Con l’arrivo del primo trailer dedicato a Avengers: Age of Ultron, nella testa di molti cinemaniaci dell’ultim’ora è sorto un dubbio che prima, per qualche motivo, non si era ancora palesato. La domanda è semplice: chi diavolo è Ultron? Perché si, non tutti lo sanno ed il dubbio è anche legittimo, perché nei film non se n’è mai parlato. Se con il primo film dedicato ai Vedicatori si dovevano fare i conti con Loki che con Thor si è conquistato già una considerevole fanbase (merito anche e soprattutto dell’attore che lo interpreta, Tom Hiddleston), con Ultron il discorso è diverso e, salvo non si sia pratici di fumetto Marvel, si sarà forse rimasti un po’ spiazzati. E che potevamo fare noi di Stay Nerd se non rispondere alle vostre domande?
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Le Origini
Quella di Ultron è una storia lunga, ma forse veramente troppo per essere riassunta in un articolo informativo come questo. Creato nel 1968 da John Buscema (che per primo lo disegnò) e Roy Thomas (ai testi), Ultron fece la sua prima apparizione ufficiale su The Avengers n°58 e la storia è parte di una fantascienza dal sapore più che classico. Henry Pym, vendicatore, scienziato e talvolta stronzo di serie A crea dal nulla la prima, e più evoluta, intelligenza artificiale del pianeta. Mente brillante e ambiziosa, Pym riesce dove anche Reed Richards aveva fallito, costruendo una mente senziente dalle stesse capacità di un cervello umano. Il successo di Pym si deve all’inserimento nella macchina dei suoi stessi tracciati mentali cosicché, di fatto, l’androide è sia una versione alternativa della mente di Pym che una sorta di “figlio”. Come da prassi per un certo tipo di letteratura fantastica, tuttavia, la macchina si ribella al suo creatore e le cose andranno veramente, ma veramente male, tanto che Ultron-1 evolve sé stesso e, sviluppando un odio quasi edipico per Pym, gli si ribella tentando di ucciderlo. Pym sopravvive ed Ultron scappa, cosicché per un po’ persino il suo creatore archivia il caso senza pensarci due volte. Qui non abbiamo ancora il raffinatissimo villain che si vedrà più in là. Ultron-1 è poco più che una specie di distributore per le bibite, con un design da telefilm sci-fi dei primi anni ’70. Anche la mente della macchina è strana, capricciosa, quasi illogica. E sarà proprio questa necessità di maturare che porterà, poi, alla nascita della prima vera nemesi.
Il Ritorno
Nasce quindi Ultron-5, la prima vera incarnazione del villain come lo conosciamo oggi. Abbandonato il suo aspetto da cassonetto, Ultron diviene ufficialmente un androide, ossia un robot dalle sembianze umanoidi. Il momento della nascita di Ultron-5 non è solo fondamentale in quanto “attimo della genesi del male”, ma anche perché proprio Ultron-5 creerà un personaggio fondamentale nella storia dei Vendicatori, ossia La Visione, un altro potentissimo androide basato su corpo e mente di due potenti supereroi. Per creare La Visione, infatti, Ultron parte dal prototipo della prima Torcia Umana (che non è quella dei Fantastici Quattro, ma piuttosto un personaggio molto più vecchio di cui potete leggere nel bellissimo volume Marvels) e dai tracciati mentali di Wonder Man che, almeno ai tempi, si dava per morto. Prese le botte per l’ennesima volta, Ultron-5 lascerà dopo poco il passo a Ultron-6, ricreato proprio dalla Visione e, per l’occasione, potenziato per la prima volta in modo consistente. Da questo momento in poi, infatti, il corpo di Ultron sarà fatto di adamantio, il che non gli eviterà di essere distrutto ma lo renderà certamente più tosto.
Tempi recenti
Ripercorrere tutta la storia di Ultron, nonché tutte le sue innumerevoli incarnazioni è, come detto, un lavoro lungo e ingrato. Facciamo quindi un salto ai tempi più recenti e passiamo direttamente alle storie degli ultimi anni, che poi corrispondono anche alle storie che alcuni di voi – se vorranno – potranno reperire con facilità in qualsiasi fumetteria del pianeta. Dopo anni di scorrerie e dopo essersi duplicato in un numero francamente esagerato di cloni, sottocloni e robottini anonimi, Ultron torna in auge sulla testata dei Potenti Vendicatori, dove cade letteralmente dal cielo infettando l’armatura di Iron Man e trasformandosi in una nuova versione di sé: Ultron-Pym. Uccidendo, ma solo apparentemente, Tony Stark, questa forma di Ultron è in parte meccanica e in parte biologica ed ha la particolare caratteristica di essere una copia robotica di Janet Van Dyne alias Wasp. Ex moglie di Pym e in quei frangenti membro ufficiale della squadra dei Vendicatori. In questa forma Ultron è praticamente all’apice del suo potere, tant’è che contrasterà senza difficoltà persino membri della squadra decisamente over-powered come Ares (si, il Dio Greco della guerra!). Sconfitti i Vendicatori con una facilità disarmante, Ultron verrà infine fatto a pezzi da Sentry, grondante di rabbia per la morte di sua moglie causata proprio dall’androide. Datogli il colpo di grazia da parte di Ares, Ultron verrà infine distrutto di nuovo. Staccatosi da un redivivo Tony Stark, la sua coscienza finirà nello spazio dove verrà resuscitato di nuovo dai Phalanx, una razza tecno-organica di cui diverrà il leader dando il via ad una delle più articolate e belle saghe “spaziali” di casa Marvel. Comincia così Annihilation: Conquest, seguito diretto di Annihilation, prima grande maxi-saga spaziale la cui genesi editoriale coincise con la formazione dell’attuale, e ormai ben noto, gruppo dei Guardiani della Galassia.
Age of Ultron
Siamo sicuri che, con l’arrivo dei Guardiani della Galassia ed il conseguente lancio dell’omonima testata, molti di voi staranno correndo in fumetteria per fare acquisti pazzi. Ora direte voi: si ok, ma che c’entra? C’entra perché potreste trovare tra gli scaffali un volume chiamato “Age of Ultron”. Una miniserie dello scorso anno che va a collocarsi in un futuro indefinito in cui, come già fu per il villain Apocalisse (tranquilli che prima o poi snoccioleremo pure su quest’ultimo) ipotizza come sarebbe un futuro in cui Ultron regna in modo dispotico. Vale la pena spenderci due righe per sottolineare due cose. La prima è la bontà della miniserie che conta a testi e disegni un duo veramente tosto di casa Marvel: sceneggiatura di Brian Michael Bendis e disegni di Bryan Hitch! La seconda è che questa serie non c’entra una cippa con quella che sarà la trama del film omonimo, ossia Avengers: Age of Ultron. Salvo, ovviamente, il succitato androide. Age of Ultron è interessante non solo perché da la possibilità di scoprire, per mezzo di una bella storia, quella che è la nemesi del film, ma anche perché ha dato vita, nella continuity fumettistica, a ben due nuovi universi paralleli o, come li si chiama nel gergo del settore, due nuove “Terre”. Terra-61112, dove l’umanità è stata distrutta da Ultron, e Terra-26111, dove un gruppo di eroi ancora combatte l’androide sotto la guida di Morgana Le Fay e dei Difensori.
I poteri
Ora, molti di voi si staranno chiedendo come può un robot mettere sotto scacco i Vendicatori, rei di aver preso a schiaffi un Dio ed annesso esercito inter-dimensionale. La domanda, in effetti, è legittima e forse, illo tempore, se la saranno posta anche i vari autori che con Ultron si sono trovati a lavorare. Tant’è che Ultron è un villain veramente, ma veramente sgravo. Partiamo da un presupposto: non può morire. O almeno non come si può intendere una morte biologica, tant’è che la sua ultima versione fumettistica è detta Ultron- ∞, sebbene essa dovrebbe essere la quindicesima versione canonica del robot (canonica nel senso che non si calcolano le versioni alternative et simili). Partendo dal modello originale Ultron-1, il robot creato da Pym ha ricevuto vari upgrade che lo hanno portato, su tutto, ad essere costruito in adamantio puro, cosicché non possa essere ferito o distrutto con facilità. Salvo poteri divini o simili, infatti, l’unico materiale che può intaccarlo è il “vibranio antartico”, una particolare e rara versione del vibranio (un metallo immaginario che assorbe ed amplifica le vibrazioni). Nel set di poteri sono poi stati a mano a mano aggiunti: super forza, super resistenza, innumerevoli armi interne e la capacità di controllare la mente altrui con una sorta di telepatia. Può interfacciarsi con ogni computer e macchina e, oltre ad essere un robot, è egli stesso un esperto di robotica, tant’è che è il padre di una quantità innumerevoli di robot che hanno imperversato nell’universo Marvel, i cui due più celebri sono Jocasta e Visione. La prima basata sui tracciati mentali di Wasp, il secondo su quelli di Wonder Man. Entrambi i robot, come da copione, si sono poi ribellati al padre, tanto che Visione è diventato addirittura uno dei Vendicatori. Sempre nella lista di abilità sgravissime, Ultron può resistere ad attacchi fisici, magici e mentali di considerevole portata e può resistere sia a Thor che a Hulk.
Ultron, inoltre, ad ogni sconfitta torna in campo migliorandosi, e correggendo i difetti che lo avevano portato alla disfatta. Le sue capacità di analisi, inoltre, fanno si che metta i suoi avversari in condizioni di svantaggio, sia strategicamente che grazie alla creazione di particolari armi che li debilitino, tant’è che è uno dei pochi super villain capace di invertire il processo che trasforma Bruce Banner in Hulk. Ad oggi l’unico eroe che è riuscito a sottomettere Ultron senza difficoltà apparenti è stato Sentry, un personaggio che ai non amanti dei fumetti non dirà nulla ma che, di fatto, è attualmente il più potente super-eroe Marvel… ma con qualche problema mentale.
La personalità
Partendo da un cassonetto con le braccia, Ultron si è trasformato negli anni in un personaggio raffinato che, a differenza di tanti altri robot/androidi e compagnia contante ha una sua definitissima difference all’interno del campionario Marvel. Lì dove alcuni robot tendono decisamente alla macchietta (vedi M.O.D.O.K.) e dove altri a un sin troppo evidente anonimato, Ultron si distingue per una personalità eccentrica e sfaccettata, la cui caratterizzazione si è definita in anni di storie pur senza mai snaturarsi. Cinico, spesso nichilista e ovviamente calcolatore, Ultron è – come detto – basato sui tracciati mentali di Henry Pym, il che lo rende fondamentalmente connesso alla rosa di sentimenti e sensazioni sperimentabili da un cervello umano. Se alle origini c’era un desiderio quasi infantile di conquista, come un capriccio che cerca la realizzazione, oggi Ultron si caratterizza per le sue capacità di pianificazione, tali che le sue trame e le sue mire sono spesso difficilmente comprensibili se non nelle battute finali degli archi narrativi che lo vedono protagonista. L’androide, inoltre, ha in sé una sorta di istinto paterno che lo porta a creare robot su robot, talvolta programmandoli con le stesse capacità senzienti di cui è egli stesso padrone (la qual cosa sarebbe del tutto superflua in termini di programmazione di un compito). Ultron è inoltre schiavo di determinati sentimenti come rabbia, frustrazione, delusione, vendetta. Sebbene cerchi di reprimerli con la sua programmazione robotica. A questo punto vale la pena evidenziare due cose: la prima è che Henry Pym non è mai stato uno stinco di santo. L’eroe (che più e più volte ha cambiato nome negli anni) è infatti un uomo spesso incontrollabile, occasionalmente violento e con un forte senso di inadeguatezza e frustrazione. Ultron, in tal senso, è quasi tutto quello che Henry Pym potrebbe essere ma che, grazie al controllo ed ai freni di chi gli sta attorno, non è. Ove i Vendicatori hanno duramente lavorato per migliorare la personalità di Pym, Ultron non ha avuto limiti e la cosa è francamente inquietante. In secundis, come Pym è in fondo un eroe, così Ultron ha occasionalmente dei momenti di incertezza è dei ripensamenti di coscienza. L’esempio più lampante fu quando la coscienza dell’androide si divise letteralmente in due, portando alla creazione di ben due versioni del villain: Ultron-11 e Ultron-12 che fronteggiatisi in uno scontro titanico finirono col distruggersi a vicenda. Sarà poi il Dottor Destino a riassemblare l’androide, ricostruendone la personalità degli albori con Ultron 13.
Che dire di più? Ultron è veramente un tipo tosto e cattivo, nemesi perfetta per una squadra di tizi come i Vendicatori. È anche un’ottima nemesi cinematografica in quanto è calcolatore, cinico, freddo ed anche profondamente bastardo. Quel che resta da capire è come e quanto dopo il film cambierà lo status quo dei Vendicatori. Ultron, infatti, non sarà assemblato da Hank Pym come nelle origini fumettistiche ma piuttosto da Tony Stark. Non dimentichiamoci, poi, che Age of Ultron porterà sullo schermo ben 3 nuovi Avenger ossia Scarlet, Quicksilver e Visione, rendendo il gruppo più grosso ed anche più difficile da gestire in ottica delle produzioni future. Ed a proposito di futuro, come detto Ultron è stato anche parte di un evento “galattico” in casa Marvel particolarmente grosso, tanto da essere stato diviso in ben due maxi-saghe. Parliamo di Annihilation che, se ricordate, è il medesimo evento che ha dato vita ai Guardiani della Galassia. Ma… aspetta un attimo! Guardiani della Galassia, Thanos, Ultron… vuoi vedere che Avengers 3 sarà il primo mega-crossover della storia del cine-comic?!