Déjà vu made in Poland

lionheart_bonusLG Povero Tomasz Gop. Una delle menti principali dietro la serie The Witcher (avendone seguita la gestazione nel ruolo di producer) deve ancora debuttare con il suo nuovo progetto da “solista” dopo aver lasciato CD Project, e già viene definito un copione. Eh si, perché fino ad oggi innegabilmente, dire che il suo Lords of the Fallen si ispira alla mitica serie Souls di From Software, è usare un bel eufemismo. Se questo poteva essere evidente dalla presentazione del concept iniziale, scoprire ulteriori similitudini concettuali con la famosa serie giapponese, come la completa trasposizione della mappatura dei tasti e relative funzioni in scala uno a uno, lascia intendere che gli sviluppatori non si interessino nemmeno troppo a voler nascondere la cosa. Ma se a livello artistico ed “etico” questo probabilmente non gli fa tanto onore, noi giocatori di preciso, di cosa ci dobbiamo lamentare?

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In fin dei conti, di action rpg “hardcore” (giusto perché se oggi un gioco non lo finisci con le mani legate e gli occhi bendati, si definisce hardcore) non se ne contano poi molti, e arrivare per primi sulla “nuova” generazione con questo genere che pare ricevere un consenso sempre più diffuso, potrebbe non essere una cattiva idea. In fondo, chi ha 200 ore all’attivo su entrambi i Dark Souls, ed è colto dalla brutta sindrome del “ne voglio comunque ancora”, potrebbe avere difficoltà a decidere dove rivolgere le proprie attenzioni ora, almeno fino all’arrivo di un certo Bloodborne. Tutto sommato quindi, una certa furbizia non è mancata negli uffici di CI Games.

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Ma suvvia, non può essere veramente una copia carbone di Dark Souls giusto? In realtà, Mr. Gop qualche novità vorrebbe proporla. Innanzitutto, prendendo di peso una caratteristica del suo vecchio pupillo, The Witcher, avremo delle scelte da fare che comporteranno grossi cambiamenti a livello di trama e anche di oggetti raggiungibili e ottenibili nel gioco. Questi due aspetti sono particolarmente sottolineati da Gop quando parla di Lords of the Fallen,  ma noi non vogliamo essere maliziosi e pensare che lo faccia perché convinto di introdurre due cose inesistenti in Dark Souls (che aveva una Lore sconfinata e profondissima nonché lasciava una libertà senza precedenti nel gestire il proprio percorso e nel lasciar disporre di ogni NPG come si volesse, con conseguenti bonus e malus), probabilmente intende solo evidenziare come queste due caratteristiche saranno utilizzate in modo più classico e canonico. Un Dark Souls scevro delle sue componenti più ermetiche e oscure insomma. E a proposito di oscurità, anche nella direzione artistica Lords Of The Fallen cambia registro innegabilmente rispetto alle opere di Miyazaki, decidendo di utilizzare un “fantasy-style” più “blando”, non contaminato con elementi horrorifici,  gore  o di qualsiasi altra derivazione stilistica, anche se dobbiamo ammetterlo, la pulizia grafica sembra notevole. Fino a qui, insomma non possiamo che dipingere un titolo che fa di tutto per prendere una formula consolidata, occidentalizzarla e renderla più limpido possibile, ma se questo è un bene o un male, lo capiremo solo il 31 Ottobre, quando uscirà il gioco su PC e CONSOLE.

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Andando più nello specifico del titolo, 3 saranno le classi utilizzabili: guerriero (ma va?) chierico (ma va?) e ladro (ok, la smetto), le caratteristiche saranno quelle che potete bene immaginarvi, ovvero uno sbilanciamento verso la forza bruta per il primo, spiccate doti magiche per il chierico e…come sarà mai il ladro? Qualcosa mi dice che probabilmente sarà agile come un felino ma verrà giù con una scoreggia. Oltre a questo la scelta di una determinata classe piuttosto che un altra, pare non comporterà limiti di sorta nella possibilità degli equipaggiamenti disponibili, né modificherà l’evoluzione delle statistiche base, ma semplicemente ci darà accesso a un diverso albero delle abilità specifiche da sbloccare, in modo da lasciare libertà “creativa” nella gestione del personaggio e allo stesso tempo rendere ogni classe in qualche modo peculiare. Sarà possibile inoltre avere due radicali approcci al combattimento che ci pare di capire si focalizzerà più sull’ 1vs1 piuttosto che sugli scontri da mischia (che dovranno essere gestiti sfruttando l’ambiente circostante, cercando di isolare i singoli nemici, e mai a testa bassa). Il primo più fisico e viscerale permette di tenere in una mano la difesa dello scudo, che dovrà per forza essere sacrificato nel caso volessimo utilizzare le magie. Non sarà possibile quindi una tattica ibrida che preveda scudi e magie? La cosa non è ancora chiarissima ma se la limitazione dovesse essere ben bilanciata potrebbe essere un’interessante novità.

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A quanto pare, il gioco sarà difficile ed impegnativo e non farà sconti al giocatore meno concentrato, cercando in ogni caso di scendere a patti con la “frustrazione” causata dall’eccessiva difficoltà nel progredire che ha frenato molti giocatori di Dark Souls (ma sarà poi vera questa cosa…?) e introducendo dei checkpoint più comprensivi nei loro riguardi. Il nostro personaggio si muove in maniera fluida e reattiva e il feeling fisico pare almeno in questo caso, prendere le distanze dalle opere di From Software restituendo un feedback diverso nei controlli. Basterà questo e la promessa di un mondo veramente vasto e completamente aperto per rendere Lords of the Fallen una valida alternativa? Beh, innanzitutto auguriamoci sia prima di tutto almeno un buon gioco, sarebbe già di per se una conquista non indifferente per un genere che al momento non ha poi un’offerta ludica cosi ricca. E in fondo, anche se lo abbiamo sfottuto un pochino, vogliamo avere un po’ di fiducia verso il buon vecchio Gop che ha già dimostrato di saper trattare in maniera brillante concept di gioco non di certo definibili originali e innovativi.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!