I due maggiori enti commerciali dell’industria videoludica inglese, UKIE e TIGA, hanno rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l’esito del referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
È importante infatti considerare che al momento le leggi vigenti attualmente in Gran Bretagna sulla proprietà intellettuale ed il trade mark, sono quelle in vigore nell‘Unione Europea. L’uscita da quest’ultima del Regno Unito, potrebbe creare problemi riguardo i vari accordi commerciali con i vari publisher, e con le varie licenze. Senza considerare i vari problemi legati all’assunzione di dipendenti provenienti dalla stessa Unione Europea, che adesso avranno bisogno di permessi di soggiorno, rendendo potenzialmente più difficile il loro impiego.
Jo Twist, CEO di UKIE ha dichiarato: “UKIE si impegna a far sì che il Regno Unito resti il miglior posto nel mondo per fare e vendere videogiochi, e anche se questa decisione e l’incertezza politica che ne consegue, avranno un impatto sul nostro business, è importante ricordare che siamo già un settore di successo a livello globale, e uno dei maggiori esportatori nell’economia digitale.”
TIGA fa sentire la sua voce attraverso il CEO Richard Wilson: “L’industria videoludica del Regno Unito è un settore di alta tecnologia che offre lavoro ad oltre 30mila dipendenti altamente qualificato, inclusi circa 11mila sviluppatori, e che contribuisce per 1.1 miliardi di Sterline al PIL del Regno Unito.
È anche un settore orientato verso l’esportazione, con almeno il 95% degli studio che esportano i propri prodotti. A seguito del referendum in favore della Brexit, sarà più vitale che mai rafforzare ed evitare di danneggiare i settori dove il Regno Unito è più competitivo, tra cui proprio l’industria videoludica.”
Proprio riguardo alle IP ed all’assunzione di dipendenti stranieri, sempre Richard Wilson ha detto: “Per l’industria videoludica è molto importante che la politica assicuri chiari e stabili diritti per le IP e che garantisca l’accesso di personale altamente qualificato proveniente al di fuori del Regno Unito. Il nuovo sistema di immigrazione non dev’essere troppo dispendioso o complicato, altrimenti la crescita dell’industria potrebbe essere ostacolata.”
Infine ha parlato Jason Kingsley, sempre di TIGA, nonchè creative director di Rebellion: “Il settore dell’intrattenimento videoludico nel Regno Unito è un settore votato all’esportazione che vende i propri prodotti in tutto il mondo. Abbiamo una forza lavoro estremamente qualificata e un’eredità di oltre trent’anni di successi. Mentre l’incertezza non è un bene per gli affari, siamo sicuri che l’industria videoludica britannica rimarrà forte e competitiva.”
Voi che ne pensate?
(Fonte: MCV UK )