Essere Nerd è una cosa bella… forse.
Ve lo dico io cosa significa essere nerd… non significa nulla! O, almeno, ha perso gran parte del suo significato originale. Questo perché tralasciando quei cliché che non servono a nulla (un po’ come molti degli stereotipi di The Bing Bang Theory), allo stato attuale delle cose se prendi due “nerd” (da notare le virgolette) a caso, con una buona probabilità questi due tra di loro si somiglieranno ben poco. Quindi che senso ha etichettare le persone come nerd, se poi questa distinzione non serve proprio a nulla? Ci troviamo di fronte ad un evidente (forse nemmeno troppo) retaggio culturale che ci portiamo avanti da più di trent’anni… sì, avete letto bene, stiamo discutendo di una cosa molto vecchia ma che, nonostante tutto, rimane attuale per l’evidente deficienza di massa nel mettersi d’accordo prima di tutto su cosa dovrebbe significare essere nerd e secondariamente capire (il che è la parte veramente difficile) come questa distinzione, qualunque significato gli si voglia attribuire, è vetusta e del tutto inadatta ai ritmi d’evoluzione del “social life” moderno. Prenderò come spunto quello che si potrebbe definire come un “fatto di cronaca nerd”, accaduto in questi giorni e che mi ha fatto riflettere su cosa significa essere nerd. In questi giorni, in quel di Lucca, si è tenuta quella che è probabilmente la kermesse sui fumetti e sui giochi più grande e importante d’italia. Io personalmente non ci sono stato… e lo so, “che commenti a fare una cosa che non hai visto?”, starete pensando voi e avete anche perfettamente ragione, tuttavia non starò qui a parlare tanto della fiera, sicuramente, se continuerete a seguire il portale, sarete invasi da notizie e curiosità a riguardo da chi veramente c’è stato, per cui mi limiterò a riportare gli umori dei conoscenti che sono stati alla fiera. In poche parole: il delirio. Un delirio perché, a dispetto dell’organizzazione che può essere stata ottima come pessima, c’era un effettivamente delirio di gente. Gente a palate. Cosplayer a non finire. Addetti del settore e ragazzini in erba alle prime conquiste nerdose. A Lucca, verosimilmente, c’era la creme de la crema del mondo nerd. E allora se sai cosa significa essere nerd… avrai dato per scontato che a Lucca c’erano una marea di nerd… o forse no. Prendete il borgo lucchese e riempitelo di gente fino a quanto è molecolarmente possibile e avrete una leggera idea del caos, stando ai racconti, che c’era a Lucca. Le cose sono due: o per qualche ragione che mi è ancora sconosciuta in questa edizione della fiera c’era un’evento imperdibile tipo l’ascesa di un nuovo messia oppure i “nerd” (da notare ancora le virgolette) sono aumentati esponenzialmente in questi ultimi mesi. La verità sta forse nel mezzo, Lucca è sicuramente uno degli eventi più attesi ma c’è anche da dire che il pubblico tipico che visita la fiera è diventato sempre più eterogeneo. Allora ripeto… cosa significa essere Nerd se nemmeno ad una fiera potenzialmente per nerd ci sono i nerd, o almeno non rappresentano la quasi totalità delle persone presenti? Vuoi che, come dicevo prima, essere nerd non significa più a nulla? Se non credete a me, affidatevi a qualsiasi sito (anche Wikipedia va bene) e cercate risposta a questa domanda.
Vi risparmio il lavoro ciò che troverete online è questo: informazioni spesso incomplete e contraddittorie al livello “politico italiano” e che, con buona pace del vostro intelletto, vi confonderà ulteriormente le idee. Perché i nerd prima sono sfigati, poi sono persone colte poco socievoli, poi sono la versione hardcore dei geek, poi sono la stessa cosa dei geek… insomma non ci si capisce nulla. Il fatto è che ci troviamo di fronte ad un termine creato probabilmente per caso, e che ha preso piede nel corso degli anni adattandosi a situazioni così diverse e che ha avuto la grossa, grossissima pecca di essere stigmatizzato in quei cliché triti e ritriti che vedono nel nerd un tipo sfigato bravo ai videogames, che legge mille fumetti e che ha scarso successo con l’altro sesso. In tutta onestà, voi “nerd” che mi leggete… siete davvero così? Magari qualcuno ricalca davvero lo stereotipo ma, e qui faccio riferimento all’enorme quantità di persone che è andata Lucca, quanto questo stereotipo da un punto di vista statistico sia sovrapponibile allo stereotipo di poco sopra? Non tanti, o almeno meno di quanto è lecito aspettarsi. Il fatto è questo, per come la vedo io è sbagliato chiedere cosa significa essere Nerd, perché nella pluralità e nelle mille sfaccettature che possono avere questo significato è una perdita tempo cercare di accorpare sotto un unico nome un così grande campionario umano, fatto di gusti, personalità e approccio stesso all’essere nerd così variegato da rendere inutile qualsivoglia categorizzazione. Prendete me, sono un “Nerd” (e penso che scrivere per un portale chiamato Stay Nerd conti qualcosa) eppure non leggo fumetti, non mi piace Star Wars e nel mio lavoro esterno a questo sito faccio cose che di nerdoso hanno davvero poco. Quindi che significa essere Nerd? Se proprio vogliamo dargli un significato, ricordiamoci delle passioni… ricordiamoci di come una persona a caso, può appassionarsi a ciò che vuole, può comprare mille videogames e fumetti o, allo stesso modo, può comprarne uno di tanto e in tanto e sentirsi lo stesso appassionato a quel mondo “Nerd” che tutti cercano di categorizzare. La verità è che se uno è sfigato non sono fatti vostri. La verità è che se uno si sente Nerd non ha bisogno di un certificato rilasciato da Sheldon Cooper. La verità è che essere nerd può significare qualsiasi cosa e, in tal senso, non significare proprio nulla. Non dico di abbandonare il termine, perché se la categorizzazione delle persone è inutile la passione per certe cose rimane. E soprattutto abbandoniamo il concetto che a “essere nerd” sono quelle poche persone che prima e sottolineo prima, andavano alle fiere e partecipavano ad eventi come quello di Lucca. Ormai il fenomeno è così radicato nella società che quell’ipotetico gruppo di persone che potremmo identificare per assurdo come i primi nerd non c’è più e al suo posto una grande, grandissima moltitudine di persone, dai mille gusti e i mille volti. E ci metteremo anni a capire che le cose sono cambiate ma è così. Rassegnamoci all’idea di vivere in un mondo in cui ognuno è libero d’essere ciò che vuole… indipendentemente da come vogliamo etichettarlo.