Un fantasy orientale
Abbiamo avuto la possibilità di accedere e giocare alla Beta di Mirage: Arcane Warfare sviluppato dai ragazzi di Torn Banner Studios che avevano già dato prova del proprio valore con Chivarly: Medieval Warfare. Se nel titolo precedente ci trovavamo in mezzo a combattimenti medievali, combattendo con spada e scudo, in questo nuovo FPS multiplayer ci ritroveremo a impersonare maghi, assassini e grandi guerrieri. Lo stile dei personaggi e delle ambientazioni, nonostante si parli di fantasy, è molto mediorentale, scelta ponderata, molto probabilmente, per cercare di distaccarsi dal titolo precedente; ambientare un secondo gioco in occidente non sarebbe stata una scelta saggia e avrebbero rischiato di riproporre scenari troppo simili e una sensazione di “già visto”.
La forza dei giochi sviluppati da Torn Banner Studios si basa quasi esclusivamente su un tipo di multiplayer frenetico che non lascia spazio ad alcun tipo di incertezza, bisogna essere scaltri, veloci e saper improvvisare nuove strategie sul momento.
La cosa che ci ha colpiti quasi subito in maniera non troppo positiva è l’aspetto un po’ semplicistico e privo di carisma di ogni elemento grafico. Dopo aver atteso buoni cinque minuti perché si avviasse, ci siamo ritrovati davanti una schermata con un personaggio casuale, gli amici di Steam da una parte, una finestra richiedente feedback dall’altra e in alto i seguenti tasti: tutorial, community, Gioca!, personaggio e opzioni.
Non è ancora chiaro a che cosa serva il pulsante riguardante il personaggio, dato che a ogni avvio di partita potremo scegliere quello che preferiamo, ma probabilmente sarà per una questione di personalizzazione (le skin, le maledette skin!).
Prima di iniziare una partita vera e propria abbiamo deciso di buttarci nel tutorial per vedere un pochino come i ragazzi di Torn avessero deciso di impostare il gioco. Ebbene, vi ritroverete in una simil-arena del tutto scarna di dettagli (e non perché sia l’arena del tutorial, parliamo di una veste grafica che lascia molto a desiderare perché poco curata e quasi privo di una qualsivoglia lavorazione). Nel tutorial verranno spiegati i tasti di azione e le varie abilità a disposizione del personaggio nonché come usarle. Fino a qui niente da dire, se non fosse per il fatto che l’impostazione di movimento del personaggio risulta piuttosto scomoda, sia con il pad sia con una tastiera, nonostante il personaggio sia agile e possa saltare da un muro all’altro senza troppi problemi (questo quando il muro è fornito di uno speciale strumento), è in realtà difficile riuscire a trovare quell’agilità alla quale il sistema dovrebbe rispondere in maniera automatica. A livello di abilità, il tutorial ci ha mostrato che ogni personaggio ne può utilizzare di tre tipi: solitamente una riguarda l’attacco melee, l’altra l’attacco ranged e la terza di difesa. E con il semplice aiuto del tasto sinistro e destro del mouse sarà possibile sia attaccare che parare.
Una volta finito il tutorial ci siamo buttati sull’opzione gioca, rendendoci conto che per giocare veramente bisognava scegliere una partita e non era possibile essere inseriti in una di queste casualmente.
Una volta scelta la propria partita (si può scegliere tra la modalità Deathmatch, Arena o Obiettivo) si avrà la possibilità di scegliere tra uno dei sei personaggi, o meglio classi a disposizione, sì perché ogni personaggio rappresenta una classe ben definita: il Taurant, un guerrieri che utilizza la propria forza fisica per sotterrare i nemici; Alchemancer, un mago che usa esclusivamente i propri poteri magici; Vypress, un agile combattente che sfrutta la propria velocità e agilità per uccidere velocemente i nemici; Vigilist, un personaggio equilibrato che supporta i compagni durante le battaglie; Tinker, una stratega specialista in trappole ed Entropist, un mago specializzato nel danno AOE.
Nonostante le prime impressioni avute durante il tutorial bisogna ammettere che il gioco si presenta con una struttura solida, originale e anche divertente. Mettendo quindi da parte i difetti grafici ovvero la mancanza di dettagli nelle arene che potrebbe anche essere stata una scelta stilistica, concentriamoci sul gameplay; come dicevamo, ci ritroveremo in uno scenario che sarà palco di match dal ritmo di gioco frenetico, non si potrà mai stare fermi in un solo punto e il nostro scopo sarà quello di annientare i nemici della squadra avversaria (per un massimo di 6vs6). Il primo dettaglio che spunta all’occhio e che fa comprendere quanto il gioco sia particolare, è la facilità con la quale si riesca a morire. Basterà infatti subire quattro o cinque colpi ben assestati per stramazzare al suolo e dover attendere circa quindici secondi per il respawn. Dall’altro lato tra le abilità di gioco si ha la possibilità di parare i colpi dell’avversario, quindi bisognerà sempre rimanere concentrati durante le battaglie per riuscire ad avere la meglio sui nemici. Il fatto che ogni personaggio abbia tre abilità speciali rende il titolo ancora più frenetico e costringe il giocatore ad avere sempre i sensi all’erta; dalle magie di controllo agli attacchi AOE non ci sarà un attimo di tregua!
Mirage: Arcane Warfare non concede sconti ai disattenti in battaglia e il sistema di combattimento si presta solo a coloro che ricercano un livello di sfida piuttosto alto. Inoltre il gameplay punta molto sul lavoro di squadra. Ritrovarsi quindi da soli in un’arena potrebbe non essere molto divertente quando la squadra avversaria rimane unita e ti prende di punta, ma questi sono dettagli esterni al gioco. In sostanza questa beta si presenta bene, quasi priva di bug e glitch, con una grafica non esaltante ma che potrebbe ancora essere migliorata. Il punto è che questo tipo di gioco può andare bene solo per gli irriducibili dei multiplayer arena alla Quake. Giocare in squadra potrebbe regalare però un’esperienza di gioco decisamente divertente, quindi, per ora, Mirage: Arcane Warfare ci ha lasciato abbastanza soddisfatti, ma aspettiamo la versione definitiva per dare un vero e proprio giudizio!