Lucifer 5: la prima parte della nuova stagione è su Netflix, tra vecchie storie e questioni familiari
Lucifer 5 è arrivato finalmente su Netflix, sebbene con la solita modalità della divisione della stagione. Soltanto i primi otto episodi sono infatti disponibili sulla piattaforma, e bisognerà aspettare il 2021 per i restanti.
Lo show, come ben sapete, è apprezzatissimo ed ha una folta schiera di fan, tanto che dopo l’evitata cancellazione al termine della quarta stagione si sono mobilitati con forza ottenendone anche una sesta.
La serie di Tom Kapinos, adattamento televisivo del fumetto omonimo, pubblicato dalla Vertigo e scritto da Mike Carey, con protagonista Lucifer (personaggio comprimario nel Sandman di Neil Gaiman), funziona inevitabilmente perché possiede tutte le qualità che il pubblico vuole da una serie TV.
Come le classifiche di gradimento Netflix ci insegnano, le serie crime e police procedural sono ad oggi tra le più ricercate e amate dagli spettatori, e se a ciò aggiungiamo possibilità di assistere al Diavolo nei panni di un aiuto detective, e il fatto che lo spettatore sia posto da subito in una situazione di vantaggio rispetto a quasi tutti personaggi dello show, conoscendone la vera identità, comprendiamo bene le motivazioni del grande successo di Lucifer. Del resto non si arriva a questo numero di stagioni così facilmente.
Lucifer 5: dove eravamo rimasti
Al termine della quarta stagione Lucifer Morningstar era tornato all’Inferno, accettandone il suo ruolo di custode, pur se con il grande sacrificio di aver abbandonato Cloe sulla Terra e aver rinunciato a lei.
Tutto finito, quindi? Ovviamente no, perché a destare di nuovo l’attenzione del Diavolo e farlo tornare tra noi ci pensa il suo fratello gemello, l’arcangelo Michael, invidioso del fatto che negli Inferi si parli soltanto di Lucifer e del suo ritorno.
Michael, sfruttando dunque le sue fattezze, arriva sulla Terra e si spaccia per il fratello, comportandosi però giocoforza in modo diverso da lui e generando le più disparate reazioni in tutti i personaggi più vicini a Lucifer, a partire da Cloe. Ecco dunque che lo spettatore è di nuovo posto in quella fantastica situazione di vantaggio di cui sopra, e si diverte – come una sorta di divinità onnisciente – ad osservare i vari comportamenti dei personaggi.
Tutto questo naturalmente fino a quando il Diavolo non scopre il folle gioco del fratello e rimette anch’egli i piedi sulla Terra.
Tom Ellis contro… Tom Ellis
Lucifer quindi torna davvero, anche in questa quinta stagione.
Senza dubbio tra i motivi di principale interesse abbiamo il doppio ruolo in cui Tom Ellis è costretto a confrontarsi, e ci mostra ancora una volta la sua grande abilità, sebbene per buona parte dello show Michael giochi a fare Lucifer (ed è pur sempre il suo gemello), per cui gli sforzi sono minori di quanto si potrebbe pensare, ma ad ogni modo il risultato è ottimo.
Serviva d’altronde un colpo di scena o un qualcosa in grado di rendere da subito frizzante l’avvio di stagione, e gli autori in questo si sono fatti trovare pronti, anche se ovviamente ciò non sarà sufficiente per mantener vivo il coinvolgimento del pubblico negli episodi che ci attendono nel 2021.
Per il resto, non è facile per uno show di questo tipo rinnovarsi continuamente e, per quanto le dinamiche da police procedural siano sempre intriganti e valgano da sole la visione di ogni episodio, la serie sembra ormai tirata un po’ troppo per le lunghe e inevitabilmente l’interesse cala rispetto alle prime stagioni in cui l’identità del diavolo era ignota e c’erano tanti aspetti da scoprire.
Le storie di protagonisti e personaggi secondari adesso fanno un po’ fatica a carburare, con la lovestory dei Deckerstar che riparte ancora in sordina, a cui aggiungiamo un Amenadiel ormai concentrato quasi esclusivamente sul suo ruolo di padre e una Mazikeen che ci appare forse che il personaggio più involuto di tutta la serie e che diventa sempre più irritante.
Del resto tutto ciò rientra nelle motivazioni che stavano spingendo Netflix a chiudere i battenti del serial, perché di certo alcuni elementi, ripetuti, come le capacità di Lucifer di estorcere la verità dalla gente o il mostrarsi come il diavolo ai criminali, e tutto il contorno che un tempo era così stimolante, dopo un bel po’ perdono buona parte del loro fascino.
Per cercare di uscire un po’ dagli schemi, gli autori dello show piazzano esattamente a metà di questa prima parte di stagione anche una puntata in bianco e nero, dal titolo “La fine del pollo”, con Lucifer che racconta una storia a Trixie e l’ambientazione dell’episodio che si sposta nella New York del 1946. Esperimento suggestivo e intrigante in una perfetta cornice noir, che aggiunge anche un tassello al background di Maze, ma che risulta comunque, al netto dei pregi enunciati, essere uno degli episodi più deboli e noiosi di questa parte di stagione. Peccato.
Quello che in generale emerge da questi nuovi episodi è la volontà di spingere maggiormente sugli intrecci familiari e interpersonali dei vari protagonisti, fino a portarci ad un fantastico (quello sì) scontro finale in cui assistiamo pure ad un cliffhanger degno di nota.
Dunque, per tirare le somme di questa quinta stagione mancano ancora otto episodi e tra mille dubbi ci resta un’incrollabile certezza: quando le nuove puntate saranno disponibili, Lucifer sarà ancora una volta tra i primi nella top 10 dei più visti di Netflix.