Sbarca su Netlflix uno degli anime giapponesi più apprezzati degli ultimi anni: Le Bizzarre Avventure di Jojo.

In occasione della notizia che sulla piattaforma Netflix usciranno le prime due stagioni de Le Bizzarre avventure di Jojo, vi riproponiamo questo pezzo d’annata scritto quando proprio le prime due parti dell’opera di Araki nella sua trasposizione animata erano concluse ed eravamo già immersi nel viaggio di Jotaro Kujo.

Passano gli anni ma le argomentazioni sono oggi valide come allora. Ecco come nasce l’anime de Le Bizzarre Avventure di Jojo e alcuni motivi per cui non dovreste perdere questa serie.

Le Bizzarre Avventure di JoJo netflix
Sette serie completate e l’ottava in corso. Se tanto mi da tanto, dopo averne lette a bizzeffe di avventure bizzarre, ne avremo altrettante da guardare in “TV”…

Nel lontano 1987, grazie al mangaka Hirohiko Araki, cominciava l’epopea di uno dei manga più longevi della storia, Jojo no kimyō na bōken, altresì conosciuto da noi come Le Bizzarre Avventure di Jojo. Come ben sapete, è pratica comune che i manga più di successo vengano presto o tardi trasformati in Anime. L’opera di Araki da questo punto di vista, seguì un percorso piuttosto bizzarro, giusto per non smentirsi.

Nel 1993 venne prodotta una serie di 6 OAV che raccontavano la parte finale della terza serie, sostanzialmente quindi, portandoci direttamente poco prima dello scontro decisivo tra Jotaro e Dio. Nel 2000 venne realizzata, con valori produttivi decisamente più alti, un’altra serie di 7 OAV che si sarebbe collegata direttamente alla prima, fungendo da prequel e raccontando, fin troppo sbrigativamente e con tagli notevoli alle vicende cartacee, tutta la storia della terza generazione di Jojo partendo dal principio. Nel 2007 venne prodotto un film animato ispirato alla prima serie, che vede protagonista il giovane Jonathan Joestar.

Il film però è di qualità piuttosto discutibile, tanto è vero che lo stesso Araki pare non l’abbia apprezzato molto. Insomma, nonostante il successo del manga e la schiera di fan in tutto il mondo, fino a oggi è mancata una bella serie animata che desse vita e suoni a tutte le tavole del maestro Araki, partendo dall’inizio fino ai più recenti volumi della serie. Finalmente nel 2012, il 5 ottobre per la precisione, sulla Tokyo Metropolitan Television, comincia il primo dei molti episodi previsti per il nuovo Anime ispirato a Jojo no kimyō na bōken, che si propone l’ambizioso  obiettivo di coprire nel tempo, tutte le otto stagioni del manga. In questo periodo (quando questo articolo è stato scritto N.d.R.) l’Anime è entrato nel vivo della terza serie ed è tempo, volendo, di tirare un po’ le somme che vi dico subito sono molto positive.

Le bizzarre avventure di Jojo è uno dei miei manga preferiti in assoluto, replicarne lo stile e lo spirito, esserne fedeli in sostanza, rappresenta senza mezzi termini quindi il criterio principale per valutare la bontà della sua controparte animata. Ecco quindi i motivi principali per cui se avete un piccolo Stand in fondo al cuore, dovete vedere questa serie.

Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix
Ogni tanto tornano anche le prospettive e inquadrature assurde con cui Araki è solito sottolineare i momenti di drammaticità e non solo.

LE OPENING!

Cominciamo con le “futilità” giusto per rompere il ghiaccio. Che vi devo dire, semplicemente tutte e tre le sigle delle serie mandate in onda finora, riescono ad esprimere in un minuto e mezzo perfettamente lo spirito dell’opera e il carattere della parte che vanno a raccontare, passando da sonorità più “vintage” a melodie più frizzantine e pop. Sono belle e restituiscono benissimo le atmosfere delle specifiche sezioni del manga. E questo è quanto.

NIENTE FILLER!Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix

Sarà perché il manga è già lungo di suo, sarà che a molti anni di distanza, non ha bisogno di allungare il brodo per sostenere una serie già affermata, ma ad oggi OGNI fotogramma dell’Anime racconta solo ed esclusivamente le vicende del manga. Sappiamo tutti quanto spesso episodi fuori dal contesto narrativo del fumetto di ispirazione, siano insipidi e noiosi. Qui non succede, nemmeno nelle prime due serie notoriamente molto brevi, favorendo il ritmo, già di per se bello sostenuto, dell’opera originale.

NUOVO MEDIA, STESSA STORIA!

Le Bizzarre Avventure di Jojo NetflixD’altro canto, se è apprezzabile che abbiano evitato inutili divagazioni narrative, è FONDAMENTALE che per tutto il resto sia stata mantenuta l’integrità totale degli eventi. Forse si dava per scontato, ma ribadiamolo: ogni singolo evento, dialogo, pagina dei volumi originali trova il proprio spazio negli episodi televisivi, senza alcun tipo di taglio. Insomma se conoscete il manga originale, sapete esattamente cosa aspettarvi. Sono presenti anche tutte le “voci fuori campo” di commento e spiegazione delle fasi più concitate dell’azione, compresi gli approfondimenti con cui Araki descriveva alcuni contesti narrativi.

La cosa però che mi ha stupito di più non è l’occhio di riguardo avuto nei confronti della storyline, che insomma, con un minimo di ottimismo si può dare per scontata in certi casi, ma piuttosto…

…LO STILE GIUSTO!Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix

E qui vale la pena spendere due parole in più. Piccola premessa, la serie NON è animata alla perfezione. Non dico sia eccessivamente statica, ma sicuramente non raggiunge i livelli di alcuni OAV odierni, probabilmente anche a causa della ragguardevole lunghezza del manga originale, che impegna la produzione a disegnare davvero tanta roba per la quale è difficile raggiungere risultati ineccepibili in tal senso. Il risultato finale è comunque buono, non temete. Per quel che riguarda la linea stilistica vera e propria invece, è stato fatto a mio avviso un lavoro ottimo.

Non è facile doversi confrontare con lo stile eccentrico, del maestro Araki. Il mangaka, ha cambiato in continuazione la resa visiva dei suoi personaggi, plasmando ed evolvendo le proprie linee, fin dall’inizio. In particolare le prime due serie (soprattutto la prima) vive di schizofreniche illustrazioni dal tratto spesso grezzo, volutamente sproporzionato, che si fonde con la natura cartacea dell’opera restituendo si grossa dinamicità, ma risultando a conti fatti, imprescindibile da essa. La serie animata riesce nel trovare un giusto compromesso, cambiando qualche tratto e connotato di Jonathan e Joseph per renderli più netti, definiti e marcati.

Ma a differenza degli OAV di cui parlavo nell’introduzione, sicuramente disegnati molto bene ma davvero troppo lontani dalla fonte di ispirazione, le serie animate di Phantom Blood e Battle Tendency compiono il reale sforzo di interpretare l’estetica di Araki con meno compromessi possibili, senza snaturare affatto l’identità dei suoi eroi e prendendo sempre spunto dalle tavole originali che, nelle proprie vignette più riuscite, vengono quasi riprodotte in scala 1:1.

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Chi ha letto Jojo sa bene che le scene di gore si sprecano. La serie animata le riproduce tutte, ma purtroppo presentano fastidiose ombre scure che anneriscono i dettagli macabri. La versione home video in vendita (per ora solo in Giappone) invece, è completamente uncensored.

Discorso diverso per la terza serie, in cui nel manga, salvo una certa acerbità del tratto nei primi capitoli, Araki definisce molto di più quello che sarà lo standard del suo stile, che conserverà coerentemente per tutta la sua durata (per venire poi stravolto nuovamente.. ma questa è un’altra storia).

Preso atto di ciò, e considerando anche che le avventure intercontinentali di Jotaro e soci sono tra le più amate (e iconiche) dell’intera opera, il cartone animato trova il suo massimo apice di fedeltà al tratto originale, senza tentativi di aggraziare, attualizzare o rendere più “cool” le silhouette dei personaggi. Oltre al lavoro di inevitabile snellimento di alcuni particolari, comune a tutte le trasposizioni di questo tipo, pregi e difetti dello stile Arakiano (interscambiabili tra loro a seconda del vostro gusto personale) sono tutti presenti.

RISPETTO E DETTAGLI!

L’anime, vuole essere un vero e proprio tributo al manga originale. Non è solo la stessa storia raccontata con un media diverso, è il manga in versione animata. Non rinuncia affatto ai particolari e alle caratteristiche più surreali per conservarne lo spirito, riuscendo davvero a restituire lo stesso feedback a chi si è già cimentato nella lettura del fumetto originale decine di volte, come il sottoscritto.

A cominciare dalle improbabili pose plastiche assunte dai personaggi, tutte presenti e riprodotte nei loro momenti chiave, cosa che le precedenti produzioni animate ispirate al manga non avevano mai fatto.

Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix

Anche le onomatopee, cosi importanti nelle tavole giapponesi dell’opera, che sono inoltre un tipico strumento del media cartaceo, non certo di quello televisivo, fanno capolino durante le scene più tese, vibranti e a tutto schermo. La scelta degli accompagnamenti musicali, sembra cercare in qualche modo di assecondare le bizzarrie delle avventure raccontate e non mi stupirebbe se Araki stesso ci avesse messo lo zampino. Il combattimento di Joseph contro Whamoo, epico e solenne ma accompagnato da musica dubstep crea quella giusta miscela tra bizzarria e coinvolgimento. O come non citare anche la scena della morte di uno dei personaggi principali (che non nominerò per evitare spoiler) enfatizzata da un sottofondo lirico nostrano, come non si era mai sentito prima in un’opera giapponese.

Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix
Nel corso degli episodi Star Paltinum diventa un po’ di tutti i colori.

Last but not least, l’uso dei colori. Dal manga non si evince essendo in bianco e nero ma Araki ama moltissimo il colore e sperimentare con esso, basti vedere le sue illustrazioni o cover per rendersene conto. Per rappresentare forse una sorta di incapacità dell’autore nello scegliere dei colori canon per i propri personaggi (ogni volta li realizza usandone di diversi), la serie animata di Jojo presenta dei repentini cambi di tonalità durante le scene più concitate degli episodi, ribaltando per intere sequenze quelle che sono le tinte di default decise per il cartone. Ancora una volta, straniante ma incredibilmente “Arakiano”.

Insomma, con le dovute proporzioni, la serie animata Jojo no kimyō na bōken,Le Bizzarre Avventure di Jojo Netflix non affianca solo degnamente il manga da cui è tratta, ma ne è anche una valida alternativa per quanti fossero troppo pigri per recuperarlo. Il lavoro di Hirohiko Araki è trattato con una completezza narrativa e stilistica davvero notevole. 

Non ci resta che sperare che Le Bizzarre Avventure di Jojo riscuota successo anche sulla piattaforma di Netflix e che ci vengano portate a questo punto anche tutte le altre stagioni dell’anime prodotte fino a questo punto.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!