Cosa ha in comune il manicomio criminale di Arkham, ben noto agli amanti di Batman, con la Seconda Guerra Mondiale?
Riformulo.
Cosa hanno in comune un plotone di criminali della DC Comics ed uno di soldati americani del 1945, impegnati a combattere la Germania Nazista?
Nulla; se non fosse per il riconoscibile ed affermato stile di David Ayer.
Vediamo un attimo di chi stiamo parlando:
David Ayer viene da unโadolescenza difficile, cacciato di casa, costretto a farsi ospitare da un cugino a Los Angeles e ad intraprendere in fretta un percorso di crescita e maturazione a contatto con la vita di strada e di periferia, con tutte le avversitร che ne susseguono. Poi il servizio militare nellโUS Navy, ciรฒ che in realtร gli cambiรฒ la vita, permettendogli di partecipare attivamente alla scenografia di U-571 di Jonathan Mostow.
Poco dopo scrisse quella di Training Day, ed il resto รจ storia recente, tutta in discesa.
Quindi dicevamo: cosa hanno in comune?
Beh, avete mai visto Harsh Time? Gli attimi di follia di un ex soldato a tratti irreprensibile come Christian Bale rappresentano un filone comune della filmografia di Ayer.
Oppure potremmo citare il sottovalutatissimo poliziesco/noir La notte non aspetta, con protagonista Keanu Reeves. Anche qui la furia con cui i poliziotti irrompono nelle case dei criminali, la violenza impulsiva mescolata a scene realmente crude sono lโanima di un film puramente adrenalinico e caotico.
Il tripudio di tale studiato istinto arriva con uno dei piรน bei film del regista dellโIllinois: End of Watch.
Film del 2012, privato immeritatamente di nomination agli Oscar, trova nellโinterpretazione di Jake Gyllenhaal il trionfo dallโarte cinematografica di Ayer; con la verosimiglianza di un falso documentario che narra la vita e lโazione di una squadra di polizia, rappresentando sangue e morte in modo ancor piรน forte e dโimpatto rispetto ai precedenti lavori, proprio grazie alla tecnica con la quale รจ girato.
Lo spirito militare di Ayer perรฒ non รจ di certo sopito o domato dopo End of Watch, ed anzi rinvigorisce la fiamma con la sua ultima fatica: Fury.
Come da tradizione, cambia il protagonista e cambia il quadro, ma non i colori e la cornice.
Sotto la lente della camera di Ayer stavolta finisce Brad Pitt, nei panni di un sergente americano al comando di unโarmata temibile e temeraria, che cercherร di colpire il cuore pulsante della Germania Nazista. Ottimo cast, con Shia LaBeouf, con il nuovo fedele attore di Ayer, ovvero Michael Pena, e con Logan Lerman aka Percy Jackson, oltre al giร citato Pitt.
[youtube url=โhttp://youtu.be/-OGvZoIrXpgโ autohide=โ2โณ fs=โ1โณ hd=โ1โณ]
Ma dunque cosa cโentra Akrham?
Beh, conoscete la Suicide Squad? Ve la presento io.
La โsquadra suicidaโ รจ unโorganizzazione segreta composta da alcuni psicopatici personaggi della DC Comics presente sulla serie a fumetti The Brave and the Bold ed in seguito nota per altre apparizioni random.
Criminali, impostori e personaggi psicologicamente instabili come Joker, Bane, Harley Quinn, Deadshot, Capitan Boomerang e lโIncantatrice sono alcuni dei membri di questa unitร e vengono assoldati dal governo per compiere missioni altamente pericolose in cambio della loro libertร o della vita. Nei tempi moderni li assolderร invece David Ayer, partorendo un film sicuramente ad elevato potenziale di follia. Basti pensare che Joker sarร Jared Leto: questo dovrebbe rassicurarvi in merito.
Sicuramente non ci tradirร .
Chi ci ha tradito perรฒ, tornando alla seconda parte del titolo, รจ la Moviemax.
La nota casa di distribuzione italiana si sarebbe dovuta occupare dellโuscita di Fury, ma pochi giorni fa รจ stata dichiarata fallita, e pertanto non sappiamo ancora se e quando le nostre sale potranno proiettare il nuovo frizzante capitolo della furia omicida di Ayer.
Con un budget complessivo di circa 80 milioni di euro, immaginiamo perรฒ che il regista e la sua troupe abbiano tutto lโinteresse a trovare una soluzione al problema, cercando di fare in modo che la pellicola esca praticamente ovunque ed ovviamente anche in Italia.
Non ci resta che attendere e sperare in un andamento regolare delle cose; ma forse i film di Ayer sono deliranti anche in questo.