NANA, il manga più famoso di Ai Yazawa: una storia di musica e amore, edita da Planet Manga

La storia delle due Nana è costellata di momenti di grande intensità, nei quali i sentimenti la fanno da padroni: amore, odio, tristezza, rabbia, timore, messi così bene nero su bianco da rendere i personaggi estremamente realistici nelle loro debolezze umane.
Faccio periodicamente una rilettura di questo manga, che comprai in blocco nella sua edizione collection quando ancora avevo solo 14/15 anni. Ora che ne ho 10 alcuni in più, continuo a riscoprire sfumature emotive in ciascun personaggio e, con l’occasione della nuova ristampa, ho deciso di buttar fuori tutto quel c’è da dire su questa storia che, forse, non vedrà mai la fine ma che rimarrà un sempreverde del suo genere.

Ti potrebbe interessare anche: I migliori manga e anime d’amore

Nana

Adesso voglio fare concerti, non bambini

Un ripassino veloce. Giunta al suo climax nel 2009, la storia narra della profonda amicizia tra due ragazze di vent’anni che non hanno assolutamente nulla in comune: infanzia e adolescenza agli antipodi, sogni e desideri completamente diversi. In particolare, Nana Komatsu, chiamata poi Hachi da tutti i personaggi, è un po’ frivola, ricerca attenzioni negli uomini facendosi abbindolare facilmente e non ha progetti per il futuro; Nana Osaki, invece, si mostra più indipendente e concentrata sul suo sogno di diventare una cantante di successo. Nonostante queste differenze non proprio sottili, le due si ritrovano per caso (o forse per volere del Grande Demone Celeste) a convivere nell’appartamento 707, dove si raccoglieranno attorno a loro numerosi altri personaggi, a cominciare dalla band di Nana, accorsa a Tokyo per inseguire lo stesso sogno.

Hachi, dopo la travagliata storia con il fidanzato Shoji, ritroverà la sua raison d’être proprio nel fornire sostegno morale alla band dell’amica. Tuttavia, poiché i BLAST condividono parte del loro passato con la più famosa band dei Trapnest, Hachi presto passerà da un polo all’altro senza quasi rendersene conto, a causa della fortissima influenza che Takumi, leader del Trapnest, esercita su di lei. La sua dipendenza emotiva è ciò che più caratterizza Hachi, che purtroppo non impara mai dai propri errori. Dopo la brusca separazione da Shoji, la sua vita sentimentale non fa che complicarsi di più quando si trova poi fra i due fuochi di Takumi e Nobu, arrivando perfino a rimanere incinta di uno dei due.

Ed è questa una delle principali questioni lasciate in sospeso dalla Yazawa: il manga si interrompe quando ormai la ragazza è quasi al termine della sua gravidanza, di cui viene a conoscenza il 28/08/2001 (sappiamo la data certa grazie alla schermata del cellulare di Nana). La dottoressa inoltre dice che è incinta di circa 6 settimane. Facendo i conti (come la sottoscritta ha fatto con dovizia), Hachi andò a letto con Nobu il giorno dopo “aver lasciato” Takumi ed essere stata anche con lui. Siamo tra il 28 e il 29 luglio, perciò effettivamente è molto difficile sapere chi sia il padre del bambino, soprattutto se consideriamo due fattori: Nobu e Hachi affermano di aver fatto sempre sesso protetto e da parte di Takumi ci si potrebbe aspettare lo stesso, poiché mette sempre davanti il lavoro e lui stesso definisce una possibile gravidanza “una seccatura”.

Nana

Possibile che il bambino sia di Nobu? Nei flashforward degli ultimi volumi, dove tutti sono più invecchiati, vediamo una Hachi accompagnata da una bambina di nome Satsuki e veniamo a conoscenza della presenza di un fratello di nome Ren. C’è chi ipotizza che il piccolo Ren sia appunto il figlio di Nobu, che però è stato riconosciuto da Takumi. Non abbiamo, tuttavia, la certezza assoluta che Hachi sia sua madre: in effetti è possibile anche che i due bambini siano fratelli da parte di padre, poiché sappiamo che Takumi si avventa su Reira, quando questa lo supplica di considerarla come una donna e non solo come la “principessa della canzone”.

Questa ipotesi, tuttavia, mi sembra la più inverosimile, poiché il ragazzino sembra essere più grande di Satsuki e ciò significherebbe che Reira avrebbe dovuto essere incinta da prima di Hachi. Semmai, si fa strada una terza ulteriore congettura: se Satsuki non fosse figlia di Hachi e Takumi, sarebbe in realtà figlia di Nana e Ren. La Yazawa presta attenzione a certi dettagli, in particolare proprio ai nomi e Satsuki è quello che Ren suggerisce ad Hachi per il nascituro. Se questo fosse stato maschio, il nome potrebbe essere stato scelto per la bambina dei due e il bambino si chiamerebbe Ren in ricordo del bassista. Inoltre, Nana aveva un certo timore di aver preso in ritardo la pillola anticoncezionale ma, con tutto ciò che avviene in seguito, sicuramente per lei la cosa passerebbe in secondo piano. Eppure, Nana non voleva avere figli, al contrario di Ren…

Fu tutto così improvviso che dimenticai perfino di chiudere gli occhi. Ormai non m’importava neanche di morire: volevo solo Ren. Tanto, tanto, tanto. Da morire.

Shin, in un discorso con Nobu, dichiara di considerare il rapporto di Nana e Ren morboso e, in effetti, è proprio così. I due non sanno fare a meno l’uno dell’altra e, paradossalmente, finiscono per ferirsi a vicenda e trascinarsi l’un l’altro verso il fondo del baratro. Entrambi, in realtà, sono semplicemente in balia degli eventi che li tengono indissolubilmente legati: l’amore per la musica, gli amici di sempre che si ritrovano e tra i quali ci sono sia rivalità che legami intimi mai messi da parte.

Dopo i due capitoli incentrati sulla morte di Ren, ci sono ancora circa 4 capitoli mai arrivati in Italia che ci mostrano Nana, circondata da tutti i suoi cari, mentre cerca di affrontare il lutto. Questo, perciò, ci fa capire che non è l’immediata morte di Ren a farla scappare in Inghilterra, come vediamo nei flashforward. Nana, nelle sue riflessioni in quei momenti, dice di aver inseguito il suo sogno e per questo di non aver rimpianti, nonostante abbia conquistato molte cose ma perso la più importante di tutte. A cosa potrebbe riferirsi? Forse ad Hachi?

Dopotutto, l’intero manga insiste sul loro rapporto dalla natura quasi spirituale e ineluttabile. La ragazza, però, sembra comunque serbare nel cuore la speranza che Hachi ancora si ricordi di tale rapporto e ci si aggrappa con tutte le forze per non lasciarsi andare al dolore. Allora forse sta parlando di Ren? Sembra essere appunto la cosa più sensata ma, ricollegandoci al discorso su Satsuki fatto poc’anzi, potrebbe essere invece un dolore provocato dall’abbandono da parte sua del bambino che Ren avrebbe voluto? Nana afferma più di una volta di non voler mettere al mondo figli, se dovesse seguire solo il suo istinto ma forse, in ricordo di Ren, lo farebbe. Ma allora perché abbandonare il neonato? Probabilmente, sempre a causa dell’assenza del presunto “istinto materno”. Nana, in fondo, non sa che cosa significhi, non avendo avuto una madre disposta a curarsi di lei e questo non farebbe che provocarle dissidi interiori.

Nana

Inoltre, proprio verso la fine di questi capitoli, apprendiamo da Shion (la presidentessa del fan club dei BLAST) che la madre di Nana, Misuzu Uehara, è disposta ad incontrarsi con la figlia. Cosa potrebbero essersi dette? Nana, in tale occasione, potrebbe aver scoperto della sorellina Misato, il che sicuramente le causerebbe un altro forte shock emotivo e psicologico. Se non fosse a causa di un bambino in arrivo, il rapporto con la madre, per di più seguito dai paparazzi, potrebbe essere senz’altro un altro punto di rottura che avrebbe spinto Nana alla fuga.

Infine, noi sappiamo solo due cose: Ren stava portando un regalo di compleanno a Nana e Hachi ha sentito il ragazzo poco prima del suo incidente. Non ci è dato sapere con certezza che cosa contenesse il pacchetto ma Hachi ancora non ha detto della sua telefonata con Ren all’amica. Il motivo è semplice: Hachi si sente in colpa per non aver convinto il ragazzo ad andare prima da Nana e teme che quest’ultima le scaricherebbe addosso ogni responsabilità. È possibile, quindi, che Nana si trovi in Inghilterra per sfuggire in qualche modo a questa verità? Difficile crederci, dato che Nana, sempre nelle sue riflessioni del presente, afferma che Hachi le ha “salvato la vita”…

Siamo i BLAST! 

Se Nana e Ren sono tra i personaggi più centrali di tutto il manga, le rispettive band comunque non si fanno lasciare indietro. In particolare, seguiamo sempre i BLAST, dai loro primi esordi a Tokyo fino al loro debutto in netta opposizione al “regno” dei Trapnest. Purtroppo, entrambe le band si vedranno costrette a sciogliersi, come possiamo evincere dai pochissimi capitoli dedicati al presente, ma continueranno a essere legate da un impegno comune: ritrovare Nana.

I BLAST, soprattutto, mantengono la loro atmosfera di tiepida pace insieme ad Hachi, accomunati dalle stesse sofferenze e, chi lo sa, rimpianti. Ormai madre, Hachi ha perfino divorziato da Takumi e sembra essere una libera professionista che si dedica a varie arti, tra cui quella della vestizione del kimono; vediamo quindi Yasu ora completamente impegnato nel mestiere di avvocato, Nobu che ha ereditato la pensione della propria famiglia e Shin che ha intrapreso una carriera da attore. Soprattutto quest’ultimo ci fa percepire di più il passare del tempo: parrebbe avere come minimo vent’anni ora, il che significa che sono passati per forza almeno 4 anni dalla scomparsa di Nana (il che combacerebbe anche con l’età di Satsuki, che pare ancora piuttosto piccola). Le date di ciascun avvenimento cominciano a farsi sempre più evidenti via via che si avvicinano gli ultimi capitoli, come una sorta di countdown fatto dall’autrice per preparare il lettore al disfacimento di ogni cosa.

Non è possibile sperare che tornino a formare un gruppo musicale, ma certamente si può immaginare che se i BLAST ritrovassero Nana, sarebbero di nuovo tutti insieme e saprebbero superare finalmente i dolori passati, come in fondo desidera disperatamente la loro stessa vocalist.

Nana

Senti Nana… ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrate?

Sono ormai una decina d’anni che la Yazawa non mostra segni di voler riprendere il suo capolavoro. Nonostante ciò, ancora oggi siamo qui a parlarne, anche se non è facile: le informazioni sono poche e soprattutto non abbiamo idea di quali fossero le intenzioni dell’autrice nello scrivere di queste due ragazze. La canzone di Nana, intitolata Blast! e che nel cartone viene associata a Rose di Anna Tsuchiya, dice testualmente “I wanna need your love”, “Voglio aver bisogno del tuo amore”. Era forse già questo un grido d’aiuto di Nana, colei che più soffre la solitudine e che, con i caratteri del suo nome, dà titolo all’intera opera?

Dopotutto, fino all’ultimo capitolo ci ha sempre detto, in tutti i modi, che aveva bisogno di qualcuno. Quel qualcuno siamo stati indotti a pensare fosse Ren prima, Yasu poi, mentre invece non era altri che Hachi, la sola che poteva comprendere lo stesso senso di abbandono e bisogno di amore.
Personalmente, ho imparato moltissimo dalle vicende delle inquiline del 707 e i loro amici e per questo le rileggo spesso: per ricordare quel senso di effimeratezza che, in fondo, caratterizza tutte le cose, compreso l’amore, così come fanno i personaggi di quella che è a tutti gli effetti molto più di un’amicizia e molto più di una storia d’amore.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.