Mario Sports Superstars – Recensione

Nel corso della sua lunga e fortunata storia, il buon Super Mario ha vestito diverse volte, insieme ai suoi amici, i panni dello sportivo, e tra un frizzo, un lazzo e un gesto istrionico, lo abbiamo visto protagonista sui campi da calcio, da tennis, sulle piste di atletica e quant’altro.

Mario Sports Superstar raccoglie una serie di 5 tra gli sport più popolari, praticati dal baffuto idraulico italiano, in un solo gioco che si dimostra piacevole soprattutto se giocato in compagnia di amici. In mancanza di questa premessa, o in generale se non apprezzate particolarmente le avventure di Mario fuori dal Regno dei Funghi il discorso si fa un attimino diverso. Andiamo a vedere insieme perché cominciando con l’analizzare disciplina per disciplina gli sport presenti.

Una vita da mediano

Il primo sport che analizziamo è quello in assoluto più popolare nel mondo, e che la mascotte Nintendo aveva già praticato diverse volte in passato, con le incarnazioni più celebri del Mario calciatore rappresentate da Mario Strikers e dai due Mario & Sonic alle Olimpiadi di Londra e di Rio. Proprio queste ultime due sono quelle che più si avvicinano a questa versione del calcio di Mario, che propone addirittura regole simili a quelle reali: ci sono infatti 11 calciatori in campo (dovrete scegliere 2 personaggi principali, 8 giocatori ed 1 portiere), c’è la possibilità di scegliere il modulo di gioco, e c’è perfino la regola del fuorigioco, anche se mancano i cartellini e sostanzialmente si possono falciare gli avversari abbastanza impunemente.

Anche in questa versione ci sono i tiri speciali, ma questa volta sono ottenibili in maniera casuale durante il gioco, aumentando il valore del fattore fortuna, nonostante sia disponibile un’opzione apposita per eliminarli sia in single player che in multiplayer.
Si tratta di una modalità abbastanza divertente, soprattutto per gli amanti del calcio, ma che, come in realtà più o meno tutti gli altri sport del gioco, ha il difetto di avere longevità tendente allo zero (la scelta è tra torneo da 3 partite o match amichevole), e quello di rendere meglio se giocata con avversari umani, anche a causa di un’intelligenza artificiale scarsa ai limiti dell’inverosimile pure alle difficoltà più elevate. Insomma per continuare a citare la canzone di Ligabue, non ha “né lo spunto della punta, né del dieci. Che peccato.”

Mario Tennis Op… ah, no.

Un altro passatempo che Mario e i suoi amici hanno già praticato in passato è il tennis, e questa disciplina attinge a piene mani proprio dalle precedenti esperienze: insomma, se avete giocato a Mario Tennis Open sapete di cosa stiamo parlando.
Padroneggiare i quattro tipi di colpi a nostra disposizione non richiede molto tempo, e una volta capito il meccanismo si tratterà di sfruttare le classiche zone colorate ed effettuare il tiro richiesto al momento giusto e non avrete difficoltà a battere la solita IA tutt’altro che competitiva, soprattutto sulle palle corte, che proprio la CPU non sembra riuscire a leggere.

Mario la stella dei Giants

Passiamo al baseball che, contrariamente alle previsioni, si rivela una modalità abbastanza interessante.
Si tratta di uno sport che in Italia è probabilmente tra i meno popolari e conosciuti, ma le cui regole di base vi saranno spiegate in un breve tutorial all’inizio del gioco.
Sostanzialmente dovrete cercare, quando siete in pedana di lancio, di eliminare i battitori avversari alternando tra i vari tipi di lancio possibili. Quando dovrete colpire voi la pallina dovrete cercare di mandarla il più lontano possibile (l’ideale sarebbe fuori dal campo), per guadagnare il tempo necessario a conquistare le “basi” avversarie.
È forse l’unica modalità che ha un minimo di difficoltà anche se giocata in single player, visto che dovrete stare attenti a prestare occhio al tipo di lancio che effettuerà il vostro avversario e spostarvi utilizzando i tasti dorsali per colpire al meglio e nel punto giusto la pallina, mentre in fase difensiva pecca un po’, poiché i movimenti dei giocatori della propria squadra sono quasi per intero gestiti dalla CPU, e dunque si ha – ahimè – la sensazione di non avere del tutto in mano la situazione.
Tutto sommato però è uno sport che si lascia giocare ed ha come unica vera pecca quello di essere un po’ troppo lungo (soprattutto nel caso scegliate di disputare la partita per intero, quella da 9 inning).

Tutti in campo con Mario

Anche il golf regala sensazioni di dejà vu a chi avesse già giocato i titoli precedenti che vedono Mario impegnato sul green.
Personalmente dopo aver giocato diverse partite a questa particolare porzione di Mario Sports Superstar, mi sono fatto l’idea che il giudizio su tale modalità possa essere direttamente proporzionale a quanto uno trovi divertente il golf, che nella mia (lo ripeto, personalissima) classifica degli sport più entusiasmanti si trova tra “soffiare sulla vernice fresca per farla asciugare” e “maratona di film porno saltando le scene di sesso”.

Non sono proprio riuscito a farmela piacere, dunque, anche perché l’ho trovata una modalità piuttosto semplice: certo, viene data la possibilità di calcolare il vento, la direzione del tiro, di tener conto della distanza tra la pallina e la buca e regolarsi di conseguenza. Tutto molto interessante, ma lasciando le impostazioni di default si ottiene praticamente lo stesso risultato, ed alla fine il gioco si può tranquillamente ridurre a “Premi il tasto A più volte”.
Non proprio il massimo del divertimento, insomma.

Mario cavallo del West

L’ultimo sport del gioco è l’equitazione, per il quale temevo valesse il discorso fatto poc’anzi per il golf, e non essendo esattamente neanche questo il mio sport preferito ero partito un po’ prevenuto.
Invece questa modalità non è brutta per questo motivo, ma lo è per tanti altri. In primis c’è da considerare la solita IA arrendevole che rende questa specie di Mario Kart a cavallo poco più che una passeggiata verso la vittoria. Il che è un peccato, perché il sistema di gestione dell’energia del cavallo era anche una feature intelligente, così come l’idea di dover raccogliere delle stelline per poter utilizzare lo scatto speciale, ma la sensazione è quella di un gameplay fin troppo semplicistico e che la vittoria sia sempre a portata di mano.
Da segnalare poi la modalità stalla, che permette di personalizzare e curare il proprio cavallo, fondamentalmente un riempitivo, che forse i più piccoli potrebbero trovare interessante.

Verdetto:


Mario Sports Superstar non è un gioco brutto: ha la tipica spensieratezza dei titoli sportivi che coinvolgono le mascotte Nintendo, e se provato con amici si fa giocare tranquillamente e in allegria. Fatichiamo però a trovarne una collocazione sensata nel panorama dei giochi 3DS: più che una versione sviluppata di alcune discipline, sembra infatti una versione ridotta di Mario & Sonic alle Olimpiadi, che invece riusciva a divertire di più e più a lungo. Qui invece gli extra (figurine collezionabili che aggiungono versioni più “in forma” dei vari personaggi) e le modalità bonus come quella della stalla nell’equitazione, allungano semplicemente il brodo. Un brodo che in fin dei conti non è neanche troppo saporito, vista l’inadeguatezza dell’intelligenza artificiale ed un matchmaking online a dir poco lento. Si tratta dunque di un titolo che consigliamo ai più piccoli, o agli amanti del genere, a patto di avere altri amici con cui giocarlo.