Cassandra Calin per la prima volta in Italia insieme a Beccogiallo
Cassandra Calin è famosa per i suoi fumetti in cui tutti, soprattutto le ragazze, possono immedesimarsi: nei suoi fumetti riesce a rendere anche la più piccola difficoltà quotidiana divertente e, in fondo, accettabile, anche se ci lottiamo tutti i giorni.
Quest’anno è stata ospite a Lucca Comics con Beccogiallo, che ha pubblicato la sua raccolta di fumetti intitolata Prendersela comoda, e ne abbiamo approfittato per conoscerla meglio!
Ciao Cassandra e grazie per il tuo tempo! Ti sta piacendo Lucca Comics? Puoi spiegare brevemente ai nostri lettori chi sei e cosa fai?
Ciao a tutti, mi chiamo Cassandra e sono una fumettista e artista freelance! Mi sta piacendo tantissimo Lucca; è la prima volta che vengo in Italia, anche se sono stata in altri Paesi europei (lo so, suona strano!). È bellissima e sto adorando il festival, ci sono un sacco di persone ed è interessante incontrarle di persona, perché di solito vedi i numeri e i like ma quando le vedi di fronte a te è tutta un’altra cosa e ti fa sentire in connessione con loro.
Ci fa piacere!
I tuoi fumetti sono piuttosto famosi sui social media perché è facile immedesimarcisi, specialmente per le ragazze. Come hai cominciato a fare questo tipo di fumetto? Hai imparato da sola? E come sei arrivata a pensare “Uhm ok, lo caricherò online”?
È una storia un po’ strana: ho cominciato a fare fumetti intorno ai 15/16 anni con un’amica e avevano delle tematiche abbastanza mature, con parolacce e anche dei nudi, quindi ho ritenuto che non fosse adatto per essere messo online. Così ho pensato a qualcosa di più semplice, soprattutto cose da ragazze come capelli, trucchi e questo genere di cose. La mia amica, allora, mi parlò di Tumblr dicendomi:“Provalo, vedrai, avrai un mucchio di follower!”. Così mi sono detta che non avevo niente da perdere e di dover almeno provare. Quindi ho postato quel fumetto intitolato Hair: Expectations vs Reality ed è diventato virale davvero velocemente, non me lo sarei mai aspettato. E ho continuato… Mi piace fare fumetti da quando ero molto giovane, perciò è stato facile per me.
Ci sono dei fumetti che ti piacciono in particolare?
Beh, sono stata molto appassionata di Witch, che so essere italiano! All’epoca ricordo mi piaceva molto il personaggio di Irma ma ora direi Cornelia, per via della sua personalità e della sua evoluzione come personaggio. È stato il mio primo fumetto; direi che è stato con Witch che ho voluto iniziare a fare fumetti.
La protagonista dei tuoi fumetti sei tu, Cassandra, immagino…
Sì ma una versione molto più esagerata. Di norma sono più calma e timida.
Però sembri avere a che fare con tante difficoltà! Qual è la cosa più difficile del fare fumetti?
Scrivere! Perché quando decido di mettermi a scrivere, non mi viene in mente nulla, mentre se sono da qualche parte o sto facendo qualcos’altro, ecco che mi viene un’idea, perciò spesso è un po’ a caso. Poi la difficoltà sta anche nel rendere interessante qualcosa di semplice e normale. Ad esempio: i miei capelli sono troppo lunghi, come posso rendere divertente il fatto che faccio fatica a districarli e gestirli? Perciò la sfida è anche questo, rendere interessante qualcosa di noioso.
Come funziona quindi il tuo processo creativo? E lavori in tradizionale o digitale?
Scrivo le mie idee su un’applicazione per prendere appunti, poi semplicemente disegno il fumetto e poi lo scannerizzo ed edito su Photoshop, tutto qua!
Quali sono gli artisti o fumettisti a cui ti ispiri?
Mi piace molto Sarah Andersen, naturalmente, e anche Ruby Elliot, che fa molti fumetti sulla salute mentale. Naturalmente anche Andrew aka Shen Comix, con cui sono ospite qui a Lucca. Apprezzo molto anche Cornellà, adoro i finali inaspettati delle sue vignette.
Ho notato che i tuoi fumetti sono in bianco e nero ma le tue illustrazioni sono a colori. Hai mai pensato di aggiungere del colore anche nei fumetti?
La maggior parte dei miei fan penso sarebbe contraria, perché dicono che è molto classico ed è questo che a loro piace dei miei fumetti. Inoltre a colori cose come i dettagli dei capelli si noterebbero molto meno, così invece si possono vedere le linee. Inoltre ci vorrebbe molto più tempo!
In alcuni tuoi fumetti riveli due grandi verità: le ragazze hanno peli sulle gambe e fanno anche cose un po’ disgustose! Ammiro molto il tuo approccio realistico. Come ti senti riguardo questo genere di cose tenute nascoste come se non esistessero?
Mi sembra stupido perché siamo umani e tutti abbiamo peli sul corpo, ma per qualche strana ragione ci si sconvolge solo quando è una donna ad averli e a mostrarli. È qualcosa di normale e io voglio trasmettere quest’idea nei miei fumetti, perché per me è un canone di bellezza che non ha nessun senso.
Perciò hai qualche obbiettivo in particolare da raggiungere coi tuoi fumetti? Quali sono i tuoi piani futuri?
Beh, sicuramente vorrei pubblicare altri libri, sarebbe bello. E poi vorrei continuare a fare illustrazioni e anche animazioni. Voglio mantenere aperte tutte le possibilità e ritornare in Italia, magari!