Anche chi legge fantascienza può trovare soddisfazione (ogni tanto) in alcuni libri fantasy ben selezionati
Esiste da sempre un certo campanilismo tra i lettori di libri fantasy e quelli di fantascienza. Questi due macro-generi si affrontano in uno scontro plurigenerazionale la cui unica vittima sono alla fine soltanto i buoni libri che meritano di essere letti al di là delle etichette. Per quanto sia utile poter catalogare un’opera in un genere specifico affinché i lettori possano orientarsi, a volte questa definizione è determinata più da esigenze editoriali che dal contenuto dell’opera stessa, e così capita che certe storie borderline vengano arruolate in uno degli schieramenti quando avrebbero potuto rimanere neutrali.
Proviamo quindi a fare una lista di libri (romanzi singoli o saghe) che pur appartenendo per tradizione al filone del fantasy potrebbero rivelarsi di grande interesse anche per chi predilige la fantascienza. Prima di iniziare, un doveroso disclaimer: proprio per la natura ambigua di queste opere, qualcuno potrebbe obiettare che il certi libri siano da considerarsi proprio come fantascienza piuttosto che fantasy. Nell’elencare i titoli come appartenenti al fantasy ci riferiamo quindi a come essi sono stati generalmente percepiti dal pubblico o dal mercato.
Anne McCaffrey – Ciclo dei Dragonieri di Pern
Niente rimanda agli stilemi del fantasy più del drago. Una storia i cui protagonisti sono uomini che cavalcano draghi volanti e capaci di sputare fuoco per combattere in una guerra da cui dipendono le sorti del mondo va per forza messa sullo scaffale del fantasy. In realtà negli oltre venti romanzi che compongono il ciclo dei Dragonieri di Pern, l’autrice Anne McCaffrey rivela poco per volta la vera natura del suo mondo: Pern non è una landa delle fiabe, ma un lontano pianeta colonizzato secoli prima dagli umani provenienti dalla Terra, che hanno perso nel tempo tutta la tecnologia e la memoria delle loro origini. I draghi sono creature geneticamente modificate a partire dalla fauna indigena, addestrati per combattere i Fili, creature aliene pseudorganiche che periodicamente ricadono sul pianeta e consumano qualunque forma di vita. Il modo migliore di eliminare i Fili è bruciarli, e così dall’alba dei tempi su Pern esistono i dragonieri, una casta di guerrieri capace di creare il legame telepatico necessario ad addomesticare i draghi. Questo a dimostrare che anche quando certi libri hanno in apparenza tutte le caratteristiche del fantasy, forse sotto sotto nascondono un nucleo di fantascienza.
Libri fantasy per chi ama la fantascienza: Jack Vance – Ciclo della Terra Morente
La Terra Morente di Jack Vance è il nostro pianeta milioni di anni nel futuro, scarsamente illuminato da un Sole rossiccio alla fine del suo ciclo vitale che potrebbe spegnersi da un momento all’altro. Questo mondo è abitato da una società decadente che ha dimenticato da secoli l’età dell’oro della civiltà umana. Sulla Terra Morente esiste la magia, ma è una disciplina estremamente tecnica, che richiede profonda conoscenza e impegno, e si può considerare in effetti (anche se non viene mai affermato esplicitamente) come una derivazione della scienza che ha raggiunto il suo apice nei secoli passati.
Il ciclo è composto da quattro libri ottenuti come fix-up di racconti tra loro vagamente collegati, che seguono le gesta teatrali di eroi e antieroi consapevoli dell’imminente fine. Vance ha modellato queste storie sulla scorta dell’epica cavalleresca e del racconto picaresco, con personaggi che sono l’incarnazione di topoi letterari. La lettura è avvincente e fortemente allegorica, e si può affermare che abbia dato origine a un sottogenere nel quale si inquadrano anche saghe di altri autori come Il Libro del Nuovo Sole di Gene Wolfe o La Fine del Tempo di Michael Moorcock.
Stephen King – La Torre Nera
Bisogna ammettere che questa saga di Stephen King sfida davvero le definizioni di genere: un’epica arturiana di estetica western basata su un poema di Robert Browning in cui compaiono pistoleri, demoni, stregoni mutanti, androidi, intelligenze artificiali, varchi spaziotermporali e molto ancora. Ciò non di meno, questi libri vengono più spesso classificati come dark fantasy che come fantascienza, forse soprattutto perché l’autore è generalmente associato all’horror soprannaturale. Roland è l’utimo cavaliere di una stirpe di pistoleri che proteggono l’ordine e la giustizia e deve raggiungere la Torre Nera, il nodo centrale dal quale dipende la stabilità di tutti gli universi. Per arrivarci però ha bisogno di reclutare alcuni compagni dalla nostra epoca e attraversare con loro un mondo “andato avanti”, affrontando i mostri del presente e i residui dell’antica tecnologia. Si trova davvero di tutto nei sette romanzi (più un interquel e alcuni racconti) che compongono la serie, e che presentano anche numerose interconnessioni con molte opere dello stesso autore, tra cui per esempio It e Insomnia.
Libri fantasy per chi ama la fantascienza: Roger Zelazny – Signore della Luce
All’inizio di questo romanzo il Buddha si reincarna grazie alle preghiere dei suoi discepoli e il suo nuovo nome Mahasmatman. Aveva sfidato gli dèi ed era stato da loro sconfitto e privato di un corpo. Ma adesso che è tornato nel mondo la sua battaglia deve proseguire e si prepara così ad affrontare Kali, Vishnu, Shiva, Ganesha, Agni e molti altri per tornare a essere il Signore della Luce. Stiamo parlando chiaramente di un racconto della mitologia indiana… se non fosse che Mahasamatman si chiama in realtà solo Sam, ed è arrivato su questo pianeta con una nave colonizzatrice. Lui e gli altri dèi sono i primi coloni che per sopravvivere al nuovo ambiente hanno modificato il proprio corpo e il proprio aspetto e creato un meccanismo che permette la reincarnazione in nuovi corpi.
Da lì l’instaurazione di un sistema di caste basato sulla possibilità di vivere in eterno è stato quasi automatico, ma Sam ha deciso che non voleva farne parte e ha dichiarato guerra ai suoi vecchi compagni. Roger Zelazny ha scritto volutamente una storia che richiama da una parte i poemi della tradizione indiana e dall’altra la dottrina buddista, agganciando il tutto a una premessa scientifica, in modo che sia possibile leggere e interpretare il libro come fantasy o fantascienza. Zelazny ha ripetuto quest’operazione anche per altri pantheon (greco egizio, norreno), ma per quanto ben realizzati nessuno di questi romanzi ha raggiunto la grandiosità di Signore della Luce.
Philip Pullman – Queste Oscure Materie
Una delle più apprezzate saghe young adult di sempre, la trilogia di Philip Pullman inizia con La bussola d’oro, ambientato in una Oxford di un mondo simile al nostro ma dal vago sapore steampunk. Lyra è poco più che una bambina, cresciuta in collegio con la compagnia di Pantalaimon, il suo daemon. Nel mondo di Lyra infatti ogni persona ha una controparte animale, che può cambiare forma fino all’infanzia ma si stabilizza in una creatura precisa durante la pubertà. Se nel primo libro questa serie si può ancora considerare costruita come un’avventura fantasy, a partire dal secondo il contesto si ampia, si apprende dell’esistenza di mondi paralleli tra i quali è possibile spostarsi, e viene mostrato come la tecnologia sia un metodo alternativo di ricercare quella stessa verità che si ottiene con la divinazione. In questa saga sono presenti orsi parlanti, streghe, angeli e Dio in persona, ma il suo messaggio di fondo a favore dell’autodeterminazione e della ricerca di risposte (e marcatamente anticlericale) lo accomuna in spirito a molta fantascienza.
Libri fantasy per chi ama la fantascienza: Michael Ende – La storia infinita
Va bene, qui abbiamo esagerato. Cosa può esserci di più lontano dalla fantascienza di un libro ambientato nel mondo di Fantasia? Eppure in questo classico della narrativa per ragazzi ci sono elementi di speculazione notevoli. Partiamo intanto dal fatto che si sta parlando del libro e non del ben più noto film, che riprende in sostanza solo la prima parte della storia edulcorandone il contenuto, tanto che lo stesso Michael Ende ha fatto causa ai produttori.
Nel romanzo, quando Bastian arriva a Fantasia decide di salire sul trono e inizia ad abusare del potere del suo amuleto al prezzo di un ricordo per ogni desiderio realizzato. In tutto questo non si ritrova certo speculazione scientifica o tecnologica, ma la complessa cosmogonia reciproca di Fantasia e del nostro mondo, la compenetrazione di realtà diverse e la continua mise en abyme della narrazione sono elementi che non sfigurerebbero in un romanzo di Philip K. Dick. Se si sostituisce Atreyu con Joe Chip, Bastian con Runciter e l’oracolo con i precog, ci accorgiamo che il Nulla non è così diverso da Ubik.