Il sequel di Unicorn tra continuità e nuove idee
A ridosso di San Valentino vi avevamo avvisato: su YouTube sono comparsi i primi 23 minuti del sequel di Mobile Suit Gundam Unicorn. Il lungometraggio, che uscirà in alcuni cinema degli USA il 19 febbraio, non ha ancora una release date italiana. Ciò che è già noto è che si chiamerà Mobile Suit Gundam NT, dove NT sta per Narrative, il nome di un misterioso potere di cui solo i mobile suit dotati di Psycho Frame dispongono.
I primi 23 minuti di NT sono come un lungo teaser trailer, denso di allusioni e criptico al punto giusto. Riprendono la timeline del loro predecessore iniziando la narrazione 10 anni dopo la lotta per lo Scrigno di Laplace e la sua conseguente apertura. Vediamo nel dettaglio i punti di contatto e le novità assolute di questo Mobile Suit Gundam NT.
Quel che resta di Unicorn
Il primo istinto di chi ama le saghe è quello di cercare subito in un sequel i personaggi dell’opera che lo precede. Di tutti gli eroi coinvolti nelle vicende di Unicorn, questi primi minuti di NT ce ne mostrano solo due:
- Martha Vist Carbine, forse il personaggio negativo per eccellenza della saga, non naviga proprio in acque tranquille. Dopo i tentativi falliti di impedire l’apertura dello Scrigno di Laplace e successivamente di distruggerlo, la temibile donna è stata abbandonata sia dalla Fondazione Vist sia dalla Federazione Terrestre. Durante un viaggio di cui non ci viene illustrata la meta, viene intercettata da alcuni Mobile Suit che la costringono a fermarsi. Da uno dei robot esce Michele Luio, una dei protagonisti di NT, che le offre un nuovo impiego in cambio di informazioni sul “terzo fratello” dei Gundam RX-0, il misterioso Phenex.
- Mineva Zabi, conosciuta inizialmente con il nome di Audrey Burne, è ora a capo della Repubblica di Zeon e governa i Side, ovvero i mondi abitati dagli Spazionoidi fuori dal pianeta Terra.
Nessuna traccia di Banagher Links, quindi. Il giovane eroe dal cuore puro al centro delle vicende di Unicorn aveva sacrificato se stesso nel finale della serie animata omonima, mostrando al mondo di poter fare con il suo Gundam cose mai viste prima. Sopravvissuto persino al tentativo di distruzione dello Scrigno di Laplace con il colony cannon, Banagher è ora chissà dove. La stessa sorte è riservata anche a Riddhe Marcenas, pilota del Gundam nero Banshee.
Oltre il discorso sui personaggi, nei primi 23 minuti di NT sono presenti altri caratteri narrativi che riprendono il modello di Unicorn.
Le potenze politiche sono ancora tutte in forze. La Repubblica di Zeon non combatte più contro la Federazione Terrestre, ma con l’apertura dello Scrigno di Laplace ha mantenuto la sua autonomia. Anche le Maniche, la frangia ribelle guidata in Unicorn dalla Cometa Rossa Full Frontal, hanno ora un nuovo capitano: un misterioso ragazzo con un occhio blu e uno rosso a cui piace canticchiare motivetti di musica classica.
La serie animata ha puntato molto su un eroe fondamentalmente buono come Banagher Links. Jona Basta, pilota di mobile suit al servizio di Michele Luio e secondo dei Miracle Children, sembra poter raccoglierne l’eredità: nei momenti iniziali di NT rifiuta di uccidere le guardie meccanizzate che stanno scortando Martha Vist Carbine e si mostra sincero e contrario alle menzogne.
Il drive narrativo principale di Unicorn è stato la ricerca dello Scrigno di Laplace da parte di tutte le forze in campo, ognuna con il suo scopo e la sua idea su come utilizzarlo. In NT il topos della “gara”, chiamata esplicitamente così da Full Frontal in persona, sembra ripetersi. Questa volta l’obiettivo verso il quale tutti correranno è il Phenex, il terzo modello della famiglia Gundam RX-0, un robot dorato velocissimo il cui pilota è avvolto nel mistero. Michele e Jona sono convinti che a bordo ci sia Rita, la terza e forse unica vera Miracle Child.
Per quanto riguarda le modalità di messa in scena NT sembra ricalcare la tendenza di Unicorn agli abbondanti flashback: i continui salti tra passato e presente sono un valido espediente per far conoscere meglio i personaggi e i motivi delle loro azioni.
I discorsi lasciati in sospeso
Mobile Suit Gundam Unicorn ha lasciato diversi punti interrogativi sulla sua strada, comprese questioni piuttosto importanti di cui ci aspettiamo legittimamente nuovi sviluppi in questo NT.
Qual è il potere dell’Unicorn? Nelle battute finali della serie animata abbiamo visto il mobile suit pilotato dal protagonista Banagher diventare qualcos’altro nel tentativo di bloccare il raggio distruttore del colony cannon della Federazione. Successivamente l’Unicorn respinge un attacco di decine di mobile suit solo con un’onda psichica, come se li convincesse a non attaccare più. Nei primi minuti di NT Michele ne parla fuori campo mentre sullo schermo scorrono le fasi salienti dell’ultimo scontro di Banagher: il Gundam bianco è stato smembrato e sottoposto a studi dai quali è emersa un’ipotesi sulla natura del suo potere. Il primo dei “fratelli” RX-0 sembra in grado di controllare il tempo.
Chi sono i Newtype? Mobile Suit Gundam Unicorn ha lasciato diversi dubbi sulla loro vera natura, specie per quanto riguarda la frangia “naturale”, non modificata meccanicamente. Lo Scrigno di Laplace era stato preparato per essere aperto da un Newtype, ma Banagher e Mineva non hanno mostrato caratteristiche diverse dai comuni umani se non la grande purezza d’animo e la volontà di cambiare davvero lo status quo. I Miracle Children, protagonisti annunciati di NT, potrebbero rendere tutta questa questione più chiara.
Dove sono tutti i vecchi personaggi? Come detto, nei primi minuti del nuovo lungometraggio non c’è traccia di Riddhe, Banagher e molti altri personaggi. È difficile, tuttavia, pensare che non appariranno affatto.
Un futuro incerto
Mobile Suit Gundam Unicorn è un prodotto eccellente che usa come motore narrativo uno dei conflitti più affascinanti e fecondi: giovani contro adulti. Da una parte la purezza senza compromessi di Banagher e Mineva, portatori di valori capaci di stravolgere l’equilibrio costituito e cambiare davvero l’universo; dall’altra gli anziani della Federazione, Neo Zeon e le Maniche, che trascinano dietro di sé il retaggio di guerre passate, tradizioni di famiglia e cospirazioni volte a mantenere uno status quo fatto di fragili rapporti di forza. Ora che sono passati 10 anni e i giovani hanno vinto, NT dovrà essere capace di trovare un altro conflitto altrettanto potente attorno al quale far ruotare le nuove vicende. La sfida principale è proprio quella di portare avanti un universo narrativo e renderlo ancora fecondo di personaggi secondari profondi e indimenticabili come Marida e Zinnerman.
Ciò che sembra essere già cambiato, da quel poco che abbiamo avuto l’occasione di vedere, è la regia: rimane il rimbalzo continuo tra passato e presente, ma si tornano vecchie modalità di messa in scena. Il volto dei personaggi dentro i mobile suit, mentre parlano, viene visualizzato all’interno di un triangolo in sovrimpressione, senza staccare l’inquadratura dalla macchina in combattimento come invece avveniva in Unicorn, tornando ad un espediente visivo inventato proprio dal primo Mobile Suit Gundam.
Insomma, non ci resta che aspettare e sperare di poter vedere Mobile Suit Gundam NT anche nelle sale italiane. Se il prodotto riuscirà a mantenere il livello di qualità del suo predecessore, sarà un vero successo.