La fantascienza a fumetti e in prosa è uno dei generi letterari più popolari del ‘900 e del nostro tempo, ciò è il risultato naturale della fine delle scoperte geografiche della prima metà del XX secolo. In ottica antropocentrica l’uomo non aveva più niente da trovare, niente in cui riversare le sue speculazioni e fantasie, così nacque un controcanto di tutti quegli uomini e donne che agognavano l’ignoto, e infatti lo crearono. La science fiction nasce proprio in quegli anni, vedasi Jules Verne o Wells, in cui non potendo più esplorare la Terra l’umanità si rivolse ai misteri del cielo e dei suoi astri, la conquista dello spazio divenne un fattore romantico e narrativo.
Vi potrebbero interessare anche:
Le migliori antologie di fantascienza e fantasy da leggere quest’estate
I migliori anime Sci-Fi su Netflix
I film di fantascienza degli anni ’90 da recuperare assolutamente
Otto libri per introdurre i ragazzi alla fantascienza
Sci-Fi (lost) in translation – libri di fantascienza contemporanea mai tradotti
Col passare degli anni la fantascienza si è ammantata di vari sottogeneri, categorie, cliché e contraddizioni portando a una vera nascita di neo-culture letterarie, estetiche e ideologiche. Basti pensare allo steampunk, caratterizzato da una tecnologia retrofuturistica visivamente vicina agli ambienti ottocenteschi inglesi, al visionario cyberpunk di Gibson, alla space-opera di Star Wars (anche se potrebbe essere anche un fantasy) alle più sofisticate e interessanti speculazioni del mondo afrofuturista e della fantascienza sociologica. Ovviamente il mondo dei fumetti non è rimasto indifferente e ha metabolizzato la letteratura e il cinema fantascientifico in magnifiche opere, ecco a voi un anti-gravity pack per esplorare il futuro.
Strange Adventures di Tom King
Dal cestone degli eroi DC dimenticati Tom King ha pescato Adam Strange e ci ha (de)costruito un vero fumetto epocale che si ispira con perfezione ideologica alla fantascienza della golden age, grandi eroi, mitici esploratori che salvano la Terra da alieni cattivoni. Solite cose, no? Ma forse dovremmo ricordare che fantascienza e realtà spesso sono la stessa cosa, la conquista dello spazio e la colonizzazione dei pianeti extra-solari sono soltanto una tiepida metafora dell’imperialismo americano e di tutte le sue ipocrisie manifeste. Per questo Tom King rilancia il personaggio di Adam Strange in una nuova epopea anti-militarista che va a porre l’accento sulla necessità di una nuova coscienza americana dedita alla decolonizzazione e all’anticolonialismo. Ecco il vero volto di Strange Adventures.
La patina eroistica, tipica di quegli ambienti militari da “veterani”, viene smorzata e problematizzata. La demistificazione degli eroi spaziali, messi sotto processo dalle proprie coscienze e da outsiders indagatori, è perfettamente vincente e King confeziona una storia di allarmante lucidità. Dal lato artistico siamo ancora più sorpresi, visto che la storia è trapiantata su due binari, uno classicheggiante del passato e l’altro più brutale del presente, abbiamo un Evan Shaner ancorato a un tratto cartonesco non distante dalle atmosfere vintage mentre Mitch Gerards catapulta il lettore in un polveroso presente in cui le scorie della modernità corrodono le medagliette degli eroi. Il risultato è un puzzle di colpi di scena e pugnalate di realismo nel cuore innocente della golden age.
Fantascienza a fumetti, lo spazio esoterico di Morrison
Se non vi è bastato il Grant Morrison mind-blow pack è giusto tornare a parlare di questo autore spettacolare e della sua saga fantascientifica in salsa esoterica dove le stesse certezze della mente umane vengono corrose da congiunzioni astrali che ballano tra forze occulte e chiavi interpretative della kabala ebraica. Se non avete capito niente non preoccupatevi. Semplicemente un asteroide colossale, frammento di un antichissimo pianeta abitato da déi sanguinari e corrotti dalla follia, sta per infrangersi sul nostro pianeta e il Senzanome dovrà fermarlo.
La fantascienza a fumetti di Morrison è un guazzabuglio creazionistico e anti-biblico in cui credenze alchemiche ed esoteriche si miscelano alla perfezione a immaginari lovecraftiani al fine di generare un neo-decandetismo del crepuscolo cosmico. In particolar modo Morrison, con l’aiuto dei magnifici disegni di Chris Burnham, va squarciare il tessuto stellare delle percezioni umani alimentando una vera contro-visione che è oltre le normali capacità di cui siamo dotati. Nameless è un capolavoro spettrale, edito in Italia da Saldapress, in cui la follia prende piede a ogni pagina, un trionfo nero e shocking di colori sanguigni e abissali che vanno a ricreare una cosmogonia putrescente. Magia, sesso, angeli corrotti, depravazioni e molto altro. La fantascienza può anche essere dark, e Morrison ci consegna la notte eterna. Senza stelle.
Filosofia post-human, il cyberpunk di Robocop
Frank Miller, Steven Grant, Ed Brisson, Juan Josè Ryp e Korkut Otzekin questa la magnifica rosa di autori e artisti impegnati a dare vita al ciclopico volume Saldapress di Robocop, un’edizione definitiva che indaga i confini del post umano e della moralità, nel clima grigio di metropoli corrotte e bagnate dal sangue degli innocenti.
Senza lasciare il pianeta Terra ecco una storia di fantascienza a fumetti e sulle possibilità infinite della tecnologia, in questo caso la creazione di un super poliziotto cibernetico che dovrà portare la giustizia nella cinica Detroit, la capitale della criminalità. Il cyberpunk di Robocop non è distante dai romanzi di William Gibson o di altre fantasie del periodo anni 80/90 ma viene patinato da una dose maniacale di violenza truculenta che serve a inchiostrare pagine altamente evocative di follia collettiva e psicosi dell’Io. Nonostante a Robocop si possa affiancare una mera lettura di intrattenimento a base di proiettili e donne tratte in salvo in realtà le sue implicazioni socio-bio-filosofiche sono importantissime per ricordare una delle grandi incognite della fantascienza classica. E se le macchine diventassero umane o troppo umane? In tal caso e se l’uomo diventasse una macchina? Si può mettere da parte la propria coscienza per eseguire meramente gli ordini di un’organizzazione criminale e giustizialista? La risposta tocca al lettore, ma l’immaginario desolato, truce e pazzesco ideato da Frank Miller e compagni vi farà assaporare la fine del sogno americano nella sua apoteosi destrutturata.
Spersonalizzazione dell’Io, Hardcore il nuovo Altered Carbon
Grazie ai libri di Altered Carbon di Richard K. Morgan la fantascienza si è arricchita di un nuovo topos molto interessante, ovvero quello di spersonalizzare l’Io in tanti corpi, occupandoli con delle memory card che incamerano la coscienza e i ricordi dell’individuo. I confini tra post-umano, fantascienza e deliri tecnologici sono sempre più labili e spesso vanno a cozzare con il libero arbitrio e la griglia di valori morali che dovrebbero essere alla base di ogni civiltà civile. Ecco Robert Kirkman e Marc Silvestri, con l’adattamento di Andy Diggle e i disegni del nostrano Alessandro Vitti (e nell’episodio Reloaded abbiamo Brandon Thomas, Francis Portela, Leonardo Paciarotti) teorizzano un futuro ancora più distopico e bieco grazie alla graphic novel targata Skybound di Hardcore.
Prendendo spunto dai super programmi che possono simulare l’intelligenza artificiale e naturale e dalle nuove teorie bio-tecnologiche lo scenario che dipinge la storia di Hardcore è a dir poco inquietante. Grazie al programma messo in atto da una equipe di scienziati e tecnici militari è possibile prendere il possesso del corpo di qualsiasi umano rendendolo il nostro drone personale di carne da un controllo remoto. La particolarità di Hardcore è di sovraccaricare la coscienza dell’ospite con quella del militare che sta manovrando hardcore, la fine dell’altro essere umano non ci è nota in quel lasso di tempo. Con uno stile cinematografico, pulp e adrenalinico seguiremo le vicende dell’agente Drake che dovrà ribellarsi al sistema per riagguantare la propria esistenza ostacolata da una distopia dell’individualità.
Fantascienza a fumetti: il manga di Alita Angelo della Battaglia
La fantascienza a fumetti non sarebbe tale senza il bellissimo manga di Alita, scritto e disegnato dall’artista giapponese Yukito Kishiro. Nella metropoli futuristica, oltre che distopica e decadente, di Salem gli esseri umani convivono amabilmente col fatto di poter essere modificati biologicamente da uno stuolo di scienziati pazzi o estremamente avidi. Tra questi c’è il dottor Ido, il più magnanimo tra tutti che durante le sue escursioni nelle discariche di rottami trova il “corpo senza vita” di una giovane cyborg. A cui darà il nome Alita.
Seppur la storia segua l’adolescenza di Alita, tra avventure d’amor adolescenziale e folli esperienze, il manga ricostruisce un’esistenza dilaniata e complessa, tra flashback nella sua vecchia vita “marziana” e un presente che sembra sempre più lontano e inaccessibile per una guerriera come lei. Tra gare rocambolesche tra gladiatori di autodromi futuristici, gang di mercenari e cacciatori di taglie che vogliono soltanto ubriacarsi col sangue degli innocenti l’epopea della guerriera Alita è una struggente storia d’amore, guerra e autodeterminazione personale.
Il Castello delle stelle, fantascienza francese
La Francia è particolarmente legata alla fantascienza, molti sono gli autori che hanno coltivato il genere portandolo anche a un vero successo letterario, dai coniugi Henneberg a René Barjavel la science fiction d’oltralpe è stata sempre ben ricettiva ai cambiamenti storico culturali d’Europa. Lo testimonia anche il romanzo I navigatori dell’Infinito di J. H. Rosny Ainé che nel suo racconto marziano coniò una delle parole più famose del nostro tempo, astronauta. Nel solco di questo fervido hummus culturale il fumetto francese non è rimasto indifferente e un meraviglioso esempio recente è Il Castello delle Stelle di Alex Alice.
Uscito in Italia per la collana Oscar Ink di Mondadori il gioiello di Alex Alice è una fantascienza ante-litteram, ovvero una sorta di romanticismo dello spazio siderale perché la storia è ambientata nell’ottocento durante l’epoca in cui mondo onirico e mondo scientifico si scontrano per avere la supremazia. I protagonisti di Alex Alice sono dei giovanissimi che riescono a costruire una macchina volante per raggiungere pianeti alieni, civiltà di sperdute nell’etere e i sogni di un figlio che ha perso la madre e le ambizioni di un sovrano che vuole regnare nei cieli. Con delicatezza ispirata e acquarelli evocativi Alex Alice immagina il futuro del passato.
L’Eternauta
Si era già precedentemente discusso di fantascienza argentina parlando del fumetto Tristezza di Reggiani – Mosquito, ma l’opera d’arte su cui si fonda l’intera coscienza argentina in campo fantascientifico è certamente L’Eternauta scritto da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López. Un’anomala nevicata investe la città di Buenos Aires e la sostanza che cade dal cielo e ricopre uomini, donne e cose è in realtà fatale. Ovviamente di origine aliena.
Il racconto dell’Eternauta è la storia di come i sopravvissuti reagiscono agli invasori extra-terresti e di come la società sia costruita su valori labili perché quando scompare l’ordine centralizzato l’uomo tende a perdere la ragione. Ovviamente l’intera opera è una coraggiosa metafora (costò la vita al suo scrittore) che mette a nudo la tragica storia dell’Argentina e dell’aberrante destino dei desaparecidos.
The PRISM, il catastrofismo sinfonico di Matteo de Longis
The PRISM è uscito di recente per Bao Publishing a firma dell’artista Matteo de Longis ed è una rivoluzione musicale e cromatica per narrare fantascienza in Italia. Il mondo sta per essere investito da un’apocalisse ambientale di stampo uditivo-acustico, la S. O. T. W. Per placare il disastro musicale e salvare così il pianeta da un inferno di vibrazioni la corporation Plexi arruola i migliori musicisti su piazza e li spedisce nello spazio come dei veri sound-hunters, una volta in orbita gli artisti dovranno captare le vibrazioni giuste dello spazio profondo così da poter arginare la minaccia sulla Terra.
Con protagonisti che sembrano, per gioco forza, degli stereotipi musicali vivente si ha un’epopea sinfonica dai colori shocking che canta al cuore dei lettori con mood new age e poliedrici. Ma la vera bellezza del fumetto The PRISM è la fusione tra Neon Genesis Evangelion e tutta la cultura musicale di Matteo de Longis che ritaglia nello spazio un vero affresco di vivida genialità. Una fantascienza pop tutta italiana che manderà a gambe all’aria i conservatori del fumetto italiano.