La docuserie di Netflix ci porta alla scoperta di un mondo crudele e ricco di emozioni
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Spagna e Inghilterra, dopo estenuanti lotte, sono giunte ad un breve e fragile momento di quiete. Gli oceani sono solcati dalle navi dei due imperi, ma non ci sono azioni bellicose all’orizzonte, o almeno così sembrerebbe. Un tesoro è pronto a solcare le acque dei Caraibi, il più grande mai visto da occhio umano, ed è qui che inizierà la storia pronta ad intrecciarsi con il mito.
Netflix, con la sua narrazione sui pirati, decide di portarci in un mondo folle e spericolato. Un universo nato dalle gesta dell’iconico capitano Hornigold e dei suoi uomini che, stanchi delle promesse inglesi, e dopo essere stati abbandonati al proprio destino, decidono di trovare una nuova rotta per le proprie vite. Un viaggio che li porterà nella leggenda.
Il mondo segreto dei pirati (The Lost Pirate Kingdom) è una docuserie, composta da 6 episodi, che ripercorre le gesta di corsari e pirati entrati di diritto nei libri di storia. Da Benjamin Hornigold a Edward Teach, passando per Anne Bonney fino a Charles Vane e Samuel Bellamy. Uomini coraggiosi, uomini di mare, ex soldati o marinai improvvisatosi capitani di fortuna. Corsari in “pensione”, ladri, assassini, eroi. I pirati sono stati tutto questo e, probabilmente, molto di più. Ne è una prova la città di Nassau, la prima vera città pirata, dove l’uguaglianza regnava sovrana, divenendo una distopia all’interno di un mondo corrotto e fondato sul dualismo tra bianco e nero.
I pirati si mossero nelle zone d’ombra della legalità agli inizi delle proprie scorribande, fino ad esporsi apertamente alla luce del sole non appena compresero della potenzialità delle proprie azioni. Alcuni volevano mandare un messaggio, altri invece erano orientati unicamente sul proprio Io, altri, semplicemente, volevano essere liberi. Uomini che, in ogni caso, decisero di preferire sé stessi al mondo e che misero i propri desideri e i propri sogni al di sopra di tutto e tutti.
Il mondo segreto dei pirati, oltre a mostrarci le vicissitudini che hanno dato vita alla grande era della pirateria, ci offre molti spunti ancora più interessanti. Grazie al taglio classico delle docuserie, ma con l’aggiunta di alcuni elementi televisivi intriganti, lo spettatore riesce a trovare la quadra tra cultura ed intrattenimento.
L’alternanza tra interviste a storici, attimi di narrazione e momenti di recitazione, permettono alla produzione di dare numerose opzioni di fruizione. Il ritmo è piacevole seppur, ovviamente, non incalzante quanto una produzione seriale classica. Nell’opera pirata di Netflix, oltretutto, non c’è solo spazio per le battaglie, gli intrecci politici, i giochi di potere e le follie di questi uomini. Riusciamo a comprendere anche quanto siano state profondamente modificati i racconti sui pirati, descritti quasi esclusivamente come dei diavoli sul mare. Non c’erano solo uomini di basso rango, ma anche liberi pensatori e sognatori.
Stilisticamente, seppur possa essere anche leggermente più morbido rispetto a docuserie in stile crime, anche questo sceneggiato in costume riesce a difendersi. A tutto ciò, ovviamente, va aggiunto l’incredibile contributo donato dalla voce narrante di Derek Jacobi.
Il pluripremiato, e stimato, attore britannico, grazie alla sua peculiare ed iconica voce, ci accompagna in questo nostro intrepido viaggio. Ogni sua parola riecheggia verso l’orizzonte e ci emoziona sempre più.
A supportarlo, come ogni storia di pirateria, vi è una colonna sonora affascinante e ricca di riferimenti affini alle nostre esperienze pop pregresse. Con temi caraibici, folkloristici e britannici più che mai, che strizzano l’occhio alle soundtrack (meravigliose) di Assassin’s Creed Black Flag e Black Sails.
Netflix decide di compiere un gesto degno dei veri pirati. In un mondo dominato da produzioni seriali in costume, e altrettante docuserie, ambientate tra l’epoca romana, greca, medioevale, vittoriana o dagli inizi del ‘900 in poi, la sua scelta è coraggiosa e unica.
Il mondo segreto dei pirati (The Lost Pirate kingdom) è un viaggio piacevole e affascinante. Manca di tutte quelle componenti tipicamente seriali che conquistano il pubblico sin dal primo frame, ma oltre la foschia c’è di più. Basterà superare i primi minuti di proiezione per restare catturati dalle dinamiche e dalle storie di uomini al limite tra finzione e realtà, tra mito e leggenda. Le vicissitudini sono raccontate ottimamente e il supporto costante degli storici è fondamentale per comprendere i meccanismi su schermo. Dalle più semplici diatribe tra schieramenti pirata, fino alle più complesse ed articolate guerre di potere imperiali.
Un progetto che convince e, soprattutto, attira la curiosità anche di chi non è mai stato realmente affascinato da questo mondo. Sarà l’ennesimo bottino dei pirati di Hornigold? Nel dubbio ammainate le vele, la rotta è già stata tracciata dalla grande N.