Masakazu Katsura: un mangaka dal tratto unico
Quando si parla di mangaka influenti, vengono in mente moltissimi nomi. Molti di questi sono ormai considerati mostri sacri della nona arte e la loro eredità intellettuale è stata ricevuta da innumerevoli nuove leve, che seminano nei loro lavori tracce delle loro ispirazioni. Tra questi nomi, però, non compare spesso quello di Masakazu Katsura. Se il suo nome risulterà più familiare a fan di manga di vecchia data, che possono aver letto le sue opere durante il suo momento di massima gloria, oggi sembra non essere molto conosciuto. Eppure, l’impatto che questo autore ha avuto nel rivoluzionare il genere romcom è innegabile, così come il suo talento poliedrico, che venne applicato su una vasta gamma di prodotti: dai manga, alle illustrazioni, al character design, ai videogiochi. Ma vediamo insieme chi è Masakazu Katsura.
Masakazu Katsura: un talento scoperto “per caso”
Sembra che i fan di questo autore debbano la nascita del loro autore preferito al caso e… ad uno stereo! Proprio così, Katsura non aveva per niente intenzione di diventare mangaka. In un’intervista, Katsura dichiarò che quando era un liceale, voleva comprarsi a tutti i costi uno stereo, ma era troppo costoso per le sue tasche. Nello stesso periodo, successero due cose: una malattia costrinse il giovane Katsura a letto e venne a sapere di un concorso con in palio un premio in denaro, perfetto per le sue esigenze. Decise quindi di mettersi a disegnare e inviare la propria partecipazione a niente popò di meno che… il Tezuka Award!
Nonostante avesse partecipato per puro caso al prestigioso concorso, riuscì ad accaparrarsi il secondo posto con la storia breve Tenkousei wa Hensousei, che venne anche pubblicata su Shonen Jump. Dopo aver intrapreso la strada del mangaka, Katsura pubblicò varie opere brevi prima di fare colpo con la sua prima vera serie di successo: Wingman, del 1983.
Wingman: il manga che gettò le basi dei temi cari a Masakazu Katsura
Con il senno di poi, quest’opera non rientrerebbe tra i lavori più conosciuti del maestro, ma all’epoca fu sicuramente apprezzatissimo. La storia, trasposta successivamente in anime, narra le gesta del giovane Kenta Hirono, il cui sogno è essere un supereroe. Kenta si è creato un vero e proprio costume da paladino della giustizia, battezzandosi col nome di Wingman. Il nostro eroe sarà combattuto tra l’amore per la principessa Aoi Yume e l’amica di infanzia Miku. In questo manga compaiono moltissimi elementi che definiranno il Katsura maturo e le sue opere più famose: la sua ossessione per i supereroi è ripresa dal concetto stesso di Wingman, mentre la trama si distingue per la drammaticità e il pathos, i triangoli amorosi, l’elemento romcom.
Troviamo soprattutto il grande amore dell’autore per lo sci-fi o comunque il sovrannaturale, che la farà quasi sempre da padrone nelle opere successive. Wingman fu talmente apprezzato che venne trasposto in anime firmato dalla Toei Animation, che fece conoscere il nome di quest’opera anche in Occidente, dove venne recepita con favore. Ma questo non era che l’inizio della scalata al successo di Masakatsu Katsura.
L’opera di Masakazu Katsura che lo sublimò ad autore di successo: Video Girl Ai
Appartiene al 1989 il manga che si fece conoscere al mondo intero come capolavoro assoluto di Katsura: i disegni curatissimi, l’attenzione per i particolari, il pathos e il target trasversale lo resero una lettura amata da tutti. Ma di cosa parla Video Girl Ai? Il protagonista è Yota Moteuchi, uno studente liceale di 16 anni che, a causa di una enorme timidezza e di una gran dose di sfortuna, ha difficoltà a rapportarsi con l’altro sesso ed è follemente innamorato della sua bella compagna di classe Moemi. Quando però scopre che lei è innamorata del suo migliore amico, decide di desistere dal confessarle i propri sentimenti.
Rincasando, Yota si imbatte in uno strano video noleggio, vi entra e qui viene subito colpito da un video dal titolo “Io ti consolerò – Ai Amano”. Convinto che la cassetta sia in realtà un video osé, il giovane decide di portarsela a casa. Ma una grande sorpresa lo aspetta! Infatti, mentre cerca di riprodurre la cassetta con il suo videoregistratore difettoso, il giovane viene investito da un enorme bagliore e scopre con sommo stupore che Ai è comparsa in carne e ossa al suo fianco. Insomma, anche qui possiamo vedere gli elementi tanto cari all’autore: triangoli amorosi, sci-fi e romcom.
Il pathos, i sentimenti e la maturità delle relazioni: la maestria di Katsura si manifesta in tutto il suo splendore
Il manga più conosciuto di Katsura può avere un incipit banale, anche se all’epoca non lo era, ma è il suo svolgimento che cattura: la profondità emotiva che pervade tutta l’opera si può toccare con mano capitolo dopo capitolo. Video Girl Ai tratta il tema dell’amore non corrisposto e come questo viene affrontato da persone diverse. I personaggi risultano ben costruiti, realistici nel loro essere adolescenti: riescono sia a riflettere sia a non apparire come degli stereotipi creati solo per scrivere una storia, comportandosi come dei semplici ragazzini farebbero, a volte anche in modo immaturo.
Uno degli spunti di trama focali riassume il conflitto della serie: sebbene Ai fosse stata concepita come un’entità virtuale che deve “consolare” il proprio padrone, a causa dell’esplosione del videoregistratore, diventa “difettosa” e può provare sentimenti. Tra lei e Yota verrà quindi costruito un sentimento sincero, su cui però incombe sempre un’ombra di angst: non solo non è un vero essere umano ma, in quanto difettosa, prima o poi Ai dovrà venire sostituita e tornare nel negozio senza poter tornare alla realtà fuori dal video. La relazione tra Ai e Yota, nonostante alcuni momenti fanservice di erotismo softcore, prende una piega struggente e matura. Video Girl Ai risulta, nel suo insieme, un romanzo di formazione per adolescenti e giovani adulti, che ha resistito alla prova del tempo con i suoi disegni curatissimi e temi svolti alla perfezione. Senza ombra di dubbio, il picco creativo di Masakazu Katsura.
Katsura dopo il successo di Video Girl Ai
Dopo Video Girl Ai, Masakazu Katsura continua a pubblicare opere che vengono accolte più o meno bene dal pubblico. Costanti rimangono i suoi temi preferiti, ovvero sci-fi e romcom, che verranno dosati diversamente a seconda del manga in questione. Dei suoi manga minori, il più controverso è sicuramente DNA², che fece parlare di sé per la sua trama problematica – quasi da ecchi o hentai – e il fanservice esagerato. I’s, invece, rimosse del tutto l’elemento sovrannaturale tanto caro a Katsura, basando la trama di questo manga solo sul genere romcom e slice of life. Probabilmente uno dei lavori meno impegnati del maestro dal lato sci-fi. Masakazu Katsura fu molto prolifico come mangaka, con più di una ventina di opere a suo nome, ma le sue produzioni non si limitarono solo a questo ambito.
Il Katsura poliedrico: un disegnatore con le mani in pasta ovunque!
Essendo il suo stile di disegno molto curato e riconoscibile, Katsura era sempre richiesto per collaborazioni o prestazioni lavorative anche esterne al mondo dei manga. Eppure, la sua collaborazione più importante la fece proprio con un autore che tutti conoscono: Akira Toriyama! Ebbene sì, l’autore del celeberrimo Dragon Ball e Katsura erano amici e collaborarono insieme in una raccolta di illustrazioni di genere erotico, Bitch’s life, con la storia A Virgin.
I due autori non condividevano solo l’amore per l’erotismo e il fanservice: Toriyama ha addirittura citato Katsura per spiegare l’idea che due persone potessero fondersi insieme, elemento famoso della propria capolavoro! Oltre a questo, Katsura ha lavorato più volte come character designer per numerose serie e probabilmente alcune le conoscete anche voi: tra le opere a cui ha lavorato spuntano l’amatissimo Tiger & Bunny e il videogioco Astral Chain.
Zetman: l’evoluzione dark dell’autore
Nel 2003, Masakazu Katsura decide di ampliare e serializzare una storia breve che aveva già pubblicato nel ’94. Con più di dieci anni di esperienza a distanziarlo dalla prima resa, Katsura disegna un personaggio nuovo, i cui tratti ricordano molto di più le sue illustrazioni più recenti, per esempio i personaggi di Tiger & Bunny. Nonostante abbia dato al manga lo stesso nome che aveva nel 1994, con Zetman Katsura cambia completamente genere e tono della narrazione.
Quest’opera viene immediatamente targata seinen, ovvero un target demografico più adulto rispetto allo shonen, che si solito tratta intrecci più cupi e con tematiche più delicate e complesse. Zetman è un tributo al supereroe preferito di Masakatsu Katsura, ovvero Batman, e i personaggi protagonisti altro non sono che le personificazioni dei due lati della personalità di Bruce Wayne, con l’atmosfera generale dell’opera che riprende perfettamente quella d’ispirazione.
Zetman non è altro che la decostruzione del genere supereroistico, uno dei tropi preferiti di Katsura: un fumetto dai toni molto dark e avvolto dalla complessità. I temi sono estremamente maturi e l’atmosfera che aleggia nelle tavole è completamente opposta rispetto a quella delle sue opere shoujo giovanili. Zetman è un manga “crudo”, cupo e violento, traboccante di scene sessuali senza il minimo freno inibitore; decisamente non adatto agli stomaci della maggior parte dei fan che lo seguivano per opere più leggere come Video Girl Ai. Nonostante questo, godette di un successo incontrastabile che gli valse anche un adattamento anime di 13 episodi, purtroppo ancora inedito in Italia.
Dov’è ora?
Come abbiamo visto, Katsura ha compiuto una vera e propria evoluzione sia come mangaka che come illustratore e character designer. Nelle sue opere c’è sempre stata una vena matura e piena di pathos che è poi fiorita in tutto il suo splendore in opere prettamente adulte come Zetman. Purtroppo, anche avendo le mani un pasta un po’ dappertutto e pur essendo prolifico e di successo, rimane meno conosciuto di autori che hanno raccolto la sua eredità spirituale. Video Girl Ai poteva essere uno dei classici che accompagnava la nostra crescita, come hanno fatto altre romcom come Rossana, Le situazioni di lui e lei, Kiss me Licia e molti altri. Purtroppo, manga a parte, in Italia la trasposizione anime è praticamente sconosciuta, complice anche un formato OAV di soli 6 episodi che adatta solamente i primi 4 volumi del manga, risultando per forza di cose in una trama e conclusione diverse da quelle originali.
Successi passati a parte, cosa sta facendo oggi il maestro? Beh, giusto quest’anno, a maggio, è uscita la sua ultima opera: una storia breve a fumetti di nome Okaeri (“Bentornato a casa”), scritto da Erika Yoshida che per Katsura ha già scritto Tiger & Bunny: The Comic. Sembra che Katsura sia tornato sui suoi passi, ripiegando su un tipo di contenuto molto più leggero se paragonato a quello di Zetman. Purtroppo, al momento è ancora inedito in Italia, ma diamo tempo al tempo!