel ovviamente) ha aperto la strada a molti prodotti fondamentalmente cazzoni (vedi Ant-Man e Deadpool) da cui DC ha sempre spocchiosamente preso le distanze (così come i suoi fan). Orbene anch’io ho contribuito a far salire il contatore di Youtube, questo perché analizzare i quasi tre minuti di trailer, a questo giro, non è stato semplice, complice dei personaggi non proprio in cima nei miei pensieri. Comunque vada (e sarà un successo, poco ma sicuro) beccatevi senza se e senza ma le… 12 cose che (forse) non hai percepito nel trailer di Suicide Squad.
Il penitenziario
Partiamo a passo moscio, perché questa non è poi una finezza, ma evidentemente serviva fare un po’ di chiarezza. Oltre ad aprirsi con la bellissima (ma che dico: straordinaria!) Bohemian Rhapsody dei Queen (forse la scelta migliore per un cinecomic trailer insieme a quelle per Guardiani della Galassia e Age of Ultron) il trailer comincia con una carrellata dei protagonisti del film, chiusi nelle loro belle celle. L’ambiente è tetro e sul corridoio centrale capeggia la scritta “Firm but Fair” (Severi ma giusti). Orbene gran parte della rete è convinta che questo sia il Penitenziario di Blackgate ma sebbene non ci siano conferme ufficiali, è più plausibile che si tratti del meno noto Penitenziario di Belle Reve, sito in Louisiana e dedicato alla reclusione di criminali meta-umani. Le motivazioni che ci fanno propendere per quest’idea sono tre, e tutte parimenti valide. Su tutto Blackgate è il penitenziario di Gotham, ed in quanto tale ospita quasi esclusivamente criminali dello stato di Gotham, mentre i membri della Suicide Squad provengono dalle più disparate zone del mondo e non sono esclusivamente operanti nella città di Batman. In seconda istanza, Blackgate, che pure è un carcere di massima sicurezza, non è un penitenziario adatto all’internamento dei meta-umani, né dei criminali mentalmente instabili (che in ambito gothamita vengono invece relegati ad Arkham). Terzo, ma non ultimo, il Penitenziario di Belle Reve fece il suo debutto nel 1987 e il volume che lo inaugurò fu proprio “Suicide Squad 1” ad opera di John Ostrander e Luke McDonnell.
Fumettistico
La prima fondamentale differenza rispetto al resto del mondo DC ad oggi noto al cinema (o meglio… di quello che ha avuto successo grazie a Snyder e Nolan) è che Suicide Squad (come anche Batman V Superman) prende un pochino le distanze dalla ricerca assoluta del realismo per aderire più adeguatamente alla più comune idea di “cinecomic”. A ragione di questa tesi ci sono due o tre elementi presenti anche nel trailer, uno su tutti la cella di Killer Croc, in cui ci sono frattaglie appese ai muri e pure una bella pozza d’acqua ristagnante in stile bayou. La cifra stilistica ci sembra quanto più che mai aderente all’idea delle “prigioni” del mondo DC, specialmente di quelle dell’universo narrativo di Batman, in cui spesso per certi criminali viene creato un habitat ad hoc per i motivi più disparati. Ma la cosa che più ci ha incuriosito è certamente la capacità di Diablo di sparare fuoco. Il cattivone tatuato viene effettivamente rappresentato come un pirocineta, e dunque un personaggio con capacità meta-umane. Se ci pensate, salvo la fetta “aliena” dei film di Snyder, Suicide Squad sarà il primo film DC ad introdurre personaggi che trascendono i limiti umani, probabilmente senza troppi spiegoni tecnico-realistici.
Amanda Waller
A molti di voi il nome Amanda Waller dirà poco o niente, e questo è un male. Creata nel 1986, la Waller è una criminale priva di poteri ma estremamente astuta e brillante. Come per il Penitenziario di Belle Reve, fu creata con la seconda serie della Suicide Squad da John Ostrander e Luke McDonnell divenendo il fondatore, capo e coordinatore della squadra. La Waller (che nel film è interpretata dalla STRAORDINARIA Viola Davis) è un ex agente governativo molto subdolo ed è stata, negli anni, anche il leader del gruppo criminale Checkmate (i tizi vestiti come gli scacchi di cui lei era la Regina Bianca) ed è stata, udite udite, Segretario degli Affari di Lex Luthor, quando questi divenne Presidente degli Stati Uniti. Come che sia, capirete l’altissima probabilità che la Waller non compaia solo in questo film, ma che eventualmente si faccia avanti anche nel futuro dell’universo cinematografico DC.
Incontenibile Joker
Ok questa è veramente una chicca: qualcuno non lo avrà neanche notato, ma i loghi Warner e DC all’inizio del trailer (tra le altre cose la scelta dei colori è molto figa) sono stati manomessi. Alcune scritte sono state, infatti, sostituite da lettere apposte “a mano” con il risultato di dare ad alcune parole un suono più simile ad uno slang dialettale. Ci pare logico presupporre che sia una mossa per ricordare ai fan che nel film c’è il Joker (che comunque si vede abbondantemente nel trailer) e che evidentemente la sua personalità non può essere messa a freno… manco nei titoli di testa.
Sala operatoria
La domanda che dovreste farvi è: come si fa a convincere un gruppo di fetenti super criminali a fare quello che vuoi? La Waller se lo chiese alla fine degli anni ottanta, ed optò per una soluzione a dir poco “efficace”: piantare una piccola bomba nella testa dei super criminali della sua squadra, con la promessa che essa sarebbe esplosa non appena avessero disubbidito o disertato. Ecco perché ad un certo punto si nota una sala operatoria pronta per mettersi all’opera, proprio mentre un Killer Croc imbacuccato a la Hannibal Lecter fa la sua comparsa sulla scena.
June Moon e L’Incantatrice
L’Incantatrice (Enchantress) è sicuramente il personaggio più misterioso del cast ed il suo ruolo nel film è quanto mai ambiguo. Qualcuno ha notato, ad esempio, che L’Incantatrice non compare quasi mai nel materiale promozionale che raffigura l’intera squadra, salvo che in un paio d’immagini. Quel che abbiamo notato noi è che non solo L’Incantatrice, ma anche il suo alter-ego saranno presenti nel film. In una scena molto breve, è possibile vedere Rick Flan leggere i file dei vari membri della squadra ed alle sue spalle si vede giusto per un attimo proprio June Moon, ossia la controparte umana dell’Incantatrice. Tra le altre cose, la linea di dialogo “tu sei posseduta” chiarisce senza dubbi il fatto che il team Alpha 01 sia a conoscenza delle capacità sovrannaturali della Moon e che il suo coinvolgimento nella squadra sia volontario… questo prima di perdere evidentemente ogni forma di controllo sull’Incantatrice. Probabilmente, il fatto che June perda il controllo dell’entità che la possiede, sarà uno dei leit motiv del film.
Slipknot
Giusto una nota veloce: il bello di squadre come la Suicide Squad, o la controparte Marvel (I Thunderbolts) è che essendo composte da villain, il più delle volte di serie B o C, poco importa farli crepare nel corso dei vari archi narrativi. Ma perché questa premessa? Come qualcuno oltre noi ha notato, il personaggio di Slipknot sembra non comparire nelle fasi più “avanzate” del trailer, quelle cioè corrispondenti ai momenti centrali e finali del film. Perché? In un trailer che da spazio praticamente a tutti, Slipknot che pure è parte della squadra sembra comparire meno di tutti, ed anche la sua effettiva presenza è molto relativa. La teoria? È che sia il membro del team destinato a crepare per primo. Congetture ovviamente, però con queste premesse…
Graffiti
Ad un certo punto del trailer si può vedere chiaramente un Humvee fatto a pezzi, con alcune parti di esso fuse con il suolo in una lunga scia nera. La nostra immaginazione fantastica su di un raggio energetico che colpendo il veicolo l’ha distrutto e fuso al suolo, ma non è questo il punto. La nostra curiosità è stata catturata da una serie di graffiti su quello che è logo di un negozio Dunkin’ Donuts. I graffiti sono abbastanza criptici ma ben leggibili e ci hanno riportato alla mente un certo tipo di racconti post apocalittici in cui, con i simboli per strada, si lasciano dei segnali sullo stato di sicurezza della zona. Che la minaccia contro cui deve combattere la Suicide Squad sia tale da aver isolato un’intera città?
Le citazioni colte del Joker
Il secondo trailer è anche una bellissima occasione per dare uno sguardo più accurato all’interpretazione di Jared Leto nei panni del Joker. Questa versione del celeberrimo clown di Gotham ha diviso sin da subito i fan e la critica, se non altro per l’aver preso le distanze da quella che fu la più “realistica” interpretazione di Heath Ledger. Orbene la prima apparizione del Joker è quella in cui lo vediamo minacciare un personaggio di schiena. Mentre internet si domanda se sia o no Ben Affleck, personalmente sono abbastanza sicuro che quel tizio di spalle sia “Alpha 01”, ossia il capo della task force che tiene a bada la Suicide Squad ed interpretato da Ike Barinholtz. Detto ciò, quello che mi è piaciuto di più è la scena, brevissima, di un Joker in frac e papillon. Perché? Perché mi sembra evidente il rimando al bellissimo, e celeberrimo, dipinto di Alex Ross.
La “Katana”
Una cosa molto figa, ma appena visibile, è l’effetto riservato alla spada di Katana che… sì, è una katana. La katana di Katana è canonicamente in grado di racchiudere in sé le anime dei nemici sconfitti da katana, e tale effetto è stato reso magnificamente con quell’alone condito da teschi eterei che si può brevemente apprezzare nella parte del trailer riservato a Katana ed alla sua katana. Ma non è finita qui, perché la letale Katana ha dalla sua anche la capacità di comunicare con gli spiriti intrappolati nella sua katana, il che spiega la scena immediatamente successiva in cui gli occhi di Katana passano da un bianco opalino al nero totale. Considerando anche L’Incantatrice, Katana è il secondo personaggio a possedere poteri completamente sovrannaturali e sarà curioso vedere se le due tipologie di “possessioni” interagiranno nel corso del film. By the way “Katana di katana” è una ripetizione atroce da sentire e da scrivere, e prima che lo chiediate sì, l’ho scritta apposta per tutto il paragrafo per un totale di quindici katane.
Il Sig. Frost
Senza volersela tirare troppo, mi accorderete il privilegio di dire che bisogna saperne un bel po’ di fumetti per avere una vaga idea di chi sia “Mr. Frost”. Orbene se non lo sapete, Johnny Frost è un personaggio partorito da Brian Azzarello e Lee Bermejo nella loro bellissima graphic novel intitolata semplicemente “The Joker”. In essa, Frost è un pejones di basso livello che diventerà prima chauffeur e poi tirapiedi del Joker. Orbene nel trailer altri non è che il tizio che spara con il mitra dall’elicottero sulla cui spalla, tra le altre cose, c’è una particolarissima toppa che reca l’acronimo “JSF”. Vista la connessione siamo stati subito tentati dal presupporre che la J dell’acronimo sia connessa al Joker (Joker Strike Force?, Joker Security Force?) e che dunque il Joker non sarà solo all’interno della pellicola, ma avrà dalla sua anche una schiera di sgherri, tra le altre cose meglio organizzati del solito in cui, come è possibile vedere nel trailer, ci sono anche molti personaggi stravaganti e ambigui tra cui: l’uomo panda, il tizio con la “testa a occhio”, il nano e la coppia “sorriso bianco e sorriso nero”.
Il Sig. Eastwood
Se c’è una cosa che mi ha affascinato di questo film sin dal suo debutto su carta, è stata la scelta del casting. Ci sono alcune decisioni di cast che, intuibili al tutto, non sono affatto banali e pongono alcuni attori in vesti del tutto non convenzionali rispetto alle controparti fumettistiche (pensate al caso più semplice: Will Smith/Deadshot). Personalmente amo l’ardire di queste idee, ed il tentativo di trasformare il personaggio in base alla personalità dell’attore (che rende il tutto meno banale… si spera), ma se c’è una cosa che veramente mi incuriosisce è il ruolo di Scott Eastwood nel film. Ora direte: chi diamine è Scott Eastwood? Trattasi, come intuirete, del figlio del più noto Clint. Scott è un attore talentuoso, apparso, non in ultimo, in produzioni del calibro di Fury e Snowden, eppure in Suicide Squad ha un ruolo assolutamente minore, quello di un membro del team militare dedito al “controllo” della Suicide Squad. Il suo ruolo, è così marginale da non avere, ad ora, nemmeno un nome (il personaggio è noto con il nome generico di “GQ”). GQ, che pure compare nel trailer, è un personaggio troppo sospetto. Perché affidare ad un attore simile un ruolo così piccolo? Il pensiero non è stato solo nostro, ma è stato condiviso da buona parte dell’internet che fantasticando, ha immaginato per lui i futuri più incredibili.
Chi è il nemico?
Nel trailer ci viene dato un accenno di quelli che potrebbero essere i nemici del film, o almeno i “pejones” sguinzagliati dal cattivone di turno (o i cattivoni?). Specialmente nelle varie scene dove volano mitragliate a manetta, ci può vedere un gruppo di “soldati” completamente neri dalla pelle e dall’equipaggiamento bitorzoluto, come fossero ricoperti da una sorta di “infezione”. Questi nemici non hanno volto, ed anche nelle scene con più luce (ce n’è una in cui Boomerang ne sbatte uno al muro) è evidente che non siano completamente umani. Ma non è tutto, in una scena successiva si vede un personaggio di spalle disintegrare un treno della metropolitana in corsa. Tale personaggio, che non ci risulta mai apparso in nessun altro media DC (almeno non in questa forma), sembra emettere una sorta di tentacolo dalla mano destra, causando la distruzione del treno. Che sia lui l’artefice materiale dei vari disastri visti in giro per il trailer?
La nascita di Harley Quinn
Ad un certo punto del trailer è possibile osservare il Joker mentre tiene in braccio Harley in una vasca verdognola, in quello che sembra essere un bagno di agenti chimici. Come molti di voi sapranno, proprio il Joker deve la sua nascita ad una involontaria caduta in una vasca di acido quindi molti hanno presupposto che, con la stessa modalità, si dia effettivamente inizio al binomio cinematografico Joker/Harley. Quel che forse non tutti sanno è che questa nascita di Harley è, di fatto, diventata un canone anche nel mondo dei fumetti dove nel ciclo The New 52: il Joker portò prima Harley dalla sua parte, e poi ne consacrò “la jokerizzazione” facendole fare un bel bagno acido, in una scena del tutto simile a quella del trailer.
Si Vis Pacem…
Ok questo è un colpo d’occhio assolutamente secondario. Nella scena in cui Harley spacca una vetrina per rubare una borsetta, è possibile osservare alle sue spalle un manichino bianco su cui è leggibilissima la scritta in latino “Si Vis Pacem Para Bellum”, ossia “se vuoi la pace preparati alla guerra”. Diciamo che potrebbe essere il motto dell’intera iniziativa di Amanda Weller, non trovate?