Tra fango e realtà

Continua la storia d’amore tra i ragazzi di Milestone ed il mondo delle due ruote. Dopo il piacevole Ride 2, dal gameplay solido e divertente ma minato da un comparto tecnico non proprio all’altezza, e in attesa di Moto GP 17, ci riprova con il gioco ufficiale del Campionato Motocross: MXGP 3.

Proprio a causa dei problemi tecnici e grafici del sovracitato Ride 2, c’era molta curiosità intorno a MXGP 3, il primo titolo dello studio italiano ad utilizzare l’ultima incarnazione del motore grafico Unreal Engine, ed è dunque esattamente questo aspetto che prenderemo subito in considerazione nella nostra recensione.

Nuovo motore, nuovi difetti

Mentre si avvertono dei miglioramenti generali in termini di fluidità (anche se si rimane comunque ancorati ai 30 FPS su console) e di qualità complessiva, la sensazione è che lo studio non abbia preso benissimo le misure con il nuovo motore grafico. Se ci sono infatti delle piacevoli intuizioni, come il deteriorare delle condizioni del tracciato, con le varie impronte lasciate dagli pneumatici dei 24 corridori in gara, l’effetto grafico della pioggia è semplicemente terribile, con dei goccioloni enormi sullo schermo non degni di questa generazione di console, ma a voler essere cattivi forse neanche di quella precedente.

Le moto sono di egregia fattura, l’effetto del fumo è di gran lunga migliorato, così come è un piacevole tocco la tuta del pilota che svolazza per effetto del vento, ma sono gli stessi piloti a risultare poi poco convincenti, soprattutto nelle cadute. Non convince neanche l’illuminazione, con il gioco che è assai tendente all’oscurità, soprattutto in clima di pioggia quando lo sterrato sul quale ci muoviamo sembra praticamente una grande macchia nera.

Insomma, sembra che per ogni passo avanti, ce ne siano uno o uno e mezzo indietro, ed è deludente considerando quanto di buono fatto nei lavori precedenti, perché anche a livello di gameplay si notano dei passi falsi non da poco.

mxgp 3 recensione

Si impegna, ma non convince

Buono il rapporto tra arcade e simulazione, che tende decisamente verso quest’ultima, anche se nelle opzioni è possibile attivare alcuni aiuti in modo da rendere il modello di guida più digeribile. Pessima la gestione dei tagli nelle curve, dove non appena si finisce di un millimetro fuori dalla pista, ci si vede inspiegabilmente “teletrasportati” qualche metro più indietro. E questa cosa è ancora più fastidiosa se si pensa al tipo di disciplina che si sta praticando: dopo un salto enorme a cui segue un’acrobazia dove con un miracolo riesci a non cadere ed a riportare la moto in equilibrio, finisci di poco al lato della carreggiata ed il gioco lo interpreta come un tentativo di taglio curva, riportandoti qualche metro più indietro. Assurdo.

Buona l’intelligenza artificiale, con un grado di sfida soddisfacente. Terribile la fisica dei contatti, e in uno sport dove si affrontano curve strettissime anche in 7-8 moto alla volta, capirete che si tratta di un difetto non trascurabile.

mxgp 3 recensione

Salviamo il salvabile

Quello che ci sentiamo di promuovere senza riserve è invece il sonoro, veramente buono anche per quanto riguarda il suono delle moto a 2 tempi, aggiunta richiesta a gran voce dalla community.

Ottimo anche il coacervo di personalizzazioni a cui Milestone ci ha da tempo abituato. Livree, sponsor e tutte le componenti dei vari bolidi a due ruote sono tutti modificabili a nostro piacimento, così come l’outfit del proprio pilota.

Per quanto riguarda le modalità abbiamo la classica modalità carriera, la possibilità di correre su gare singole o tornei personalizzati utilizzando i piloti e le moto in gara per il campionato MXGP e MX2, oltre al campionato Motocross per Nazioni ed una buona componente online che non presenta particolari problemi in termini di lag e fluidità, a patto che si abbia una buona connessione Internet.

MXGP 3 insomma non è un brutto gioco, e gli appassionati del motocross o dei racing game, così come chi volesse muovere i primi passi nel mondo delle due ruote su sterrato, sicuramente troveranno pane per i loro denti grazie a un buon grado di sfida e di divertimento e alla licenza ufficiale del campionato 2016. Ma presenta alcune falle imperdonabili che aumentano il rischio di riporre il gioco nel cassetto troppo presto, o peggio ancora di non avere abbastanza appeal nei confronti di chi non è fan della disciplina, finendo per diventare così un prodotto di nicchia, peraltro neanche troppo brillante. Ed è un peccato.

mxgp 3 recensione

Verdetto:


La voglia di rinnovarsi di Milestone, che ha ricostruito da zero questo terzo capitolo di MXGP, a partire dal motore grafico, è ammirevole. Quello che traspare però è che il team non sia riuscito a prendere abbastanza confidenza con tutte le novità tecniche a disposizione, confezionando un gioco che zoppica sotto diversi aspetti. La grafica è penalizzata da alcuni difetti troppo evidenti (effetti atmosferici, illuminazione, texture, mancanza di dettagli negli elementi di sfondo), il gameplay da scelte sbagliate e da una fisica dei contatti sicuramente rivedibile, la longevità dalla solita modalità carriera che sa un po’ di stantio, e chi più ne ha più ne metta. Si poteva fare sicuramente di più.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.