Non possiamo negarlo: al suo arrivo sulle nostre console L’Ombra di Mordor ci ha sorpreso non poco. Non ci sentivamo di riporre grandi speranze in questo tie-in sviluppato da Monolith, secondo l’arcinota regola (non scritta) secondo cui i prodotti su licenza non sempre (quasi mai) ci colgono. E invece col suo mix di meccaniche a metà tra Batman e Assassin’s Creed, ma soprattutto grazie al sistema Nemesis che regola i nemici, L’Ombra di Mordor è stato un piccolo e riuscito successo! Quel che ne pensiamo, in modo completo, lo trovate a queste coordinate, tuttavia è arrivato il momento di tornare in quel di Mordor per il primo DLC del gioco: Il Signore della Caccia. Sarà una ghiotta occasione per tornare a fare strage di orchi? Meh…
[youtube url=”http://youtu.be/xvSHRe7DWJY” autohide=”2″ fs=”1″ hd=”1″]
Disseminare trappole
Replicando in tutto e per tutto la formula dell’avventura principale, Il Signore della Caccia si propone come un DLC non particolarmente ricco ma che, tuttavia, potrebbe comunque avvinghiare il giocatore per qualche ora, soprattutto se questi è un fervente fan dell’universo Tolkeniano. Ma come sempre non tutto è rose e fiori e prima di spulciare i (pochi) pregi di questa espansione è meglio parlare dei difetti, fondamentali – a nostro dire – per valutarne l’acquisto. Perché non poche sono le problematiche di questo piccolo prodotto e, purtroppo, più che tecniche esse sono puramente concettuali. Il nocciolo della discordia è dato dal momento in cui l’utente fruirà del contenuto che, per forza di cose, prescinde dal controllo del team di sviluppo. Forse si sarebbe potuto ovviare il tutto creando semplicemente un contenuto “post-end game” ma dato il finale assolutamente aperto del gioco la cosa sarebbe stata quanto meno compromettente nei confronti di un secondo capitolo che, date le circostanze, ci pare più che certo.
Come che sia, Monolith ha quindi deciso di rendere il DLC un contenuto a sé che prescinde la trama e i progressi della trama principale e che va avviato dal menù di gioco come una vera e propria estensione stand alone ambientata in quel del mare di Nùrnen. E questo è un problema. Non tanto per l’ambientazione in sé ovviamente, ma perché il gioco se ne frega bellamente di quanto fatto, visto e raccolto nel corso della main quest mandando a quel paese qualsiasi idea di continuità che invece, in un contenuto free-roaming come questo, è sempre un bene. Ciò non solo è alquanto fastidioso ma è anche frustrante per chi magari aveva stipato come ultime attività ludiche le missioni secondarie o di raccolta. Il DLC non fa nulla per aiutarvi a portarle a termine ed addirittura resetta a zero l’equipaggiamento, in barba a chi aveva fatto di tutto per raccattare le rune epiche per le proprie armi. In controtendenza, invece, il vostro Talion subirà un cospicuo power up, tant’è che avviando il DLC il personaggio avrà tutti i potenziamenti e le abilità sbloccati. Comprensibile nell’ottica di un contenuto praticamente autonomo, ma un po’ becero per chi, invece, non aveva ancora conquistato ogni bene nella main quest.
[carousel arrows=”display”]
[panel][/panel]
[panel][/panel]
[panel][/panel]
[/carousel]
Caccia (non tanto) grossa
Questa frattura, unita a un contenuto aggiuntivo abbastanza striminzito non rende Il Signore dela Caccia un pacchetto particolarmente appetitoso, né tanto meno imprescindibile. Le ore giocabili, infatti, sono circa 4 (ma proprio a volerla tirare per le lunghe) e il pacchetto non include altro che una manciata di rune epiche, un nuovo costume e due nuove creature: i caragath (ossia dei caragor capaci di uccidere furtivamente) e dei Graug dalle capacità venefiche. Il risultato è che tutto sembra pressapochista e frettoloso e che non si sia fatto altro che riciclare quanto si aveva di già pronto aggiungendoci qualche velleità e poco più. Il contenuto stesso non sembra credere poi tanto in sé stesso, tanto che le caratteristiche delle nuove creature (attorno a cui si potrebbero imbastire nuove soluzioni ludiche) lasciano un po’ il tempo che trovano, salvo un paio di obbligatori frangenti. E poi? E poi basta, perché piallati i capitani e portati a termine un paio di incarichi di contorno, archivierete il DLC senza mai più aprirlo perché, come detto, esso è del tutto autonomo e stand alone.