Life is Strange 2 fino a qui…
Come un fulmine a ciel sereno, ecco palesarsi Life is Strange 2, prima sotto forma di un breve trailer di circa un minuto, poi con un lungo gameplay, durante uno dei periodi più caldi dell’anno. E no, non parlo di quello estivo, bensì della settimana dedicata alla Gamescom. Attenzione, parlerò a cuor sereno di ciò che si è visto sia durante la demo presente in fiera, che ci ha permesso di scoprire gli antefatti della nuova storia con i primi 20 minuti dell’episodio 1 (di 5) “Seattle”, atteso per il 27 settembre. Sia di quanto “scoperto”in Capitan Spirit, l’apprezzabile “intermezzo” pubblicato questa estate per cominciare a scaldare gli animi in attesa che piano piano ci ha fatto ritornare nelle preziose atmosfere che sono Dontnod sa creare. Chi volesse evitare qualsiasi spoiler quindi, eviti di proseguire.
Innanzitutto partiamo da Capitan Spirit. Dontnod ci ha decisamente fregato. Chi avesse pensato che il giovanissimo protagonista del breve episodio sarebbe stato un personaggio chiave, si sbagliava di grosso. Life is Strange 2 vede infatti al centro della storia quei 2 ragazzini che solo per un attimo compaiono alla fine della breve avventura di Chris. Nel titolo, quest’ultimo cade dall’albero e un istante prima di toccare il suolo si ferma per rimanere sospeso per aria. Subito abbiamo pensato che forse il biondino nascondesse in effetti dei poteri speciali, ma alla luce della rivelazione dei nuovi protagonisti del seguito ufficiale, ovvero Sean e Daniel, effettivamente presenti nella scena, viene ora da credere ad un “depistaggio” di Dontnod. E se fosse uno dei due giovani ad aver fermato -con qualche facoltà sovrannaturale- la caduta di Chris? Inoltre, siamo sicuri che nonostante tutto non lo rivedremo nel gioco finale come comprimario? Tutti quesiti che ovviamente, vedranno risposta solo nel futuro.
Sean e Daniel dicevamo… Due fratelli che vivono a Seattle inseme al padre, che ci vengono presentati come una normale famiglia americana. Premesse quasi “banali”, come lo erano quelle iniziali di LIS, quando ci veniva lentamente introdotta Max nella sua quotidianità scolastica. Eppure basta pochissimo per farci nuovamente coinvolgere dalla “normalità”, e questo grazie all’ottima capacità degli sceneggiatori di Dontnod nell’infondere vita e personalità ai suoi personaggi attraverso i dialoghi, alla capacità di rendere i suoi mondi virtuali cosi vicini alla nostra realtà, e in quella di delineare così bene l’indole giovanile. Ancora una volta infatti è nei dettagli che la narrazione fa la differenza. Sean chiacchiera con la sua amica con Skype, scrive in gergo sotto i post su FB dei suoi compagni, e crea attraverso ordinari scambi di battute, delle relazioni plausibili e verosimili con il padre, o il fratellino Daniel. Nulla di nuovo quindi da questo punto di vista. L’eleganza, la “regia” e il mood, è esattamente quello di LIF2, eppure il contesto creato riesce ad essere completamente diverso. La costante però, rimane il legame, i rapporti tra due persone che si confrontano tra loro e condividono qualcosa di importante. Prima Max e Chloe, ora il sedicenne Sean e il fratellino minore Daniel.
LIF2 quindi comincia acclimatandoti attraverso gli stessi efficienti espedienti con cui ci ha avvinghiato allo schermo sin dai primi istanti delle avventure di Max. Con quelle sonorità acustiche prese dall’indie folk contemporaneo, con quelle semplici interazioni con l’ambiente, cosi apparentemente superficiali ma in realtà fondamentali per approfondire il background dell’opera, i pensieri e le sfaccettature personali del protagonista, quei “bivi” nelle conversazioni che possono fare realmente la differenza, ma che sembrano sempre cosi naturali.
Il tutto raccontato attraverso quell’estetica semplice ma ormai caratteristica della serie. Sebbene il motore grafico sia sempre lo stesso. Si notano degli accorgimento che trasformano i limiti tecnici in cifra stlistica: i colori e le sfumature applicate ai pur semplici modelli rendono l’immagine molto più morbida e profonda. Anche a livello di dettagli e di animazioni espressive c’è qualche passo avanti, seppur parliamo comunque di un motore grafico che risulta sostanzialmente “vecchio”.
E poi il plot twist. La tragedia che innesca tutti gli eventi, che arriva improvvisamente nella quiete di una giornata placida. Sean per proteggere il fratellino da un bulletto di quartiere, picchia quest’ultimo fino a ferirlo accidentalmente in modo grave. Interviene un poliziotto di passaggio che con la pistola spianata crea un gran scompiglio. Si mette in mezzo il padre del ragazzo. Parte un colpo e poi… un’esplosione cinetica (o qualcosa del genere) che manda tutti e tutto all’aria. Succede qualcosa di inspiegabile, qualcosa provocato da Sean stesso probabilmente.
Nel marasma e nel panico generale, ove solo i due fratellini paiono sopravvivere, comincia di fatto Life is Strange 2. I due scappano e ciò che gli riserva il futuro, ci viene suggerito solo da questi antefatti e dal trailer. Aspettiamoci quindi un’avventura “on the road” con quel sapore alla Stand by Me che sicuramente non mancherà di riservarci sorprese, gioie e drammi. Il 27 settembre non è poi così lontano, e noi siamo già ansiosi di scoprire il destino dei giovani fuggiaschi. Ci vediamo presto ragazzi.