La retcon Marvel Comics, fra amore e odio. Quali sono le migliori?
Nel mondo dei comics gli espedienti narrativi sono all’ordine del giorno, così come nella cinematografia. Nell’universo fumettistico però alcuni di questi sono molto più inflazionati degli altri, venendo usati molto più spesso, soprattutto per rispettare i canoni della continuity. Il prezzo da pagare, se così vogliamo chiamarlo, per avere un parco di testate interconnesse e in continua evoluzione, gestite da diversi autori nel tempo, è quello di sfruttare molti di questi espedienti, fra cui la retcon. Il termine retcon è una forma di contratta di due parole inglesi ossia “retroactive continuity”. La retcon consiste nel cambiare, aggiungere o modificare determinati eventi avvenuti nel passato della continuity, in modo da creare nuove trame o correggere determinati eventi. Proprio a proposito della retcon, vi sono alcune saghe che hanno scritto la storia dei comics dove la l’escamotage narrativo ha giocato un ruolo fondamentale. Riviviamo quindi qualcuna delle opere di retcon migliori (a prescindere che siano state amate o odiate dai fan) nell’universo Marvel.
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Spider-Man: La Saga del Clone
La Saga del Clone è uno degli esempi più clamorosi di retcon nei comics, che ai tempi destò anche moltissime proteste da parte dei fan. A prescindere dall’impatto tuttavia rientra comunque fra le migliori retcon della Marvel, tanto che ha avuto impatti molto potenti sulla vita di Spidey. Tutto inizia con le storie pubblicate nel 1975 dove Spidey si scontrò con un suo clone, creato dallo Sciacallo, che possiede sia i suoi poteri che ricordi. La lotta fra i due ebbe fine quando il crollo di una ciminiera su quello che sembrava essere il clone lo uccise. Nel ’94 però, grazie ad un sapiente intervento di retcon, gli autori decisero di riportare il clone in auge, rivelando che il crollo della ciminiera non lo aveva ucciso. Il clone, che si era auto-battezzato Ben Reilly, aveva vagato per anni negli States ma non appena venne a sapere che zia May era stata ricoverata aveva deciso di far ritorno a NY. Qui Ben e Peter dapprima si scontrano ma poi decidono di allearsi per combattere i nemici di Spider-Man insieme. Nel contempo decidono anche di ripetere il test per scoprire chi fosse il clone e chi l’originale Peter Parker e i risultati sono sorprendenti: il clone risulta essere Peter mentre Ben l’originale. Solo più avanti verrà fuori un redivivo Norman Osborn che ucciderà Ben e rivelerà a Peter di aver falsificato i dati, per farlo impazzire.
Sentry: l’eroe nato dalla retcon
Restando sempre in casa Marvel, parliamo di Sentry, uno degli eroi più potenti della Casa delle Idee, le cui origini sono proprio da attribuire ad uno dei migliori espedienti nell’uso della retcon nel mondo della Marvel, accompagnato da una sapiente opera di marketing. Sentry di base è un Superman in salsa Marvel, la cui debolezza però non è un minerale alieno ma il suo alter ego. Sentry infatti ha una personalità, chiamata Void, che è capace di prendere il controllo del suo corpo e della sua mente, facendogli commettere atti potenzialmente atroci. Quando Sentry si palesò per la prima volta davanti ai suoi “colleghi”, venne fuori addirittura che Sentry fosse il primo supereroe dell’era moderna ma che, impaurito dal suo stesso potere, decise di cancellare il suo ricordo dalle menti di chiunque, compreso sé stesso. La stessa Marvel diede voce a questa diceria, anche nella realtà, sostenendo che Sentry fosse stato ideato nel 1961 da Stan Lee e pubblicò le sue storie con delle cover aventi lo stile dell’epoca. Chiaramente era tutta una trovata pubblicitaria!
Spider-Man: Soltanto un altro giorno
Così come la Saga del Clone, anche Soltanto un altro giorno ha destato pesanti critiche per la Marvel (con cui anche chi scrive era d’accordo). Con questo arco narrativo, J. M. Straczynski ha stravolto la vita dell’Arrampicamuri, cancellando il matrimonio fra Peter Parker e Mary Jane, oltre agli eventi di Civil War dove l’identità segreta di Spidey era divenuta pubblica. Tutto ha inizio con zia May che viene colpita da un proiettile diretto a Peter, finendo così in ospedale in gravi condizioni. Peter prova a salvarle la vita in tutti i modi, chiedendo aiuto al Dottor Strange e altri luminari dell’universo Marvel, senza però ottenere risultati. Viene così avvicinato da Mefisto, tramite una bambina, che gli offre un accordo: la salvezza di zia May in cambio del matrimonio fra lui e MJ. I due discutono a lungo e, sofferenti, decidono di accettare. MJ però chiede a Mefisto anche di cancellare dalla mente di tutto il globo la vera identità di Spider-Man. Mefisto svela a Peter che la bambina vista in precedenza è in verità la figlia che lui ed MJ non avranno mai, prima di sigillare il patto. Peter si risveglia così nella sua stanza, quella in cui viveva da scapolo, per poi recarsi ad un party per il ritorno di Harry Osborn dall’Europa e incrocia lo sguardo con MJ che va via sconsolata. Cosa può esserci di peggio? Indubbiamente, sacrificare uno dei matrimoni più importanti del mondo dei comics è una tragedia, ma gli autori hanno optato per questa scelta in modo da aprire nuovi spunti per le trame di Spider-Man. L’odio dei fan è più che giustificato, magari non sarà a tutti gli effetti una delle retcon migliori della Marvel ma, come la saga del Clone, riveste un ruolo vitale per la storia dell’Arrampicamuri. Tra l’altro, proprio questo frangente, tra l’altro, potrebbe essere ricollegato alla creazione di Kindred, che stiamo leggendo proprio in questi mesi sul quindicinale di Spidey.
Le nuove origini di Venom
Donny Cates, una volta preso Venom fra le mani, è riuscito a donare al simbionte una nuovissima storia delle origini, senza però snaturare il personaggio o rovinare tutti gli sviluppi compiuti fino a quel momento. Prima che Cates prendesse la testata fra le mani, il simbionte era stato trovato da Spider-Man sul Battleworld, durante la saga di Guerre Segrete. Il simbionte entra poi in contatto con Peter, adattandosi allo stile del suo costume e donandogli nuovi poteri come le ragnatele organiche. Peter nutre da subito qualche sospetto, percependo che il dono ricevuto sul pianeta dell’Arcano non è solo di un semplice costume e non gli ha solo portato dei vantaggi ma anche dei problemi, grossi problemi. Decide quindi di separarsene e questo entra poi in contatto con Eddie Brock, dando vita al Venom che tutti oggi conosciamo. Cates ha svelato, tramite una delle migliori retcon recenti del mondo della Marvel Comics, che Venom non è stato creato su Battleword ma è giunto lì separandosi dalla razza aliena di cui fa parte, i Klyntar. Questi sono stati creati da Knull, un essere primordiale di straordinari poteri, tanto da essere identificato come una vera e propria divinità. A lui sono legate infatti la All-Black (l’arma in possesso di Gorr) e la recente saga Absolute Carnage, così come il prossimo evento Marvel, King in Black.
La nascita del Soldato d’Inverno
Bucky Barnes in origine era solo un giovincello, cresciuto fra le varie basi militari degli USA, a causa dei continui spostamenti da parte del padre, militare americano. Quando questi muore, Bucky, ormai innamorato della vita militare, prosegue il suo percorso all’interno dell’esercito, raccogliendo a modo suo l’eredità del padre. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale viene assegnato al servizio del soldato semplice Steve Rogers, di cui accidentalmente scopre l’identità segreta, diventando poi la sua spalla. Insieme a Capitan America, Bucky vive moltissime battaglie contro i nazisti ma perde la vita a causa di un dinamitardo aereo operato dal barone Heinrich Zemo (il padre di Helmut). Solo nel 2005, per mano di Ed Brubaker e Steve Epting, si scopre che Bucky non è morto ma ha perso un braccio ed è stato recuperato da Karpov, un generale sovietico, nella speranza di recuperare tracce del siero del supersoldato. Sebbene le aspettative di Karpov vengano deluse, questi scopre che Bucky è vittima di una grave amnesia e decide quindi di sfruttarlo: nasce così il Soldato d’Inverno. L’esercito sovietico dona a Bucky un braccio metallico a sostituzione di quello perso nell’esplosione dell’aereo. Bucky viene così posto sotto criostasi e, ad ogni “scongelamento”, sottoposto a continui lavaggi del cervello per poi essere mandato in missione. Nel corso degli anni il Soldato d’Inverno commette una serie di omicidi per conto dei sovietici, diventando una sorta di figura leggendaria nel mondo dello spionaggio, ovviamente senza che la sua vera identità fosse nota. Fra le vittime del Soldato vi è anche Izu, la madre di Daken e moglie di Wolverine. Soltanto dopo anni e anni, Bucky riesce a riprendere il controllo di sé stesso, uscendo fuori dal condizionamento mentale sovietico grazie a Falcon e alla Vedova Nera, rientrando sotto l’ala protettiva dello S.H.I.E.L.D.