Amy Adams: le migliori interpretazioni dell’attrice
Amy Adams, nome e cognome profondamente anglofoni per una donna e una attrice che in realtà nasce proprio nella nostra Italia.
La famiglia Adams, da non confondere con la ben più nota creata da Charles Addams e che infatti vanta una “d” in più, si trovava a Vicenza per esigenze lavorative quando diedero alla luce la bella Amy, che ben presto tornò negli Stati Uniti, terra natia dei genitori e di certo più adatta a un nome del genere e alle sue dolci gote lentigginose.
Nel corso degli anni quella vicentina atipica sarebbe diventata un’attrice di grandissimo successo, che incredibilmente non ha mai ricevuto un premio Oscar al netto delle tantissime candidature, ma che resta una delle migliori attrici della sua generazione, che ci ha incantato e fatto innamorare attraverso numerosi film.
Ripercorriamo allora insieme la sua carriera attraverso alcune delle migliori interpretazioni di Amy Adams.
Prova a prendermi
Nel 2002 questa giovane attrice non troppo conosciuta, ma con già cinque film e diversi episodi di serie TV all’attivo, si presentava improvvisamente al fianco di Leonardo DiCaprio nel ruolo della ingenua infermiera Brenda Strong, una delle vittime inconsapevoli dei loschi giochi del truffatore Frank Abagnale Jr.
Amy Adams recita perfettamente della ragazza innocente e poco smaliziata, riuscendo a intenerire anche lo stesso Frank e farlo quasi finire in manette. Di certo non la migliore performance in assoluto dell’attrice, ancora acerba quasi come il personaggio che interpreta, ma al contempo fondamentale per farle ottenere poi tutti quegli importanti ruoli che arriveranno in seguito.
Junebag
Tre anni dopo Prova a prendermi infatti arriva per Amy Adams la prima nomination agli Oscar come attrice non protagonista, e per giunta con un film indipendente diretto da Phil Morrison: Junebag. La sua Ashley riesce a conquistare tutti, compresa l’Academy, soprattutto grazie a una scena davvero toccante e straziante svoltasi in Ospedale, in cui Amy Adams riesce a dare il meglio di sé e trasmettere agli spettatori le più vivide emozioni.
Il dubbio
Una delle migliori interpretazioni di Amy Adams sul grande schermo è di certo Il dubbio, straordinario film di John Patrick Shanley, nonché adattamento cinematografico del suo omonimo dramma teatrale, vincitore del Premio Pulitzer nel 2005. L’opera è trasposta nel 2008 e l’anno seguente ottenne ben candidature agli Oscar, purtroppo senza portare a casa nessun premio, ma restando un film di una potenza incredibile soprattutto per via dei temi trattati, come la pedofilia nella Chiesa.
Qui, oltre ovviamente a Meryl Streep e il compianto Philp Seymour Hoffman, spicca la performance di Amy Adams nei panni di Sorella James, colei che in un certo senso solleva gli altarini. Tutti e tre, più Viola Davis, ottengono la nomination.
American Hustle
Senza dubbio una delle interpretazioni meno viscerali di questa lista, ma non per questo banale o da tenere in scarsa considerazione. Del resto, anche American Hustle di David O. Russell ha fatto incetta di nomination agli Oscar del 2014, ottenendone ben dieci senza tuttavia portarsi a casa neanche un premio: se non è un record, poco ci manca, ma tra le tante candidature emerge quella per Amy Adams nella categoria attrice non protagonista. La sua Sydney Prosser è una donna che scappa da una vita grama e piena di delusioni, e si mette in gioco cercando fortuna nelle truffe al fianco dell’abile e stravagante Irving (Christian Bale), che diventa l’uomo della sua vita e sebbene a volte lo compatisca, per lui prova un profondo affetto.
Anche qui una visione assolutamente consigliata, non solo per la grande interpretazione di Amy Adams.
Vice
Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna. Una citazione super abusata, attribuita a Virginia Woolf, ma che molto spesso corrisponde a verità. Di certo è così per Lynne Cheney, moglie di Dick Cheney, vicepresidente degli Stati Uniti d’America durante il mandato di Bush Jr.
A calarsi perfettamente nei panni di questa grande donna è proprio Amy Adams in Vice di Adam McKay, la più matura prova (al momento) del cinema del regista. McKay scrive benissimo e di certo questo facilita gli attori, peraltro di grande talento come la suddetta Adams e Christian Bale.
Ci viene mostrato il lato umano dell’uomo Cheney, le sue umili origini, il suo nucleo familiare, il suo amore incondizionato verso la moglie che indubbiamente lo ama ma che indirizza irrimediabilmente la sua vita e, per certi versi, quella del mondo intero, come se fosse in realtà lei la donna nell’ombra di questo racconto in chiaroscuro. Anche ovviamente nomination per la migliore attrice non protagonista, ma niente Oscar.
The Master
Tra i film che ci hanno regalato le migliori interpretazioni di Amy Adams c’è naturalmente anche The Master, uno dei veri capolavori di genere dell’ultimo ventennio, diretto da Paul Thomas Anderson. Un vero peccato che questo film abbia ricevuto solamente tre nomination senza poi vincere nulla e addirittura senza rientrare nemmeno nel top 9 dei migliori film. Ci sono invece tutti e tre gli attori principali nelle rispettive categorie, tra cui la nostra Amy Adams. Anche qui, similmente alla Lynne Chenney di Vice, veste i panni di una grande donna dietro un uomo importante, ed è la Peggy Dodd moglie del carismatico Lancaster Dodd (di nuovo l’eccezionale Philip Seymour Hoffman), capo spirituale del movimento “La causa”, ispirato a Scientology.
Arrival
Niente nomination invece per l’interpretazione in Arrival, eccezionale drama sci-fi firmato Denis Villeneuve.
La sua Louise annaspa in una coltre di incomprensione, tra flashback reali ma apparentemente mai vissuti, mentre lo spettatore brancola nel buio appeso al filo teso da Villeneuve. Non si spezza perché il regista canadese lo tiene vivo grazie alla sua abilità nel creare una commistione di sensazioni, stordendoci un po’ e regalandoci come effetto collaterale quella stessa nausea che Louise prova al termine delle sue sessioni dentro il “guscio”. Amy Adams, neanche a dirlo, è fantastica nel trasmettere tutto questo e ci dona un personaggio complesso tanto quanto il film.
Con merito in questa lista delle migliori performance, e una pellicola che – se non lo avete ancora fatto – dovete recuperare assolutamente.
Animali Notturni
Chiudiamo con una delle più intense interpretazioni di Amy Adams. Dopo aver messo fine, in modo travagliato, alla storia con Edward (Jake Gyllenhaal), la sua Susan va vivere con Walker (Armie Hammer) e i due convolano anche a nozze. Il loro matrimonio resta in piedi da un bel po’, tuttavia finiscono presto i fasti di un tempo, gli scricchiolii si tramutano in terremoto e la donna si trova intrappolata in un prigione dorata dalla quale non riesce ad uscire, perché non ne ha la forza. Tutto il dolore presente in Animali Notturni di Tom Ford è ben visibile nei due personaggi principali della vicenda, e Amy Adams è eccezionale nel trasmettere sofferenza e rimpianto fino all’amara conclusione. Un’opera da vedere e rivedere per poterne apprezzare la cura, e soprattutto per godersi una delle migliori interpretazioni dell’attrice.
Naturalmente le grandi interpretazioni non finiscono qui, perché non possiamo certo dimenticare la sua Margaret Keane in Big Eyes di Tim Burton o la Charlene Fleming di uno grande lungometraggio come The Fighter di David O. Russel, o ancora la sua prova nella serie TV Sharp Objects, esclusa dalla lista soltanto perché ci siamo voluti limitare ai film. E in ogni caso, trattandosi di una delle migliori attrici in attività, siamo certi che Amy Adams ci donerà col tempo altre grandi performance.