Cinema o streaming? Parla l’Executive Vice President dei Marvel Studios

La pandemia in corso ha causato un duro colpo all’industria del cinema, coinvolgendo anche l’ultima fatica dei Marvel Studios, Black Widow.

Con parte degli investitori di Disney che premono per la sua distribuzione via streaming, come avvenuto per Mulan e come annunciato per Soul, era inevitabile che l’argomento diventasse materia di discussione. Così è stato nel corso di una recente intervista a Victoria Alonso, Executive Vice President dei Marvel Studios, la quale ha detto la sua in maniera piuttosto forte. I film del Marvel Cinematic Universe sono fatti per il buio delle sale cinematografiche.

Credo che i nostri siano film nati per la distribuzione nelle sale. Non abbiamo mai negato di credere in diversi formati, ma per noi è molto importante conservate l’abitudine, la tradizione di guardare in comunità determinate pellicole.

Con Avengers: Endgame abbiamo fatto come nostro solito. Ogni venerdì, prima dell’uscita un film, andiamo a vederlo con alcune persone. Guardare un film con quelle cinquecento o mille persone, o anche solo con le cento presenti al cinema, fanno percepire il film che una pellicola vista in una sala cinematografica sia qualcosa di molto diverso da quello che si può provare in salotto con le quattro, cinque o sei persone che vivono nella propria casa.

Perciò, quando possibile e per quanto le misure sanitarie ci consentiranno, vogliamo che i nostri film siano visti al cinema“.

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Mentre vi scriviamo non è ancora stata definita una posizione per quel che concerne il futuro di Black Widow. L’ultimo film con protagonista Scarlett Johansson al momento non trova ancora una collocazione ufficiale al cinema o sulla piattaforma di streaming Disney Plus.

Certo, la posizione di Victoria Alonso appare chiara: per i Marvel Studios il cinema è la collocazione giusta dei film. Tuttavia è da chiedersi se possa essere sufficiente a convincere anche i vertici di Disney più scettici.

(fonte: Clarin.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.