Quando in un film viene inquadrato un libro non è mai un caso
Ricordate la teoria della pistola di Cechov? Se in un film viene inquadrata una pistola, prima dei titoli di coda quella sparerà. Lo stesso principio vale anche per i libri, in un certo senso: ogni tomo che entra in scena, che venga letto da un personaggio o figuri semplicemente come parte della scenografia, ha una certa attinenza con la storia raccontata nella pellicola. Per sottolineare l’importanza di questo fenomeno è nato librineifilm, un blog che si propone come archivio delle comparse letterarie nella cinematografia. In questo articolo abbiamo selezionato qualche immagine esemplificativa, per condurvi in un piccolo viaggio alla scoperta di dieci libri nei film.
È per il tuo bene (Rolando Ravello, 2020)
Libro: La famiglia Aubrey (Rebecca West, 2018)
Partiamo con la più recente delle voci aggiunte all’elenco del blog dedicato ai libri nei film. La pellicola è una commedia italiana con Marco Giallini; il romanzo è una saga familiare ambientata nella Londra dell’Ottocento. Nonostante la lontananza dei due generi, entrambe le storie hanno a che fare con figlie che cercano di discostarsi dal modello di vita dei padri. Nel film di Ravello tre donne si avventurano in relazioni amorose contrarie ai principi dei genitori; nel romanzo di West tre ragazze tentano di risollevare una famiglia in pessime condizioni economiche a causa degli investimenti errati del capofamiglia. L’altro tema che unisce le due opere è quello dei padri degeneri, che tentano continuamente di controllare la vita delle figlie, ora distruggendone i legami affettivi, ora scialacquando il patrimonio.
Aftermath – La vendetta (Elliott Lester, 2017)
Libro: Delitto e castigo (Fedor Dostoevskij, 1866)
In entrambe le opere c’è un delitto. In entrambe c’è un castigo. Questo elemento della lista di libri nei film potrebbe finire qui, ma c’è di più. La questione più importante è legata alla natura del castigo, il quale non è rappresentato dall’effettiva punizione che entrambi i protagonisti subiscono. Jacob Bonanos, responsabile dell’incidente aereo che costa la vita ai familiari di Roman Melnyk, viene ucciso da quest’ultimo. La vera punizione, però, la subisce in vita: perde lavoro, moglie e figlio e si ritrova costretto a cambiare città e persino nome per andare avanti. Rodion Raskolnikov, protagonista del romanzo di Dostoevskij, uccide un’usuraia e sua sorella, convinto di essere nel giusto. Finirà ai lavori forzati in Siberia, ma il vero castigo sono la solitudine e la febbre cerebrale che lo accompagnano per gran parte della storia.
Il Buco (Galder Gaztelu-Urrutia, 2019)
Libro: Don Chisciotte della Mancha (Miguel de Cervantes, 1605)
Goreng entra nel Buco di sua spontanea volontà, decidendo di portare come unica dotazione il romanzo di Cervantes. I due protagonisti sono entrambi idealisti, portatori di una visione del mondo che cozza tristemente con la realtà. Goreng vuole che a tutti gli inquilini della prigione sia concessa una quantità sufficiente di cibo e si imbarca in un’avventura per sovvertire la natura umana, scoprendo fino a che punto sia saturata di egoismo e volontà di sopraffazione. Don Chisciotte, come lui, decide di diventare un cavaliere errante e combattere per ideali romantici in un’epoca in cui ormai non esistono più. Con il loro idealismo, tuttavia, i due personaggi riescono a fare proselitismo, reclutando casualmente un compagno di avventure: per Goreng è Baharat, per Don Chisciotte è Sancho Panza.
La zona morta (David Cronenberg, 1983)
Libro: Poesie (Edgar Allan Poe)
Un maestro dell’horror cinematografico come David Cronenberg non poteva non inserire gli scritti di un suo omologo letterario come Edgar Allan Poe in un suo film. Nel corso della vicenda viene più volte recitata la poesia Il Corvo, la quale dipinge l’animale come un messaggero demoniaco che porta con sé presagi di sventura. Il professor Johnny Smith, protagonista della pellicola, dopo un lungo periodo di coma, entra in possesso della facoltà di prevedere il futuro di altri individui semplicemente toccandoli. La visione è fugace e sempre legata a un singolo avvenimento tragico, esattamente come quelle del corvo. Fortunatamente Johnny riuscirà a mettere frutto il suo potere, usandolo per agire secondo giustizia.
Non sposate le mie figlie! (Philippe de Chauveron, 2014)
Libro: Il pendolo di Foucault (Umberto Eco, 1988)
Di tutti i libri nei film che stiamo analizzando, quello di Eco ha probabilmente il collegamento più debole con la pellicola di riferimento. Le due opere sono collegate, in un certo senso, dalla teoria del complotto: nel film Claude Verneuil vede l’immigrazione come una strategia per snaturare lo spirito francese attraverso la creazione di una società multietnica; nel libro diverse società segrete si contendono il controllo dell’economia mondiale. Il pendolo di Foucault rappresenta nel film anche un perfetto modello d’integrazione internazionale: sebbene l’autore sia italiano, infatti, allude a un’invenzione francese.
50 Volte il primo bacio (Peter Segal, 2004)
Libro: Natura morta con picchio (Tom Robbins, 1980)
Qui libro e film sono accomunati da una caratteristica principale: il grottesco. Entrambe le storie sono infatti piene di situazioni surreali, che richiedono una forte sospensione dell’incredulità. Anche l’amore a prima vista tra due persone molto diverse accomuna le opere. Nella pellicola il donnaiolo Henry si innamora dell’insegnante Lucy; nel romanzo la principessa esiliata Leihgh-Cheri perde la testa per il poco raccomandabile dinamitardo Bernard Wrangle. Alla base sia del libro che del film c’è però una domanda importante e universale, che l’uomo si porta dietro da sempre: l’amore può durare? Entrambe le opere rispondono in modo affermativo, a patto che si adattino stratagemmi curiosi per raggiungere l’obiettivo.
Bastardi senza gloria (Quentin Tarantino, 2009)
Libro: Il Santo a New York (Leslie Charteris, 1934)
Quentin Tarantino non è solo un grande cinefilo, ma anche un divoratore di libri gialli e noir, i quali finiscono per nutrirne la vena creativa e, a volte, addirittura apparire nei suoi film. È questo il caso di Il Santo a New York, uno dei tanti capitoli di una saga molto in voga in Europa e in America tra gli anni Trenta e Cinquanta. Il Santo, all’anagrafe Simon Templar, è una sorta di Robin Hood moderno, un giustiziere che agisce nell’ombra per punire le malefatte dei cattivi. Come il Santo, anche Shosanna e i Bastardi riescono a fare giustizia dove i tutori della legge ordinari non possono arrivare, non disdegnando l’uso della violenza e l’omicidio. Shosanna, in particolare, legge in prima persona il libro e presenta un altro legame con Templar: entrambi utilizzano un’identità fasulla per infiltrarsi tra le fila nemiche e colpire dove fa più male.
John Wick (David Leitch e Chad Stahelski, 2014)
Libro: Shibumi (Trevanian, 1979)
Shibumi è un libro ostico e inusuale, strutturato come una partita di go, antichissimo gioco giapponese a turni simile agli scacchi. Le sue diverse fasi sono riprese nel primo film di John Wick, nello stesso ordine: prima l’agile uscita da una situazione difficile come l’inseguimento da parte di sicari professionisti (sabaki), poi il sacrificio di diversi compagni di viaggio (e una cagnolina) sulla strada (uttegae), infine l’attacco senza quartiere e la lotta senza esclusione di colpi (shicho). John e Nicholai, protagonista del romanzo, sono inoltre entrambi maestri nell’arte del nudo uccidere, disciplina di combattimento che consiste nell’utilizzo di qualsiasi oggetto domestico per uccidere.
Dirty Dancing (Emile Ardolino, 1987)
Libro: La fonte meravigliosa (Ayn Rand, 1943)
In questo caso libro e film sviluppano un legame attraverso i loro protagonisti maschili, entrambi bistrattati e maltrattati da superiori e adulti. Nel caso di Johnny Castle, l’indimenticabile Patrick Swayze di Dirty Dancing, il biasimo arriva prima dal padre della sua Frances e poi dall’intero staff del villaggio turistico in cui lavora, che lo accusa di furto. Nel libro, invece, Howard Roark viene ostacolato nella sua ascesa come architetto negli Stati Uniti degli anni Venti a causa della sua avversione per qualsiasi compromesso. La fedeltà alle proprie idee è l’altra caratteristica che accomuna Johnny e Howard. Entrambi, nonostante le difficoltà, nel finale hanno ragione dei propri nemici e riescono a realizzare i sogni a modo loro.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (Christopher Nolan, 2012)
Libro: Racconto di due città (Charles Dickens, 1859)
Chiudiamo questa lista con un caso in cui libro e film sono collegati da qualcosa di estremamente doloroso e nobile: il sacrificio personale. Nella pellicola Batman porta una pericolosa bomba lontano da Gotham City sul suo Batwing e finisce per rimanere vittima dell’esplosione, salvando la città. Nel romanzo Sydney Carton, un avvocato inglese, si sostituisce all’aristocratico francese Charles Darnay e viene decapitato sulla ghigliottina dai rivoluzionari, durante il periodo del Terrore. Bruce e Sydney, inoltre, riescono a dare una svolta alla propria vita: il primo chiude con la lotta al crimine per iniziare a costruire una famiglia con la donna che ama; il secondo riscatta con l’estremo sacrificio una vita fatta di alcolismo e dissolutezza. Come se stesse parlando per entrambi, il commissario James Gordon legge ad alta voce un brano dell’opera di Dickens nelle scene finali del film.
L’inserimento di libri nei film non è mai casuale. Spesso un singolo fotogramma può contribuire notevolmente alla caratterizzazione dei personaggi e del mondo narrativo. La prossima volta che guardate un film, quindi, fate caso a ciò che legge il protagonista e potrete immaginare dove andrà a parare l’intera vicenda!