MediEvil, ombre oscure sul ritorno di Sir Daniel Fortesque
Il mondo dell’intrattenimento, che sia di stampo videoludico o cinematografico, sta vivendo una perpetua operazione nostalgia: un fenomeno che, spesso e malvolentieri, sta portando nuovamente alla ribalta determinati prodotti che, se non accuratamente rifiniti, infangano il loro glorioso passato.
Dopo aver rievocato pesantemente gli anni ’90 con Crash Bandicoot e Spyro, tra pochi mesi, sarà nuovamente il turno di MediEvil in arrivo su PlayStation 4 a partire dal prossimo 25 ottobre. In occasione della Gamescom 2019 di Colonia ho avuto la possibilità, grazie a una pratica postazione presente nell’area di Sony PlayStation, di testare con mano il remake dell’iconico titolo uscito nell’ormai lontano 1998 su PlayStation 1.
Un approccio tanto nostalgico quanto traumatico visto che, a distanza di qualche giorno dal provato, non accennano a schiarirsi le ombre oscure percepite su questa edizione. C’è da preoccuparsi? Purtroppo sì, ma è bene entrare nel dettaglio per comprendere appieno il mio personale stato d’animo.
Innovare o rimanere fedeli all’originale?
Domanda quanto più banale da porsi in casi come questo che, conseguentemente, offre spunto a tante riflessioni sulla creazione di un prodotto tanto caro ai fan di lunga data quanto, in generale, alla storia del Videogioco. Other Ocean Interactive, team di sviluppo di MediEvil, ha mantenuto fedelmente il gameplay di un tempo senza portare alcuna innovazione e provocando, almeno per il sottoscritto, un fastidio totale da chiedermi se tale scelta sia figlia semplicemente di un fattore determinate: la pigrizia.
So bene di aver mosso una critica pesante ma, basandomi su altre produzioni di uguale genere, quali ad esempio il recente Crash Bandicoot Team Racing (rilasciato lo scorso giugno), è impossibile non giustificare un comportamento così sconsiderato visto quale sia uno degli obiettivi simbolo di queste operazioni commerciali: far avvicinare quanti più nuovi consumatori possibili verso un prodotto che, se accolto positivamente, potrà solo che ampliare il target di riferimento e instillare la voglia di creare un qualcosa di veramente inedito con quella IP.
Bene, allo stato attuale delle cose, MediEvil difficilmente potrà avere il mordente giusto per catturare il millenial di turno, data la sua legnosità nei comandi e la sua arretratezza tecnica. Se non ci fossero metri di paragone, parleremmo sicuramente in ben altro modo di questo prodotto ma, a causa dei recenti lavori, precedentemente citati, è dura non avere serio timore nel ritorno di Sir Daniel Forteseque. C’è ancora del tempo per rifinire il prodotto e, grazie a un’ipotetica serie di analisi dei feedback riscontrati dalla community e dalla stampa dedicata, si spera che il team di sviluppo possa quantomeno rendere più appetibile il prodotto che, al primo impatto, di certo non ha l’effetto intravisto con le recenti edizioni del marsupiale e del draghetto.
Non bisogna però vedere tutto in negativo, anzi, dobbiamo anche evidenziare quel che di buono si è notato nella prova e nelle varie info trapelate fino ad ora. Da elogiare sicuramente è l’intera rimasterizzazione del comparto sonoro e, nota di merito, un nuovo e scintillante arrangiamento, in versione orchestrata, dell’intera colonna sonora da parte della Sinfonia di Praga. Anche l’espressività stessa del prodigo eroe, associata a nuove sonorità, rendono ancor più valida la comicità tanto ricercata e apprezzata al tempo.
Infine è doveroso segnalare l’ottimo lavoro svolto nelle varie cutscene di gioco e nell’ammodernamento dell’iconico Salone degli Eroi: saranno presenti infatti delle inedite aggiunte utili a scoprire qualche curiosità in merito alla storia di Sir Daniel Forteseque.
MediEvil: Felicità misto Terrore
Con questo sottotitolo si chiude la breve analisi sull’attuale situazione di MediEvil, dettata anche da un hands on durato una scarsa manciata di minuti, condita da un dicotomico stato d’animo che non mi riesce proprio a far vivere bene l’arrivo del prodotto targata Other Ocean Interactive e Sony PlayStation Entertainment.
La felicità è quella di vedere nuovamente in scena una delle mascotte più influenti nella mia personale infanzia, dall’altra parte c’è il terrore di vederne completamente deturpata la sua immagine e valenza a causa di possibile tragicomica accoglienza da parte dei neofiti di MediEvil che, pad alla mano, potrebbero tristemente bocciare l’avventura di Sir Daniel Forteseque.
Bisogna solo attendere e sperare in un vero e proprio miracolo lato sviluppo; c’è ancora del tempo. Per fortuna.
A cura di Emanuele D’Ascanio