Micro… mantis

Dopo aver già debuttato su PlayStation 4, Xbox One e PC, l’arcade racing game di VooFoo Studios, Mantis Burn Racing, approda anche su Nintendo Switch, e proprio la natura ibrida della console della Grande N, gioca a favore del titolo in questione, che si presta bene alle partite “casual” quando si ha una mezz’oretta libera.

Si tratta infatti di un racing con visuale isometrica, veramente old school, tanto che può ricordare l’evergreen Micro Machines, sia per lo stile di gioco, sia per la semplicità dei comandi: un tasto per accelerare, uno per frenare, e uno per utilizzare il turbo, che si acquisirà riempiendo l’apposita barra effettuando acrobazie, derapate, sorpassi in scia e quant’altro.
La giocabilità senza fronzoli è dunque il primo punto di forza di Mantis Burn Racing, che proprio per il suo essere minimalista, ma fatto bene, si lascia giocare veramente in scioltezza, sia offline che online.

La modalità principale è la carriera, dove partiremo guidando quelli che sono tutt’altro che bolidi, nei campionati minori, fino ad arrivare a dei veri e propri mostri su ruote per sfide sempre più al limite.

Design da rivedere

Mantis Burn Racing offre anche la possibilità di far “evolvere” le proprie vetture: durante il gioco si sbloccheranno infatti dei potenziamenti per il proprio bolide, che andranno a riempire alcuni slot appositi e miglioreranno le gomme, le sospensioni, il motore, il cambio o il turbo della macchina. Una volta riempiti tutti, si può scegliere di spendere un po’ di soldi e far salire di livello la vettura, che guadagnerà degli slot aggiuntivi per essere potenziata ancora più a fondo.

La personalizzazione purtroppo è un aspetto che manca, visto che si può scegliere praticamente solo il colore della macchina e quello del fumo dai tubi di scappamento durante il turbo, ma si tratta di una pecca ben nascosta dagli sviluppatori. Se infatti nella schermata di selezione delle macchine, queste ultime sembrano un po’ spoglie e per la verità non caratterizzate benissimo, durante il gioco praticamente non ce ne accorgiamo, impegnati come siamo in derapate e sorpassi al limite, con una fluidità sempre ottima.

A dir la verità quello del design sembra essere il problema principale del gioco, visto che anche i tracciati, per quanto sfiziosi ed accattivanti, visivamente non sono proprio eccezionali, ed alcuni risultano piuttosto ripetitivi o addirittura disegnati male. È il caso del circuito nella metropoli, colorato di una luce generale verdastra piuttosto inverosimile, ma anche di quello nelle grotte, con l’effetto buio senz’altro voluto in alcuni punti, che risulta tuttavia veramente troppo scuro. Ma nonostante questi piccoli passi falsi, il gioco riesce a divertire ed appassionare.

Mantis Burn Racing Switch

Da giocare e rigiocare

La buona varietà di corse garantisce anche un’adeguata longevità al titolo: non dovrete infatti semplicemente gareggiare in semplici corse. A fare da contorno ci sono prove a tempo, gare ad eliminazione (dove alla fine di ogni giro viene eliminato un avversario), gare di sprint, campionati e quant’altro, che vi faranno tenere alta la voglia di continuare a giocare, anche per via della breve durata di quasi tutte le corse.
Mantis Burn Racing sembra praticamente fatto apposta per la console Nintendo, per essere giocato nell’attesa di un autobus, in metropolitana, o semplicemente quando si ha qualche minuto libero. Ad aggiungere pepe ci pensa poi anche il multiplayer online e cross-play, oltre a quello locale fino a quattro giocatori.

Insomma per farla breve, il gioco approda su Switch nel periodo in cui ci sono una quantità di uscite enormi da prendere in considerazione, ed ha una concorrenza nel suo genere già vasta di per sé, ma il buon prezzo a cui è proposto, il gameplay semplice e divertente e la sua natura da “una giocata e via” possono senz’altro valer la pena di dargli una chance.

Verdetto:

Mantis Burn Racing è un buon racing arcade: controlli semplici ma efficaci, una buona IA, le partite brevi quanto basta per giocarlo anche in modalità portatile, ed un prezzo accattivante, sono i suoi punti di forza. Dal lato dei contro abbiamo una realizzazione visiva delle auto e dei percorsi non proprio brillante, e la tremenda concorrenza che il titolo di VooFoo Studios deve affrontare. Ma se avete qualche amico con cui giocare, per staccare un po’ la spina dal Mario Kart di turno, una chance potreste dargliela.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.