Ecco Libra, la criptovaluta di Facebook
Nella giornata di oggi, Facebook ha svelato la propria criptovaluta, Libra, con la quale il colosso creato da Mark Zuckerberg si è posta come obiettivo il creare una nuova infrastruttura finanziaria globale.
La mission di Libra è poter inviare e ricevere denaro facilmente, esattamente come si condividono messaggi o foto, supportati dalla tecnologia della blockchain.
Si tratta della prima criptovaluta di massa, visto che potenzialmente può entrare nei portafogli di miliardi di persone (esistono attualmente oltre due miliardi di account su Facebook), e che punta anche al miliardo e 700 milioni di persone che non possiedono un conto in banca, ma che, ad esempio, utilizzano uno smartphone.
Libra sarà una “stablecoin”, una moneta stabile agganciata ad un tesoretto, degli asset come depositi bancari, titoli di Stato e quant’altro, in modo da evitare le pesantissime oscillazioni che hanno caratterizzato la vita dei Bitcoin, ad esempio.
Ma cosa sarà possibile fare con Libra? All’inizio sarà possibile spedirsi soldi attraverso WhatsApp e Messenger, che avranno un portafogli dedicato. Più avanti, sicuramente acquisti online, ma anche commissioni quotidiane come pagare le bollette, comprare un caffè o un biglietto dell’autobus, ad esempio.
Libra sarà gestita da una società sussidiaria di Facebook, chiamata Calibra, e sarà supportata da grandissimi nomi dell’industria: 27 sono i partner confermati finora, tra cui Mastercard, Visa, Vodafone, Iliad, Booking, Uber, eBay, Spotify, PayPal, e altri 70 dovrebbero aggiungersi a breve.
Le preoccupazioni principali sono date dalla privacy, ad esempio, su cui Facebook si è dimostrata nel corso degli anni, davvero poco affidabile. Le cose cambieranno però, stando a Zuckerberg, che ha promesso innanzitutto di separare i dati del proprio conto Libra da quelli dei propri account, ma soprattutto di potenziare la sicurezza e l’affidabilità del social network.
Ci saranno dunque un team di esperti dedicato per combattere le frodi, diverse protezioni, e fondi rimborsabili.
Maggiori informazioni possono essere trovate nel post di Facebook dello stesso Mark Zuckerberg.
Che ne pensate?