Dai libri ai fumetti fino a passare per storie vere: i dieci migliori adattamenti seriali di Netflix

Nel suo corposo catalogo Netflix non ha mai mancato di lasciare spazio agli adattamenti seriali dal mondo della letteratura, dei fumetti o delle graphic novel, unendo le realtà della carta stampata e dell’universo immaginifico del visivo per una serie di successi che hanno incollato fan e spettatori davanti ai loro schermi.

Una capacità non solo nel saper rimaneggiare il materiale offerto dai testi di partenza, ma anche un’attenzione alla scelta dei giusti temi e personaggi che, trasposti in forma seriale, hanno potuto conquistare un più largo pubblico grazie proprio alla piattaforma streaming. Uno scambio e un sostegno su cui Netflix ha voluto puntare e che continua ad affrontare, regalando alcune delle serie più influenti del panorama passato e contemporaneo. Scopriamone alcune insieme.

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House of Cards

Forse non tutti ricordano che House of Cards è stata una delle prime serie prodotte da Netflix, ma, soprattutto, uno dei primi reali successi del colosso dello streaming. Fu infatti rilascia il 1 febbraio 2013 direttamente sulla piattaforma, anno in cui a noi Netflix sembra così lontano, ma che in verità vedeva già la volontà da parte dello streaming di aprirsi a prodotti originali e di propria fattura.

È così che il thriller politico diretto, inizialmente, da David Fincher, entra a far parte dell’universo mediale, anche se quella di House of Cards non fu la prima produzione che vide la luce sullo schermo. L’origine della serie parte dal romanzo omonimo scritto da Michael Dobbs pubblicato alla fine degli anni Ottanta, al quale seguirono due ulteriori seguiti. Il libro, prima di capitare per le mani di Netflix, passò per la BBC diventando una serie televisiva a metà degli anni Novanta ed è proprio da questa che la produzione della piattaforma streaming prende, non rifacendosi quindi direttamente ai romanzi di Dobbs.

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Orange Is The New Black

Un titolo che è diventato ormai un’idioma culturale. Orange Is The New Black è la serie più vista della storia di Netflix, basata sull’omonimo memoriale di Piper Kerman. La serie è composta da sette stagioni e ben novantuno episodi, e si concentra sul personaggio di Taylor Schilling, alter ego della Kerman stessa. La protagonista riceve una condanna di quindici mesi da trascorrere nel penitenziario di Litchfiels a New York e, da lì, la serie andrà scavando nella vita dei prigionieri, delle guardie e nel personale di alto rango affiliato alla prigione. 

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Mindhunter

David Fincher ritorna nella nostra lista e lo fa con uno dei prodotti più interessanti partoriti da Netflix: Mindhunter è la storia dei primi agenti dell’FBI che utilizzarono metodi di ricerca comportamentali e psicologici per definire le personalità dei serial killer, utilizzando la psicanalisi per determinare caratteri e disturbi e, tramite questa conoscenza, fermare gli assassini. Mindhunter si basa sulla serie di libri Mindhunter: Inside the White Serial Crime Unit dagli ex investigatori John E. Douglas e Mark Olshaker e Sexual Homicide: Patterns and Motives di Douglas scritto assieme a Robert Ressler. Nella prima stagione il pubblico è portato a scoprire le nuove metodologie che negli anni Settanta iniziarono ad aprire un inedito campo dell’investigazione, mostrando anche i metodi degli agenti attraverso le interviste con gli assassini. 

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Una serie di sfortunati eventi

Anche qui ci troviamo davanti a una serie che, prima ancora di finire su Netflix, era già passata in forma audiovisiva attraverso il cinema. Una serie di sfortunati eventi è, infatti, anche un film del 2004 con protagonisti Jim Carrey, Meryl Streep e Jude Law, diventato nel 2017 serie per Netflix e conclusosi con la sua terza stagione nel 2019. L’oscura commedia è tratta dai libri di Lemony Nicket e si concentra sul malvagio conte Olaf, zio dei giovani Baudelaire rimasti orfani. Il piano di Olaf è quello di appropriarsi della grande fortuna lasciata in eredità ai tre ragazzini i quali, scoperto il complotto, tenteranno la fuga di tutore in tutore, perseguitati dallo zio. 

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The Haunting of Hill House

Non sono tante le serie horror che riescono a conquistare un così largo consenso di critica e pubblico, ma quello che è accaduto con The Haunting of Hill House è stato una vera e propria folgorazione. Liberamente ispirata al romanzo gotico di Shirley Jackson, la serie è stata creata per Netflix da Mike Flanagan, regista del sequel di Shining, Doctor Sleep, e di un altro successo della piattaforma streaming quale Il gioco di Gerald, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King e adattato dal regista assieme a Jeff Howard. La serie ha già in cantiere la sua seconda stagione che, però, non sarà legata agli eventi della prima. L’intento di Flanagan è, infatti, quello di creare una serie antologica, con il seguito incentrato su un’altra storia popolare come quella di The Turn of the Screw di Henry James.  Senza dubbio tra i migliori adattamenti seriali Netflix.

The Umbrella Academy

Non solo libri per Netflix, anche il mondo del fumetto viene esplorato per farsi serie sulla piattaforma mondiale. Come nel caso di The Umbrella Academy, basata su The Umbrella Academy Volume Uno: La suite dell’Apocalisse di Gerard Way e Gabriel Bá. La casa di produzione del fumetto è la Dark Horse Comic, di cui la collana più conosciuta è forse quella legata a Buffy the Vampire Slayer, mentre in Italia è edito da Magic Press per la collana Psycho Books. Uscita il 15 febbraio 2019, nel 2020 The Umbrella Academy vede già uscire la sua seconda stagione il 31 luglio.

Unbelievable

Libri, fumetti, ma anche casi di cronaca: Unbelievable è la miniserie adattata da un lungo editoriale giornalistico pubblicato da ProPublica e The Marshall Project dal titolo An Unbelievable Story of Rape di T. Christian Miller e Ken Armstrong. L’articolo risale al 2015 e documenta la cattura dello stupratore seriale Marc Patrick O’Leary, raccontando della sua prima vittima. Ad interpretarla è la giovane Kaitlyn Dever, sostenuta dalle sue agenti di polizia Toni Collette e Merritt Wever. Di certo tra i più interessanti adattamenti seriali Netflix.

Special

Con Special Netflix si spinge un passo oltre: non solo la serie è basata sulla biografia I’m Special: And Other Lies We Tellself, ma è scritta, recitata e diretta dallo stesso protagonista e realizzatore del libro, Ryan O’Connell. Il giovane americano è un omosessuale che vive con una lieve paralisi cerebrale, e mette in scena la propria quotidianità per aprire le narrazioni sulla disabilità e mostrarne le possibilità di racconto fuori dalla solita bolla che la maggior parte di pubblico è abituato a riscontrare. Nella serie O’Connell interpreta una versione immaginaria di se stesso, uno stagista non retribuito che decide di riorganizzare la sua vita e di trovare ispirazione nonostante ciò che accade attorno. 

You

È sicuramente uno dei prodotti più controversi di Netflix. You partiva come una serie dalla poca rilevanza di pubblico ai suoi inizi, quando ancora andava in onda su Lifetime Channel nel 2018. Quando però Netflix decise di prenderne in mano la distribuzione, la serie diventa un’improbabile titolo di punta della piattaforma, che andrà dunque a produrne la seconda stagione, uscita nel 2020 – con già la conferma di una terza per il 2021. La serie si basa sui libri di Caroline Kepnes e segue le gesta violente e deliranti di Joe Goldberg, ossessionato da una sua cliente, la giovane Ginevra. Un prodotto sullo stalking che persegue il melodramma, ma resta comunque improntato sul thriller, anche se le polemiche che lo hanno riguardato non sono indifferenti, tutte concentrate sulla rappresentazione di questo disturbo/crimine e il problema di come metterlo in scena.

L’altra Grace

Diretta da Mary Harron e sceneggiata da Sarah Polley, L’altra Grace è l’adattamento per Netflix dell’omonimo romanzo di Margaret Atwood, dai più conosciuta per una serie di maggiore richiamo quale The Handmaid’s Tale. La storia ruota attorno al vero omicidio di un uomo di nome Thomas Kinnear e della sua governante Nancy Montgomery nel 1843. Ad essere condannati furono i domestici Grace Mark e James McDermott e la miniserie va a indagare su ciò che avvenne e sul misterioso passato della Marks, interpretata da Sarah Gadon