Flatlandia in lungo e in largo
E se è il mondo che ci circonda non apparisse agli organi sensibili come dotato di (almeno) tre dimensioni, ma ne avesse di meno, tipo due, una soltanto o addirittura anche di più? Chissà quale catena di idee e supposizioni – forse proprio alcune come queste – deve essersi fatta strada all’interno dei pensieri del reverendo Edwin Abbott Abbott (non è un errore) per portarlo, dal nulla e un po’ inaspettatamente, nel 1882 in una prima pubblicazione anonima, e poi nel 1884 finalmente corredato da autografo, a dare alle stampe il curiosissimo Flatlandia. Con un articolo diviso in due parti cercheremo di introdurvi in questo fantasioso mondo, scoprendone le caratteristiche più interessanti e congetturandovi sopra un pochettino. Una sorta di guida-soluzione – senza troppe pretese chiaro.
Questa prima parte si concentrerà sull’esporre quanto più agevolmente possibile i tratti peculiari del mondo e degli abitanti della creazione di double Abbott.
Prima parte: Flatlandia, un mondo non all’altezza
Ma di cosa parla questo libro?
Beh, parla di questo mondo di nome Flatlandia (Flatland in originale) appunto, che ha la curiosa e bizzarra particolarità di essere bidimensionale. Esatto, esistono e vengono percepite soltanto la lunghezza e la larghezza, nessuna altezza. Tutto, dalle case, alle “persone”, passando per gli oggetti più comuni, ha due sole dimensioni. Un bell’inizio senz’altro.
E per quanto riguarda il clima, l’atmosfera, ecc…
Beh, di soli e di altri corpi celesti non vi è traccia; e la luce proviene allo stesso modo sia di giorno che di notte da una non meglio specificata fonte. L’impossibilità di determinare nel modo consueto il Nord, trova in una Legge di Natura un sistema altrettanto efficace: abbiamo infatti una leggera ma costante attrazione verso il Sud come indizio per stabilire la propria posizione, e anche la pioggia aiuta in questo caso provenendo sempre da Nord. L’edilizia stessa è influenzata da questi elementi (i tetti delle case sono posti verso Nord per proteggere dalla pioggia ad esempio) e dall’assenza di altezza: la legislazione vigente impone (tranne per edifici governativi) la costruzione di case a cinque lati, senza finestre, con due entrate separate (una per gli uomini e una per le donne), il tutto per evitare possibili danni alla popolazione.
Fin qui ci siamo, e la società, la società com’è?
La società presenta una struttura piramidale suddivisa per classi in base alla figura piana che ogni singolo individuo rappresenta: ai gradini più bassi troviamo le Donne, delle semplici Linee Rette; a salire i Soldati e gli Operai delle Classi Inferiori, cioè dei Triangoli Isosceli; la Borghesia è rappresentata da Triangoli Equilateri; i Professionisti e Gentiluomini sono Quadrati e Figure a cinque lati, o Pentagoni; abbiamo poi l’Aristocrazia che parte dalle Figure a Sei Lati, o Esagoni, fino, con l’aumentare del numero dei lati, al titolo di Poligoni; ed infine, quando il numero dei lati è così elevato da non rendere la figura più distinguibile da un Cerchio, arriviamo all’ordine Circolare o Sacerdotale. Esiste però una Legge Naturale che stabilisce che il figlio maschio abbia un lato in più del padre, permettendo così alle generazioni successive di salire un grado nella scala dello sviluppo e della Nobiltà. Questa regola, tuttavia, non si applica a tutte le fasce sociali sic et sempliciter, ma per quelle più basse la situazione nella maggior parte dei casi non volge ad una evoluzione ma ad un mantenimento dello status quo, tranne che per rare eccezioni – i matrimoni misti ad esempio. Un ottimo strumento di controllo sociale è quello che viene chiamato col nome di Legge di Compensazione, la quale decreta che all’aumentare dell’intelligenza aumenta anche l’ampiezza dell’angolo dell’individuo, portando così ad una diminuzione del potere perforante del medesimo angolo, e viceversa. In questo modo, qualora fosse messa in atto una rivolta, la quale richiederebbe una grado di intelligenza superiore alla media, o per Legge Naturale, o per un intervento di compressione/espansione artificiale da parte dei Medici di Stato, i capi più intelligenti della rivolta sarebbe ammessi alle classi più privilegiate lasciando la pletora degli Isosceli senza guida e piani d’azioni destinandoli così alla sconfitta e contemporaneamente diminuendo la capacità offensiva degli stessi capi rivoltosi. Grazie a queste disposizioni nel corso degli anni ben duecentotrentacinque fra rivoluzioni, e tumulti minori, sono stati sedati.
Come prima anticipato, le Donne non sono altro che delle Linee Rette, degli aghi in pratica, e, oltre a rappresentare la classe sociale più basse e priva di diritti, vengono anche considerate per la loro natura come gli individui più pericolosi di tutta Flatlandia. La loro pericolosità deriva, oltre che dalla loro struttura fisica che può ferire o uccidere facilmente, anche dalla loro mancanza di raziocinio, di intelligenza, e al loro affidarsi esclusivamente allo spettro dell’emotività. Per tutti questi motivi, nei diversi stati, nel corso dei secoli, sono stati presi una serie di provvedimenti, i quali sono riassumibili in tre Leggi generali: ogni casa deve avere un ingresso sul lato orientale riservato alle sole Femmine, la quali mai potranno utilizzare l’ingresso riservato agli uomini; ad ogni Femmina è proibito camminare in un luogo pubblico senza emettere ininterrottamente il suo Grido di Pace; ogni Femmina che risulti affetta dal Ballo di San Vito, da attacchi isterici, da raffreddore seguito da starnuti violenti, o da qualsiasi altro male che comporti movimenti involontari, deve essere eliminata all’istante. In alcuni stati vige una quarta Legge aggiuntiva che proibisce, sotto pena di morte, alle Femmine di camminare o stare ferme in qualsiasi luogo pubblico senza muovere il posteriore a destra o a sinistra in modo da segnalare la propria presenza; altri, ad esempio, confinano le loro Femmine dentro casa tranne per le festività religiose. Purtuttavia i più saggi fra i Circoli hanno convenuto che maggiori sono le restrizioni e le privazioni verso le Donne non sono provochi una debilitazione e diminuzione della popolazione, ma incrementi gli omicidi domestici.
Alcuni di voi avranno notato che moltissimi usi, o imposizioni legislative vere e proprie, riguardano la sfera della percezione dell’altrui figura. Infatti un problema, forse il più grande, che ogni abitante di Flatlandia ha, non possedendo una visione prospettica, è quello del riconoscimento dell’altro: tutti gli esseri, invero, animati o meno, presentano agli occhi dell’osservatore sempre una medesima figura, cioè quella di una Linea Retta. Se tutti, dunque, hanno lo stesso aspetto, come faranno a distinguersi l’uno dall’altro?
Bene, esiste una triplice risposta. Il primo mezzo di riconoscimento è affidato al senso dell’udito, che essendo molto sviluppato permette loro non solo di distinguersi fra conoscenti, ma anche di distinguere la rispettiva classe di appartenenza. Unico problema è che man mano che si sale nella scala sociale questo metodo diventa inaffidabile, sia perché le voci si fanno sempre più simili fra loro, sia perché il riconoscimento mediante l’udito è prerogativa delle classi plebee e non degli Aristocratici.
Abbiamo poi la tecnica del “tastarsi”, che utilizza quindi il senso del tatto. Anch’essa si presenta come una tecnica altrettanto efficace, la quale però ha più lo scopo, fra estranei, di riconoscere la classe di appartenenza di chi si trovano davanti. Ovviamente questo secondo mezzo di riconoscimento presenta delle problematiche evidenti: è infatti, senza un preciso allenamento e molta attenzione, a rischio infortuni o conseguenze ben peggiori.
Il terzo, infine, è quello definito come del Riconoscimento a Vista. Esso, prerogativa delle classi più agiate, viene utilizzato solamente nelle zone in cui il clima è più temperato perché, per la sua riuscita, è necessaria la presenza della Nebbia. Il suo funzionamento è piuttosto semplice: nelle zone in cui vi è una buona dose di nebbia gli oggetti posti a distanze differenti presentano una differente nitidezza, la quale, con il dovuto esercizio, permette di valutare e stabilirne la figura (esempio quelli posti ad un metro di distanza saranno leggermente meno nitidi di quelli posti a novantacinque centimetri) geometrica di appartenenza. Queste sono dunque le possibilità di percezione che gli abitanti di Flatlandia possiedono; possibilità che, in un mondo in bianco e nero, vennero scosse dalla scoperta del Colore. Sì il Colore, proprio quello. Una sua rapidissima diffusione permise, infatti, a chiunque senza troppi sforzi di rendersi riconoscibile e di essere riconosciuto; una benedizione dunque? Sostanzialmente sì, tuttavia alcuni casi di omocromia (nel caso specifico fra le Donne e i Preti, classe-contenitore di cui parleremo meglio più avanti) diedero origine ad una serie di possibili fraintendimenti con conseguenze terribili per l’élite al potere, capovolgimenti di governo e una dura e lunga rivolta, che si risolsero prima in un Progetto di Legge per il Colore Universale, poi in una cruenta repressione della Rivolta Cromatica che ristabilì il precedente stato di quiete e bandì per sempre il colore dal pubblico utilizzo.
Concludiamo questa prima parte con la descrizione dei cosiddetti Preti. Essi non sono altro che i rappresentanti della classe sociale dei Cerchi che presenziano i più alti incarichi istituzionali del mondo di Flatlandia; sono, infatti, gli Amministratori di ogni Affare, Arte e Scienza; dirigono le Industrie, i Commerci, la Guerra, l’Architettura, l’Ingegneria, l’Educazione, il Governo dello Stato, la Legislazione, la Moralità, la Teologia; e, più sinteticamente, vengono definiti, come la Causa di ogni cosa che valga la pena di fare e che viene fatta fare dagli altri. La dottrina con cui governano è riassunta nella massima “Bada alla tua configurazione”, la quale deve essere applicata in qualsiasi campo pratico o morale della vita di ogni cittadino con lo scopo di migliorare la Configurazione individuale e collettiva. Qualsiasi pensiero riguardante la possibilità che la condotta dipendesse dalla volontà, dall’applicazione, dall’esercizio, dall’incoraggiamento, dalla lode, ecc… viene ritenuta come fallace e non veritiera. Tale forma mentis porta la collettività ad assumere un atteggiamento discriminatorio e di condanna aprioristica nei confronti delle Donne e degli Irregolari: le prime, non ritenute intelligenti e degne di ricevere un’istruzione, non solo non sono educate secondo le norme comportamentali e di riconoscimento vigenti ma, per questo, costringono la popolazione maschile ad adottare un linguaggio alternativo (basato sull’emotività) per poter dialogare con esse; per i secondi, invece, nella maggior parte dei casi, l’unica prospettiva è l’eliminazione.
Eccoci, dopo esservi sciroppati tutti questi caratteri siamo finalmente giunti alla chiusura di questo primo tempo dedicato alla creatura del reverendo Abbott Abbott. Allora, che impressione vi ha fatto Flatlandia? Trovate interessanti gli elementi che lo costituiscono e lo rendono così originale?
Vi ricordo che nel prossimo articolo ci soffermeremo, dopo avervi illustrato in questa disamina più o meno sinteticamente gli elementi costitutivi di questo strano mondo, sull’esperienza della scoperta del non esser soli in questo universo, anzi della scoperta dell’esistenza di un multiverso vero e proprio, nel quale le certezze verranno a cadere e porteranno a sconvolgenti novità. In fin dei conti, due dimensioni sono davvero poche, o anche troppe, non trovate?