In quel di Cosenza, al festival Le Strade del Paesaggio, abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Jessica Cioffi, in arte Loputyn, che ci ha raccontato quelli che sono i suoi progetti più recenti e quelli futuri più prossimi. Volete sapere com’è andata? Seguiteci nel resoconto della nostra intervista.

Ciao Jessica. Partiamo innanzitutto dai tuoi volumi di “presentazione”, Francis e Cotton Tales. Pur offrendo entrambi uno specchio sulla tua arte, sono due volumi molto diversi, giusto?

Cotton Tales è la mia prima pubblicazione sul mercato, ed è forse più acerba a livello sia di contenuti che di disegni. Si tratta di qualcosa che ho prodotto tre o quattro anni fa, non pensato per una pubblicazione ma come uno sfogo, un esercizio personale. Francis è stato pensato e maturato dopo aver avuto le mie prime esperienze nel mondo dell’editoria e trovo che proprio per questo sia più maturo. I miei disegni sono cambiati molto, meno precisi e più nervosi, ma proprio per questo motivo li ritengo anche più espressivi.

Cotton Tales, che è solo al suo primo capitolo. Ci saranno anche dei seguiti, vero?

Esatto. Il motivo per cui mi sono fermata è che nel frattempo ho cambiato punto di vista su molte cose. Nel tempo ho deciso di riscrivere la storia e rielaborarla perché la vecchia versione non corrispondeva più a quello che volevo dire e nel frattempo mi sono occupata di altre pubblicazioni. Per questo è ancora in corso.

Ti vedi più come illustratrice ma ti piace anche esprimere le tue storie attraverso il medium del fumetto. Come vivi questa tua ambivalenza?

Sono due cose strettamente collegate, nel senso che i contenuti di cui parlo sono molto simili perché sono frutto di una ricerca personale. E quindi il contenuto parte prima dalle illustrazioni singole, che si sviluppano in maniera molto naturale. I personaggi quindi subiscono un ulteriore sviluppo e un collegamento per creare la storia del fumetto.

Quindi due fasi dello stesso processo creativo?

Esatto.

Ci vuoi parlare un po’ del progetto in arrivo con Marco Rincione, per la nuova collana di Shockdom, chiamata Timed?

Si tratta del mio primo lavoro con uno sceneggiatore! Ed è stato scritto direttamente da lui per me, per il mio stile. L’ho sentita molto in sintonia con il mio lavoro e la mia ricerca. Non ho avuto perciò difficoltà particolari, anzi. Ho provato molto piacere e divertimento nel realizzarla. La protagonista di questa storia è Claudia, una ragazza che vive a Trieste. Si sente un po’ fuori luogo, perché dentro di lei stanno avvenendo delle trasformazioni che non comprende e sente delle voci che non capisce di chi siano. Seguendole si sviluppa la storia, si comprendono le trasformazioni che stanno avvenendo in lei che, pur essendo intime, appartengono alla trama globale di Timed.

Quando arriverà?

A Lucca Comics uscirà il volume, se tutto va bene!

Quindi Marco Rincione ti ha fatto vivere in maniera naturale il passaggio dal tuo lavoro allo scrivere una sceneggiatura altrui. Ma quando lavori su storie personali c’è anche una tua fase di scrittura e sceneggiatura?

La fase di scrittura vera e propria non c’è. Nel senso che passo direttamente al layout, allo storyboard. C’è un lavoro di organizzazione delle tavole che passa direttamente per schizzi e disegni.

La tua arte, molto particolare, rispecchia forse un percorso artistico, anch’esso non proprio dei più classici. Come nasce l’artista Loputyn?

Disegnavo già da quando ero piccolissima. Sono sempre stata autodidatta. Ho fatto sempre un percorso che aiutasse le mie attitudini, scegliendo un liceo artistico e l’Accademia. Questa però è stata più che un aiuto un freno per il fumetto. Ma proprio questo blocco ha fatto esplodere in me la voglia di disegnare. Perciò sono contenta che, nonostante sia stato un percorso un po’ insolito, mi abbia aiutato comunque.

Oltre a Francis e Cotton Tales, c’è anche un artbook che porta il tuo stesso nome d’arte, “Loputyn”, e abbiamo già detto della storia con Marco Rincione. Ci sono altri progetti?

Sì. C’è una collaborazione sul volume Melagrana che uscirà sempre a Lucca. È un’autoproduzione che raccoglierà varie storie brevi di autori sia emergenti che non, a tema erotico.

Perfetto, è tutto. Grazie mille ancora per quest’intervista e a presto!

Grazie a voi!