Recensioni di fumetti umoristici
Benvenuti a questo nuovo appuntamento in collaborazione con la casa editrice Dentiblù che fa dell’umorismo il suo marchio di fabbrica. Mensilmente, con ogni luna nuova, vi proporremo qualche opera edita dai ragazzi toscani.
Iniziamo con un bel trittico, che è un perfetto manifesto di quello che si propone di fare la creazione di Bonfanti e Barbieri.
The Porking Dead
Un baluardo dell’intera produzione di Dentiblù sono le parodie firmate dai fondatori stessi della casa editrice. Sono innumerevoli e coprono un gran numero di opere ‘serie’ famose, dal Trono Di Spade, diventato Il Trono Di Spiedi, fino ad Harry Porker. Queste parodie però hanno un filo conduttore unico che le rende a loro vola riconoscibili e uniche nel loro genere. Parliamo del loro personaggio principale, ZannaBlù, il simpaticissimo cinghiale dalle zanne sorprendentemente blu, famoso per il suo idioma sgrammaticato e neologistico. Di volta in volta, il nostro eroe veste i panni di uno dei protagonisti delle varie parodie, cambiando abito di episodio in episodio con il solo fine di farvi ridere.
Questa volta lo vediamo catapultato nell’universo di The Walking Dead, la serie televisiva che fa sempre parlare di sé nel bene e nel male, tra puntate memorabili e minuti di noia totali. Per fortuna che ci sono gli zombie carnivori… E questo è il punto nodale dell’intera storia, il primo assunto che dà via a tutti gli eventi fino al ‘tragicomico’ epilogo. La storia si snoda ricalcando i momenti salienti che hanno reso famosa la sua controparte televisiva, parodiando i personaggi principali fin nella sillabazione dei nomi. Lo sceriffo Rick, diventa Flick, Glenn l’asiatico è Grenn (giocando sul luogo comune che i cinesi scambiano R e L), il collega Shane si trasforma in Shame, Daryl diventa Delyr e così via in un crescendo di giochi di parole e rimandi divertenti.
I giochi, i divertissement e le citazioni trasversali si sprecano, alcune decisamente geniali (come la descrizione del passato di Grenn riassunto in quattro vignette molto cinesi…) con altre un po’ più telefonate ma che riescono lo stesso a strappare un sorriso. Le gag sfruttano pienamente i cliché introdotti nel telefilm originario, iperbolizzandoli e ridicolizzandoli, come quando Flick sottolinea che sia meglio lasciare un supermercato pieno di viveri e sicuro per andarsene in giro per la campagna infestata. Non c’è nulla del telefilm che viene risparmiato dalla sagace e tagliente matita del duo di autori, prendendo addirittura in considerazione anche i meme che sono scaturiti dalla serie e che hanno invaso il mondo online. Non è un caso che il buon Flick (cornuto e idiota al punto giusto) passi il suo tempo a fare battute di dubbissimo gusto: è chiaro i riferimento alle innumerevoli immagini con il vero Rick Grimes che tortura il figlio con barzellette orribili, dettate da giochi di parole improbabili.
Il bello di questa parodia è proprio quello di mostrare non solo l’amore (?) che i due autori provano verso il prodotto originale, ma anche il valore che The Walking Dead ha a livello culturale. Bonfanti e Barieri poi ci mettono del loro, introducendo ogni sorta di refrain ricorrente, come la Jiji D’Alexis e le parole delle sue canzoni.
Ma non dovete credere che il titolo sia solo un’accozzaglia di gag, perché dietro a tutti siparietti comici corre una trama, che per quanto lineare e assolutamente funzionale e ben raccontata, lega ogni azione con un filo logico e trasporta il lettore fino al finale sorprendente. In questa giostra di situazioni esilaranti non mancano le frecciate e le critiche più o meno velate ai razzisti, agli intransigenti alimentari e all’ipocrisia di certi Devoti.
Per fare un discorso tecnico, il volume, edito per la prima volta da Star Comics, è composto di un centinaio di pagine in bianco e nero, disegnate con lo stile grottesco tipico del fumetto umoristico, filtrato attraverso l’iconografia inventata dai due per ZannaBlù: maiali al posto delle persone e cinghiali al posto di altre persone e poi c’è anche ZannaBlù che è il protagonista involontario. La capacità espressiva dei disegni di Bonfanti e Barbieri sta tutta nella riconoscibilità dei personaggi che parodiano, riuscendo a cogliere le varie caratteristiche distintive, evidenziandole e caricaturandole senza snaturarle.
Il fumetto si lascia leggere tutto d’un fiato, non annoia e soprattutto diverte e fa ridere; insomma fa tutto quello che un fumetto parodia deve fare, lo fa bene e senza singhiozzi. C’è da fare un appunto piccolo piccolo, ma solo perché siamo dei grandissimi scassacosi: forse l’aderenza alla serie televisiva quasi pedissequa rende la lettura troppo indirizzata agli aficionados dell’opera di Kirkman lasciando tutti gli altri un po’ interdetti se privi del bagaglio culturale per godersi appieno l’intero racconto. Esistono comunque tante battute che nulla hanno a che fare con la serie televisiva (come i siparietti di Papa Manuel – semplicemente geniali) e che quindi intrattengono tutti i tipi di lettori, ma purtroppo il core dell’opera e il divertimento stesso della lettura di insieme sono intimamente legati alla prima stagione di The Walking Dead. Quindi, vedetela e leggetevi il fumetto. O meglio: leggete il fumetto e POI vedete le serie televisiva, così non smetterete più di ridere…
Manuale Sexy
Cambiamo completamente argomento e lanciamoci in uno spin-off di tutto rispetto ambientato nell’universo di Sacro/Profano. Se vi state chiedendo cosa sia Sacro/Profano, vi aggiorniamo subito: è un fumetto ideato, scritto e mirabilmente disegnato e colorato dalla bravissima Mirka Andolfo (in arte Mirkand). Nato come esperimento sul web, è diventato quasi un caso, portando tanta notorietà all’autrice fin quando non si è giunti finalmente alla pubblicazione cartacea con gli amici di DentiBlù. Ora sono in commercio due volumi, in attesa del terzo che concluderà la trilogia delle vicende della procace e pura Angelina e del suo fidanzato infoiato Damiano. La particolarità di questi due protagonisti è che la ragazza è un angelo nel vero senso della parola, mentre Lui è un diavoletto. Gli episodi si snodano e raccontano le disavventure amorose e sessuali dei due ragazzi, con un tono sempre giocoso, mettendo in scena tante situazioni al limite del paradossale, divertenti e scanzonate.
Da queste premesse nasce il Manuale Sexy, una sorta di testo divulgativo a fumetti in cui vengono affrontati molti temi scottanti della vita di coppia e sessuale, divisi in capitoli brevi, concisi e chiari. Per la stesura dei testi è intervenuta come consulente Claudia Corti, psicoterapeuta esperta di sessuologia, che è salita in cattedra per accompagnare il lettore in questa informale chiacchierata sulle gioie e le insidie del sesso.
Come espresso già dal disclaimer in apertura di volume, quello che avrete tra le mani non è un testo medico, e come tale va preso: è una raccolta di suggerimenti e consigli, notizie e curiosità su una sfera, quella sessuale, che spesso viene vissuta con imbarazzo e reticenza.
La ‘narrazione’ è affidata al cast del fumetto originale, in questa occasione prestato alla dottoressa per introdurre i vari capitoli. Ciascun argomento è presentato infatti da una piccola gag a fumetti a opera di Mirkand, seguita da una pagina a fronte densa di testo. Le sezioni scientifiche sono articolate sottoforma di quesiti più o meno estrosi che riguardano l’ambito sessuale, un po’ come la posta del cuore ma con un occhio di riguardo a certe situazioni. Si parla davvero di tutto, dalla masturbazione ai vari feticismi, dalle dimensioni al punto G, passando per gli anticoncezionali e le protezioni. C’è davvero tanto da leggere e imparare e la costruzione dei vari capitoli invoglia il lettore a proseguire tra una curiosità e l’altra.
La scelta di mettere delle piccole strip di quattro vignette ad aprire ciascun capitolo è decisamente vincente perché crea quell’atmosfera giocosa e spensierata che dovrebbe sempre essere associata alla sfera sessuale. Certo Manuale Sexy non è un vero e proprio fumetto, come ho già detto. L’aspetto cartoonesco e la presenza delle mascotte prese da Sacro/Profano sono solo un contorno graditissimo, ma il vero succo dell’opera sono le consulenze scientifiche scritte dalla dottoressa Corti e che rappresentano il vero valore intrinseco del lavoro.
Dal punto di vista tecnico, il volume è è ben fatto, con le sue cinquanta pagine a colore patinate, brillanti e racchiuse in una copertina rigida dal colore rosso peccato. È un libro che ci sentiamo di consigliare soprattutto ai fan della serie, per crogiolarsi con Angelina e Damiano in attesa del loro terzo ritorno in fumetteria, e anche a chi vuole trovare un po’ di informazione spensierata e corretta nell’ambito dell’educazione sessuale. Sicuramente sarebbe utile adottare questo schema ibrido (fumetto-testo) per introdurre l’insegnamento dell’educazione sessuale anche in altri luoghi più inaccessibili rispetto alla nostra camera da letto.
Hadez N°1
Concludiamo questo primo appuntamento con la nostra nuova rubrica LunaBlù con una review di un fumetto che mi ha sorpreso fin dalla prima volta che gli ho messo gli occhi addosso. Si intitola Hadez ed è l’opera di esordio di due notevoli autrici nostrane, Ilaria Catalani e Silvia Tidei. Con questo loro racconto hanno davvero dimostrato al mondo che c’è qualcuno che è in grado di mettere in scena una bella storia, dosando per bene tempi comici, colpi di scena e momenti d’introspezione, disseminando l’intera narrazione di piccoli hinti e suggerimenti che arricchiscono i personaggi di tante sfaccettature e peculiarità.
Andando con ordine, Hadez nasce come webcomic, che è una ‘nuova’ forma di autopromozione digitale, un modo per far uscire la propria opera dal cassetto e metterla davanti agli occhi di quanti più lettori possibili, appoggiandosi a piattaforme come i blog e i social network. E proprio dai meandri della rete, Hadez è emerso ed è assurto alla sua versione cartacea per opera di DentiBlù.
Vengono raccontate le vicende di due ragazzi olandesi (sic!), Ike e Kurt alle prese con fantasmi, larve e spiriti maligni, aiutati dalla folle Meredith e infastiditi dall’eponimo Hadez, un Oog risvegliato per sbaglio dai due ragazzi.
Per quanto la trama sembri davvero semplice e proceda quasi linearmente, tra le pagine si può leggere molto di più di quello che c’è scritto. Le autrici hanno dipinto in maniera precisa i protagonisti, tratteggiando le loro personalità una vignetta dopo l’altra, prendendosi lo spazio necessario per aggiungere tasselli al puzzle complesso che può essere la vita di un adolescente. Ci sono excursi nella vita familiare dei due ragazzi che lasciano indovinare il loro background affettivo e spiega i loro comportamenti a volte ribelli. Poi intorno a tutto c’è la scuola, con i suoi momenti belli e le batoste che ti colpiscono tra capo e collo, i compagni farabutti e bastardi e gli amici, pochi ma buoni. Ilaria e Silvia sono riuscite a dipingere un affresco adolescenziale mirabile e concreto, senza strafare e senza essere ridondanti. A questo aggiungiamo Meredith, personaggio stravagante, malvisto e sfottuto dall’intera scolaresca, ma così solare e spontanea da suscitare tenerezza, un mix esplosivo di gioia di vivere, follia e imprevedibilità che la rende perfetta per spezzare la monotonia di qualsiasi momento si passi con lei. Di Hadez, il personaggio cattivello, non vi diciamo nulla: leggete questo fumetto e scoprite da voi il peso che l’Oog ha nell’intera storia e godetevelo dalla prima all’ultima pagina.
I personaggi da soli non sarebbero nulla senza una storia ben costruita e un ritmo ben congegnato e per fortuna in quest frangente Hadez non manca affatto, anzi. Il susseguirsi delle tavole e delle singole vignette è praticamente perfetto, con momenti veloci inframezzati a scene più lente, lasciando il lettore intento a pensare a quello che sta leggendo, a soffermarsi sui disegni, sulle soluzioni grafiche e apprezzando i dialoghi quasi sempre reali e veritieri. Poche sbavature qua e là non sporcano affatto un lavoro narrativo di tutto rispetto, dove metonimie narrative e colpi di scena fanno capire come le due autrici non stanno navigando al buio, ma seguono una rotta ben precisa, costruita in laboratorio e perfetta per farvi divertire.
Non smetteremo ancora di fare i complimenti a Ilaria Catalani e Silvia Tidei per il lavoro fatto con matite, pennelli e tavolette grafiche. Sul serio, è encomiabile il risultato ottenuto e sappiamo per certo che sono due artiste da tenere d’occhio, che non possono far altro che migliorare e sorprenderci con effetti sempre più speciali. Lo stile ricorda quello delle W.I.T.C.H., esperimento mangofilo di casa Disney, e questo non è un male per niente. Il tratto è una sintesi ben strutturata tra fumetto grottesco di stampo francese e il già citato manga, con un risultato chiaro e preciso. La struttura delle tavole è quasi anarchica, con una griglia scompaginata dalle esigenze narrative che dona ritmo e velocità all’intera lettura. Non c’è confusione, non si resta spaesati davanti alle vignette raccolte in ogni pagina, ma al contrario si coglie subito il filo logico che le lega, le unisce e la fa scorrere.
Per essere un esordio, Hadez è una piccola perla venuta a galla dal mare magno di Internet che non potete davvero farvi mancare, per un sacco di buoni motivi come la precisione nella narrazione, la costruzione dei personaggi, l’humour e la bellezza dei disegni, ma soprattutto perché premiereste un esempio di fumetto nostrano di alta qualità e meritevole di tutta l’attenzione possibile. E poi questo è solo il primo di una trilogia. Volete davvero perdervelo?