L’amore ai tempi del dating online
É da poco arrivato in libreria, grazie agli sforzi sempre encomiabili della BAO, la nuova graphic novel di Koren Shadmi, fumettista emergente di origini israeliane già noto in Italia grazie al volume “In Carne e Ossa”, edito da Double Shot nel 2008. L’autore torna a parlare della tematica amorosa che, questa volta, ricopre nel suo lavoro un ruolo di primo piano nell’esplorazione di un nuovo fenomeno virale: il dating online.
La vicenda ruota intorno alle tribolate esperienze sentimentali di K. (nome con evidenti accenni autobiografici e forse kafkiani), giovane trentenne che, al termine di una relazione durata un anno, si iscrive al famoso sito di incontri “Love Bug“. Aiutato dal suo coinquilino, esperto del settore, scoprirà un mondo fatto di rapporti occasionali, migliaia di possibili partner e sessualità libera che travolgerà la sua vita trasformandolo in un inarrestabile sciupafemmine. Shadmi riappare sul nostro mercato fumettaro con una storia di non banale profondità, un’inquadratura precisa sull’evoluzione delle tematiche sociali attuata dalla massificazione di internet. Difficile non rimanere colpiti dalla puntualità con cui la narrazione si ritaglia il suo spazio all’interno della quotidianità, quasi impossibile non ritrovarsi nella rappresentazione dell’odierno che viene fuori dalle pagine dell’autore. Anzi, è proprio nell’identificazione operata dalla mente del lettore che si trova la chiave di un racconto che, per forza di cose, pare rivolgersi ad un pubblico prettamente maschile. Soprattutto a quegli uomini che vivono il rapporto con le donne ad un livello platonico, di cauta separazione, come un qualcosa di oscuro, estraneo, di incomprensibile. Non è un caso che il personaggio principale sia un ragazzo che rientra, di fatto, nei canoni più classici del “geek“, una categoria umana che, secondo gli stereotipi più diffusi, è quanto di più vicino ci sia all’anti-figa sulla faccia della Terra. Lo stile e la struttura delle pagine si intercalano perfettamente in ogni sfumatura della narrazione.
Il racconto procede per episodi, raccolti dentro le diverse stagioni dell’anno, che raccontano i vari appuntamenti ottenuti da K. grazie al sito. Ogni sequenza è introdotta da alcune tavole bianche, di grande potenza espressiva, in cui in fondo si trovano stralci di conversazioni via chat. È interessante notare che, con il procedere della vicenda, il contenuto dei messaggi diventa sempre più vuoto e scarno. Il tratto si concentra soprattutto sui corpi, sull’estetica, e i colori “carnali”, che oscillano tra realismo ed erotismo, accentuano la sensazione tattile che si respira tra le vignette. Si ha una percezione distorta ma allo stesso tempo concreta della realtà, tanto che sembra di assistere ad un sogno/incubo dove i confini della finzione sono in alcuni momenti evidenti e in altri, invece, scompaiono. La carica dei disegni disturba e attira con la medesima forza, permettendo al lettore di essere sia distaccato che assorbito. Ed è in questo riuscitissimo gioco di sensazioni che sta un altro pregio del lavoro, grazie al quale l’autore esorcizza il falso moralismo con cui la storia, che ha come argomento principale la dipendenza dal sesso, potrebbe venire etichettata. Love Addict è un’analisi chirurgica, diretta, onesta, che non sciorina sentenze ma si limita a mostrare, sfruttando una narrazione cruda quanto alienante.
Questa chiarezza testimonia senza fronzoli, seguendo il filo delle vicende di K., le diverse fasi della spersonalizzazione dell’intimità. Nel mondo online non sembra esserci spazio per nessuna forma di confidenza disinteressata. La globalizzazione di internet e la sua applicazione ad ogni sfera dell’interazione umana ha “industrializzato” l’affettività, trasformandola in un prodotto. Ormai ciò che importa è avere tutto e subito, consumare il sesso come si fa con un panino del McDonald, avere “la carne” e tralasciare il resto. E così, anche nelle persone più sensibili, il fast-love dei tempi moderni prende il posto della vecchia concezione dell’amore. Riesce complicato trovare, nella realtà rappresentata da Shadmi, una qualche differenza tra la macelleria sotto casa e il dating online, che a tratti sembra sfociare in una più normale pornografia tridimensionale.