Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per il tempo concessoci, è un onore per noi chiacchierare un po’ con voi. Entrambi avete vinto l’Eisner, com’è per due fratelli gemelli vincere lo stesso premio? C’è mai stata della rivalità fra voi, tipo “l’ho vinto prima io” o è stato semplicemente un grande onore per entrambi?

Beh la prima volta che abbiamo vinto eravamo in corsa per tre premi, di cui uno insieme e due separatamente, e li abbiamo vinti tutti. Il primo che hanno annunciato poi era quello che abbiamo vinto insieme, quindi assolutamente nessuna rivalità, è andato tutto liscio.

11406397_10153381295243724_7370377389079162953_nQuanto è importante nei vostri lavori il disegno digitale? Preferite usare matita e carta o lavorare al computer?

Noi facciamo quasi tutto su carta. Stiamo esplorando adesso le possibilità del digitale, ad esempio facciamo le colorazioni al computer, ma lavoriamo ancora su carta e penna con inchiostri, matite, pennelli, eccetera. Ci piace l’idea che tutto sembri fatto a mano, adesso stiamo cercando di capire se possiamo fare qualcosa del genere anche al computer, ma finché non succede preferiamo lavorare su carta. Siamo un po’ vecchia scuola.

Il Vostro ultimo lavoro si chiama “Due fratelli”. Quanto c’è di autobiografico in questa vostra opera?

Poco, a dire il vero. Non è autobiografica. La storia parla di due fratelli gemelli, ma è l’unico collegamento che ha con noi.

So che è una domanda un po’ bizzarra, ma siamo curiosi. Voi siete brasiliani, e il vostro paese è molto conosciuto anche per il calcio. Voi siete appassionati e/o tifosi? Avete mai pensato di fare un fumetto proprio sul calcio?

Non siamo fan hardcore del calcio. Abbiamo la nostra squadra preferita, quella della nostra città, il Palmeiras, che tra l’altro ha anche tradizioni italiane visto che un tempo si chiamava Palestra Italia. Ma non andiamo spesso allo stadio. A dire il vero però l’abbiamo fatta una breve storia sul calcio perché in occasione della Coppa del Mondo 2002 (vinta dal Brasile, ndr) molti artisti brasiliani si riunirono e pubblicarono un’antologia di brevi storie sul calcio, e così ne scrivemmo una anche noi. Ma ci siamo tolti lo sfizio, non penso che lo rifaremmo. È molto difficile ricreare le stesse emozioni ed energia di una partita di calcio in un fumetto.

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Cosa significa il Lucca Comics per voi? È la vostra prima volta qui? Avete intenzione di ritornarci i prossimi anni?

Sì, è la nostra prima volta a Lucca e ci sta piacendo davvero tanto. Ci piace l’atmosfera, le persone, la città, tutti sembrano entusiasti. Non riguarda solo i fumetti, ciò che la rende speciale è il fatto che ci siano gli autori e i fan in giro per tutta la città e c’è una chance ad ogni angolo di avere degli scambi di opinione interessanti. Ci piacerebbe ritornare, ma dipende dagli editori e dai progetti ai quali staremo lavorando. È un viaggio davvero lungo dal Brasile, dovremmo avere davvero delle ottime ragioni per tornare (ridono, ndr).

Questo mi porta alla nostra prossima domanda: quali sono i vostri progetti futuri?

Al momento stiamo lavorando su due serie, Casanova con Matt Fraction e The Umbrella Academy con Gerard Way, quindi per adesso queste due serie ci terranno impegnati finché non avremo una nuova idea.

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Avete alcuni consigli da dare ai nostri giovani lettori a cui piacerebbe seguire i vostri passi e diventare fumettisti e artisti professionisti?

Un grande consiglio che possiamo darvi è essere pazienti, perché disegnare fumetti richiede moltissimo tempo. Trovate la vostra voce, che è importante se volete disegnare e soprattutto raccontate le vostre storie. Trovate le storie che intrattengono voi per primi perché siete voi i vostri migliori avvocati quando la gente guarderà le vostre opere. Prendetevi il vostro tempo a scrivere e disegnare e diventare degli artisti e scrittori migliori, perché ci vuole tempo e dedizione. Molte persone non capiscono quanto ci vuole e quanto lavoro c’è dietro un fumetto, e anche quando i vostri progetti riescono ad avere successo, il lavoro non diventa affatto più semplice. Quindi sì, siate pazienti e continuate ad esercitarvi ed a lavorare duro.

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Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!