Una panoramica dei più importanti romanzi emersi come vincitori al Premio Nebula, uno dei maggiori riconoscimenti per la narrativa di fantascienza

Se siete in cerca di una lista dei migliori romanzi di fantascienza tra cui scegliere cosa leggere, la troverete nell’elenco dei vincitori del Premio Nebula. Votato dai professionisti appartenenti alla Science Fiction Writers Association of America, il Premio Nebula negli anni ha acquisito un’autorevolezza sempre maggiore per la qualità dei titoli inclusi nelle sue shortlist, nonostante sia più giovane rispetto al più noto Premio Hugo.

Ripercorriamo quindi la storia di questo premio, concentrandoci sui migliori romanzi vincitori del Premio Nebula suddivisi per decadi, cercando di mantenere un certo equilibrio tra i sottogeneri e senza riproporre gli autori che hanno vinto più volte. Vale la pena sottolineare che se per forza di cose i vincitori sono in numero limitato, tutti i finalisti sono opere di alto livello, che possono in certi casi aver superato in successo il vincitore dello stesso anno.

I vincitori del Premio Nebula negli anni ’60

Questo decennio parte svantaggiato, perché il primo Nebula è stato assegnato nel 1966. Nonostante questo, alcuni dei testi più importanti della storia di fantascienza sono stati premiati proprio in questo periodo ristretto, e troviamo addirittura l’unico caso in cui il premio è stato assegnato a due romanzi ex-aequo.vincitori premio nebula

Dune di Frank Herbert

Romanzo vincitore della prima edizione assoluta del Premio Nebula, secondo alcune stime rimane ancora oggi il singolo romanzo di fantascienza più venduto di sempre. L’opera di Frank Herbert ha ispirato intere generazioni di autori, artisti, registi e illustratori. A oggi il ciclo di Dune conta più di venti libri oltre a un’immensa distesa di prodotti derivati, e siamo in attesa dell’adattamento cinematografico di Denis Villeneuve. Quando si dice fissare l’asticella in alto…

Fiori per Algernon di Daniel Keyes

Adattato in romanzo dall’omonimo racconto del 1958, questa storia struggente sul ritardo mentale e sulla relazione tra intelletto ed emotività continua a commuovere anche oggi. Uno dei testi più adatti per avvicinare alla fantascienza quei lettori che non sono troppo avvezzi al genere.

Babel-17 di Samuel Delany

Delany è uno degli autori che hanno dato alla fantascienza maggior rilevanza dal punto di vista letterario, grazie a un linguaggio curato e uno stile ricco, denso di riferimenti a opere classiche. Le sue storie contengono sempre molteplici livelli di lettura, e Babel-17 non fa eccezione: in apparenza una semplice space opera, è in realtà una riflessione profonda sul linguaggio e sull’identità.

I vincitori del Premio Nebula negli anni ’70

Dopo una prima decade di stabilizzazione, il Premio Nebula inizia ad acquisire importanza e tra i suoi finalisti compaiono molti degli autori più importanti della fantascienza. Tra i romanzi vincitori del Premio Nebula di questi anni troviamo alcuni dei classici più memorabili di sempre che incarnano le diverse correnti che la fantascienza stava sviluppando all’epoca.vincitori premio nebula

Neanche gli dèi di Isaac Asimov

In rapporto all’enorme mole di romanzi e racconti pubblicati, Asimov ha vinto una quantità di premi piuttosto esigua. Anche se in precedenza l’autore aveva ricevuto un Hugo “speciale” per l’intero ciclo della Fondazione, questo è stato di fatto il suo primo romanzo premiato. Nato da una scommessa con Robert Silverberg, Neanche gli dèi è anche una delle rarissime storie in cui Asimov descrive una specie non umana, nel caso specifico gli abitanti di un altro universo entrato in contatto con il nostro.

Incontro con Rama di Arthur C. Clarke

Un altro degli autori fondamentali della storia della fantascienza, che vince il Nebula con uno dei suoi romanzi più visionari. Di Clarke naturalmente si possono citare molti altri libri e racconti pieni di idee, ma Incontro con Rama è forse quello che esprime il sense of wonder nella sua forma più pura, grazie all’incontro di una piccola spedizione umana con un misterioso satellite alieno di passaggio nel Sistema Solare.

I reietti dell’altro pianeta di Ursula K. Le Guin

Le Guin ha vinto il Nebula quattro delle sei volte che è arrivata in finale, non è facile quindi scegliere un titolo tra i suoi quattro vincitori. Tuttavia I reietti dell’altro pianeta si può considerare forse il più rappresentativo della sua produzione: collocato nell’universo narrativo dell’Ecumene che si ritrova in molte altre sue storie, questo romanzo affronta in modo esplicito e profondo i problemi legati al capitalismo, all’anarchia e alle differenze di classe.

Guerra eterna di Joe Haldeman

Storico romanzo di rottura rispetto alla cosiddetta military science fiction, che nei decenni precedenti aveva l’abitudine di esaltare l’onore dei coraggiosi eserciti terrestri alla conquista di incivili pianeti alieni. Qui tutti i topoi del genere vengono sovvertiti, e la guerra non è più un’avventura ma un’esperienza destabilizzante e a tratti paradossale, anche a causa della dilatazione temporale dovuta ai viaggi a velocità relativistiche.

I vincitori del Premio Nebula negli anni ’80

Una decade di profondi cambiamenti nella fantascienza, con i primi accenni della rivoluzione informatica che di lì a poco avrebbe scardinato tutti gli assiomi su cui buona parte delle speculazioni dei decenni precedenti si erano basate. Una nuova generazione di autori si affaccia sulla scena, e l’impatto è evidente nei risultati del premio.vincitori premio nebula

Neuromante di William Gibson

Se c’è un testo che definisce il cyberpunk, è senza dubbio Neuromante. Dopo uno degli incipit più memorabili di sempre, il romanzo di Gibson trascina in una storia che non solo definisce i concetti di hacker e cyberspazio, ma propone anche la visione di un mondo in forte disequilibrio dominato dalle corporazioni: una profezia che già vent’anni dopo si sarebbe rivelata accurata. Oggi Neuromante può apparire superato nei suoi aspetto tecnologici, ma il suo nucleo narrativo e filosofico è ancora più efficace di allora.

Il gioco di Ender di Orson Scott Card

Anche Il gioco di Ender è un testo di military science fiction al contrario. A combattere la guerra qui sono i bambini, addestrati fin dalla più tenera età in “giochi” che non sono altro che simulazioni del campo di battaglia a cui sono destinati. Ma questa storia contiene anche un’accurata visione della società dominata dalla propaganda, e una curiosa anticipazione di quelli che oggi conosciamo come social network. Da questo romanzo sono derivati numerosi seguiti, ma nessuno all’altezza del libro originario.

I vincitori del Premio Nebula negli anni ’90

Anche se nel regolamento del Premio Nebula non ci sono criteri precisi per la definizione del genere delle storie, negli anni a maggior parte dei testi arrivati in finale sono identificabili facilmente come fantascienza. Negli anni ’90 questa tendenza inizia a cambiare, e il confine tra i generi vicini (fantascienza, fantasy, weird) si fa più instabile, tanto che compaiono in lista alcuni autori piuttosto estranei all’ambiente.vincitori premio nebula

L’anno del contagio di Connie Willis

Una storia abbastanza classica sui viaggi nel tempo, in cui una viaggiatrice dell’università di Oxford torna indietro nel XIV secolo e arriva per sbaglio al tempo della Peste, mentre anche nel presente la stessa epidema inizia a diffondersi. Romanzo recentemente tornato agli onori della cronaca (e presto disponibile in una nuova edizione) per le vicende di attualità, anche se il tema di fondo non è tanto legato alla pandemia quanto alla percezione della storia.

Il rosso di Marte di Kim Stanley Robinson

Robinson è autore di alcuni dei testi più corposi e approfonditi, in cui il possibile sviluppo della società viene affrontato da tutti i punti di vista. Il rosso di Marte è il primo di una trilogia che racconta la colonizzazione del pianeta vista da molteplici punti di vista e ne fa l’occasione per sviluppare un’utopia contrapposta a una Terra ormai in declino dal punto di vista economico, sociale e ambientale. L’intera trilogia è un’opera massiccia, quasi equiparabile a un vero e proprio trattato di socialismo interplanetario.

I vincitori del Premio Nebula negli anni 2000

Con il nuovo millennio si completa in un certo senso il processo di rinnovamento iniziato vent’anni prima, che vede da una parte nuovi autori emergere e dall’altra autori già affermati dedicarsi a storie che sempre più spesso sembrano evidenziare i potenziali disequilibri del mondo in rapida accelerazione.vincitori premio nebula

La parabola dei talenti di Octavia E. Butler

Sequel del più noto La parabola del seminatore, che era arrivato in finale cinque anni prima, in questo romanzo l’autrice prosegue la storia di Lauren Olamina e di sua figlia, alle prese con la creazione della comunità fondata sui precetti del Seme della Terra, la cui diffusione viene violentemente osteggiata dal fondamentlismo cristiano.

American Gods di Neil Gaiman

Uno dei testi più acclamati di questo prolifico autore inglese, American Gods ripropone il tema classico dello scontro tra divinità, traslandolo però negli USA contemporanei, in cui i vecchi pantheon portati con sé dagli immigrati sono stati sostituiti dai nuovi Dèi che incarnano gli archetipi del sogno americano. Il romanzo ha avuto una seconda ondata di successo dopo la recente trasposizione in serie tv.

I vincitori del Premio Nebula negli anni 2010

Nuovi temi si affacciano nel mondo della narrativa speculativa, come l’imminente crisi climatica e le disuguaglianze di genere. Contemporaneamente il Premio Nebula (così come lo Hugo) vede una presenza sempre maggiore di autori tradotti e inizia a diventare davvero un riconoscimento valido a livello mondiale.vincitori premio nebula

La ragazza meccanica di Paolo Bacigalupi

Un mondo devastato dall’innalzamento dei mari, in cui la bioingegneria è l’unica possibilità per ottenere le risorse necessarie al sostentamento della popolazione e l’energia viene prodotta con generatori a mano, come quelli che alimentano Emiko, la ragazza del titolo. Un romanzo che ha centrato già all’inizio del decennio tutti i più importanti temi ricorrenti dei futuri finalisti.

Ancillary Justice di Ann Leckie

Astronavi senzienti la cui coscienza si frammenta in più corpi umani, impiegate in una guerra di espansione interplanetaria di un impero che non riconosce le differenze di genere. Una space opera estremamente moderna, che riesce a mescolare a una trama classica di avventura e vendetta argomenti più complessi come la percezione dell’identità e del genere. Primo volume di una trilogia già ripubblicata più volte anche in Italia.

Annientamento di Jeff VanderMeer

Un team di quattro scienziate senza nome partono a esplorare l’Area X, una zona in cui le leggi della natura sembrano dissolversi, e da cui i precedenti esploratori sono tornati senza alcun ricordo della spedizione. Un altro libro che ha segnato profondamente il settore, offuscando i confini tra la fantascienza e il weird come gli stessi confini indefinibili dell’Area X in cui la vicenda si svolge. Anche questa storia si svilupperà poi in altri due volumi negli anni successivi.

I vincitori del Premio Nebula negli anni 2020

Naturalmente è ancora presto per individuare un possibile filone tematico che colleghi i romanzi finalisti del Nebula di questo nuovo decennio, ma certo si può dire che il 2020 dovrebbe rappresentare un punto di svolta significativo nel modo di percepire e rappresentare la società globale. Verrebbe da pensare che questo sconvolgimento non si possa ancora notare quest’anno, visto che sono premiati i libri pubblicati nel 2019, ma non è proprio così.

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A Song for a New Day di Sarah Pinsker

Il primo romanzo vincitore di questa decade è di un’autrice al suo esordio nel lungo formato, ma che ha già vinto un Nebula nel 2016 per la novelette Our Lady of the Open Road. Opera dai tratti distopici, viene premiato il romanzo che sembra, dalla sinossi, aver intercettato i disagi e le paure del nostro tempo, con le sue epidemie e il divieto di assembramenti nei luoghi pubblici. Le protagoniste, una rock star in un mondo i cui i concerti sono vietati, e una commessa senza contatto fisico, sono diventate, nei pochi mesi intercorsi tra la pubblicazione del romanzo e la sua premiazione, figure reali di questa nuova quotidianità globale, e chissà che l’aura da romanzo che aveva predetto il covid-19 non abbia aiutato l’ascesa del romanzo di Sarah Pinsker, non certo uno dei favoriti, sul podio del Premio Nebula 2020.

Gli altri vincitori del Premio Nebula di quest’anno

Novella

This Is How You Lose the Time War, Amal El-Mohtar & Max Gladstone (Saga)

Novelette

Carpe Glitter, Cat Rambo (Meerkat)

Short Story

Give the Family My Love, A.T. Greenblatt (Clarkesworld 2/19)

The Andre Norton Award for Outstanding Young Adult Science Fiction or Fantasy Book

Riverland, Fran Wilde (Amulet)

Game Writing

The Outer Worlds, Leonard Boyarsky, Megan Starks, Kate Dollarhyde, Chris L’Etoile (Obsidian Entertainment)

The Ray Bradbury Award for Outstanding Dramatic Presentation

Good Omens: “Hard Times”, Neil Gaiman (Amazon Studios/BBC Studios)

Andrea Viscusi
Nato sotto le esalazioni della nube di Chernobyl, laureato in statistica, consumatore di fantascienza e musica elettronica, autore sci-fi/weird/slipstream. Ha pubblicato una sessantina di racconti, tre raccolte personali, due romanzi e un libro illustrato sui mammiferi preistorici. Editor e writing coach, sul canale youtube STORY DOCTOR analizza la struttura narrativa dei film. Scrive sul blog UNKNOWN TO MILLIONS dal 2010 e ha fondato la rivista di speculative fiction SPECULARIA. Si definisce il maggior fan italiano di Futurama e nessuno l'ha mai smentito.