“I Luoghi di Lovecraft è un’eccezionale guida per tutti i fedeli del solitario di Providence”
Zaino? Preso.
Cambi? Presi.
Mappa? Presa.
Copia del Necronomicon? No forse è meglio non portarla, alla fine è pesante e ingombra, soprattutto per la rilegatura in pelle umana.
Cosa manca? Ah sì, la cosa più importate, la guida a I Luoghi di Lovecraft, il libro del vero adoratore dell’occulto. Bene, partiamo!
Immaginate di essere prossimi alle tanto agognate vacanze (estive o invernali è indifferente), ma non volete il solito viaggio mainstream in Europa o in qualche isola dei tropici. Pertanto, se siete amanti dell’abisso spaziale, o veneratori dell’Ordine Esoterico di Dagon, un’allegra gita ad Innsmouth e dintorni farà proprio al caso vostro.
Appena arrivati nella ridente cittadina stanziata alle foci del fiume Manuxet (Massachussets), indipendentemente dalla stagione, saremo accolti da umidità, tanfo di pesce e molte occhiatacce, ma non ci fate troppo caso, l’importante, come ci viene suggerito dal buon N, l’ideatore della guida, sarà non restare a dormire in città, salvo complicazioni dell’ultimo minuto.
Nulla di pericoloso, ma gli innsmouther sono una comunità abbastanza riservata, soprattutto il giorno di preghiera, quando si riversano interamente nella chiesa sconsacrata adibita al culto dell’Ordine Esoterico di Dagon (ho modo di credere che sia una religione pacifica, devota alle creature marine).
I luoghi di Lovecraft è un volume che, oltretutto, tramite un lessico forbito, a tratti arcaico, ma comunque scorrevole e leggero, ci offre degli splendidi suggerimenti sui luoghi migliori dove poterci godere la città.
Broad Street o Washington Street, a ridosso della vecchia tenuta della famiglia Marsh, le personalità più influenti della comunità, ora purtroppo caduti in disgrazia, il ponte di Main Street, e molti altri luoghi lontani dal porto vecchio e gli sguardi acquosi e vitrei dei pescatori devoti al culto dell’abisso. Tutto, ovviamente, prendendo ampiamente spunto dalle opere narrate dal Solitario di Providence ne “I cicli di Cthulhu”.
Ovviamente, il nostro Nero faraone dispensatore di follia e caos, ci consiglia anche il buon Barnaba’s Seafood, dove poter gustare le specialità ittiche del luogo, e poterci sfamare durante il nostro soggiorno.
A questi si aggiunge anche un’incredibile ricetta, spiegata passo per passo, della Giant clam Innsmouth’s chowder (una zuppa di vongole e patate), qualora decidessimo di far nostra anche la cultura culinaria della non più tanto ridente cittadina americana.
Ovviamente il nostro viaggio potrà proseguire, sempre per merito della nostra fedele guida, alla scoperta delle città adiacenti Innsmouth, tra le quali spiccano Newburyport, Kingsport o la città sommersa di Y’Ha – Nthlei (ma in questo caso ci viene consigliato di affidarci ad una guida, preferibilmente che non abbia squame bene in vista).
Pian piano che ci addentreremo nella nostra avventurosa vacanza, tra una luogo blasfemo, e una città abbandonata, per forza di cose sentiremo il richiamo di casa, dell’Europa. Fortunatamente il nostro oracolo cartaceo dalla pelle verde ci verrà nuovamente in soccorso. Infatti, nel manuale, c’è anche una sezione dedicata all’affascinante Parigi, più precisamente il quartiere adiacente a Rue d’Auseil.
Una strada nascosta nei meandri del tempo e dello spazio, quasi introvabile. L’unico indizio che ci viene fornito dal nostro sapiente tomo “I luoghi di Lovecraft” è quello di seguire la musica. Un’ultraterrena melodia prodotta da una eccezionale viola e da un ancor più leggendario artista: Erich Zann. Seppur nei nostri ricordi questo nome è facilmente ricollegabile a racconti del passato, i pochi abitanti della zona sono certo che Zann sia ancora vivo, intento a suonare giorno e notte pur di tenere a bada inenarrabili orrori.
Ovviamente le leggende folcloristiche le lasciamo ai superstiziosi,ma alloggiare in pieno centro non sembrerebbe una pessima idea, anzi.
“I luoghi di Lovecraft è il libro perfetto per poter fare un accurato, quanto divertente, viaggio nell’universo del maestro dell’orrore”
Edita da NPE, I Luoghi di Lovecraft è il libro cult per i viaggiatori dell’orrore. A cura dei blasfemi Michele Mingrone, Sara Vettori e Caterina Scardillo, ci addentreremo nei luoghi iconici della letteratura lovecraftiana, andando alla scoperta di caratteristiche, dettagli e peculiarità intriganti e, soprattutto, divertenti. Un’edizione che va a rinfrescare un mercato saturo di tomi partoriti dalla stessa e monotona idea copia/incolla che permea il genere horror negli ultimi anni. Offrendoci una lettura strutturalmente validissima, leggera ed appassionate. Senza dubbio è stata la mia salvezza, e non vedo l’ora di poter andare il prossimo anno in questa ridente isoletta nel Pacifico che viene menzionata: R’Lyeh.
Scommetto sarà un luogo di totale relax.
Cthulhu fhtagn.