Lucca 2020 sarà profondamente diversa: niente stand e padiglioni, eventi a numero chiuso. Ecco le novità in attesa di ulteriori chiarimenti

Dopo aver annunciato il mese scorso che Lucca Comics and Games 2020 si farà nonostante tutto, arrivano dei primissimi chiarimenti dell’organizzazione su cosa si potrà e non si potrà fare alla manifestazione, in particolare per quanto riguarda gli stand e gli eventi.

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Come già annunciato infatti, la fiera sarà diversa come sottolineato dal nome scelto per presentare tutti questi cambiamenti: Lucca Changes. Lo spirito di Lucca sarà portato in giro in tutta Italia attraverso i Campfire, organizzati dalle fumetterie aderenti.

Per quanto riguarda gli eventi fisici, l’edizione 2020 non prevederà i tradizionali padiglioni con gli stand, e in città gli eventi organizzati saranno a numero chiuso. Sono invece attese novità per quanto riguarda i cosplayer.

Potete dare un’occhiata al post dell’organizzazione di seguito:

“ll 10 luglio abbiamo annunciato che il Festival si farà ma sarà diverso. L’evento annuale dedicato al fumetto, al gioco e alle nuove forme di storytelling non si terrà nelle forme consuete e, come anticipato durante la commissione consiliare del 20 luglio presieduta dal Vice Sindaco della città di Lucca, Giovanni Lemucchi, confermiamo che l’edizione 2020 non prevederà i padiglioni con gli stand. In città saranno organizzati solo eventi dal vivo a numero chiuso (spettacoli, presentazioni, performance) negli auditorium e nei palazzi storici. Sarà una manifestazione diversa che porterà lo spirito di Lucca in tutta Italia attraverso i Campfire: una fitta rete di fumetterie, librerie e negozi di giochi. Un festival amplificato a cui si potrà partecipare anche grazie alla programmazione digitale e a un nuovo straordinario luogo radiotelevisivo. Lucca Comics & Games cambia pelle, e vi aspetta a fine ottobre da casa e dal vivo, a Lucca e nei Campfire: #LuccaChaNGes. In #Community #Inclusion #Respect #Discovery #Gratitude & #SAFETY we trust.”

 

Che ne pensate?

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.