Il collezionismo si scontra col digital delivery

BwuPX-oIMAATfBA-600x372Le potete vedere da soli: migliaia di limited edition, cofanetti e materiale extra messi in bella mostra nelle case dei vostri amici nerd più facoltosi. Ogni anno, a dispetto della parola limited, si riversano nei negozi fisici e online, tantissime edizioni a tiratura limita, il sogno proibito (più che altro costoso) di molti appassionati di videogames, cinema e fumetti, e allora perché l’articolo ha un titolo in così netta contrapposizione al mercato così come lo conosciamo oggi? Il fatto è che, volenti e nolenti, una certa fetta di mercato del collezionismo sta per morire. La cosa forse è meno lampante proprio perché in questi ultimi anni, complice un dualismo sempre più forte tra videogiocatore e accanito consumatore, il mercato ha visto un incremento del “lusso” dell’intrattenimento incredibile. Gli acquirenti sono diventati sempre più consapevoli del proprio status quo, e tra di loro si è creata una sorta di scissione, tra chi, vuoi per filosofia di vita, vuoi per ristrettezze economiche, è sempre alla ricerca dell’offerta e chi, invece, oltre a non badare a spese, è alla ricerca di un oggetto che non sia solo uno strumento per intrattenersi ma piuttosto una reliquia, un feticcio da “venerare” nel nome del dio denaro. In questo, ovviamente, non c’è nulla di sbagliato. Checché se ne dica, il collezionismo non ha mai fatto male al mercato, al di là del “vuoto spendere”, qualsiasi oggetto collezionabile non ha mai influito più di tanto sulla qualità del settore di cui fa parte. Per intenderci, nessuna statuetta o action figures, può mai rendere meno bello un videogames o un film. Se la cosa non vi sta bene, vi basta semplicemente acquistare la versione standard del prodotto. Prese per buone queste considerazioni, perché si annunciava la morte del collezionismo?
Se non l’avete notato, è chiaro che i produttori, siano più che propensi all’eliminazione del copia fisica in favore del digital delivery come unico strumento per rilasciare i prodotti. Prima di continuare oltre, è inutile appellarsi al fatto che “non tutti hanno Internet, e non tutti hanno una linea veloce”, per un semplice fatto di costi, al produttore non interessa, o meglio non interesserà, quella fetta di mercato sprovvista della banda larga. Semplicemente sarà più conveniente rilasciare tutto online (perdendo anche qualche cliente) piuttosto che accollarsi i costi di produzione delle copie retail, e perdere quei potenziali clienti che si rivolgono al mercato dell’usato. L’impossibilità di controllare ciò che avviene dopo l’acquisto di una copia fisica, è proprio uno dei motivi per cui l’era del digitale non tarderà ad arrivare. Se ci fate caso, è da anni che di pirateria si parla sempre meno, non perché questa sia sparita ma semplicemente perché, agl’occhi delle case produttrici, il nemico numero uno non è tanto il ragazzo che scarica contenuti illegalmente, quanto piuttosto la catena infinita di compravendita di prodotti usati.

Collezionismo

Il discorso è molto ampio, ci sono molti fattori da considerare per dichiarare a fine del collezionismo, è difficile stabilire se l’incentivazione all’acquisto tramite la diversificazione di uno stesso prodotto, sia più remunerativa dell’abbattimento dei costi delle copie retail. Io personalmente ritengo che il digital delivery sia inesorabile. A pensarci bene, Microsoft stava ponendo le basi per contrastare il mercato dell’usato e favorire l’ascesa dei contenuti digitali. Sappiamo tutti com’è andata a finire, e nonostante non apprezzi per nulla la politica Microsoft, c’è da riconoscerne le “potenzialità” in ottica futura, la debacle della presentazione dell’Xbox One si è avuta non solo per una fallimentare campagna marketing ma anche perché gli acquirenti non essendo ancora pronti ad abbandonare la copia fisica, si sono automaticamente riversati sulla concorrenza che non ha fatto altro se non coccolarli con ciò che non volevano ancora abbandonare. Ci pensate? Se Microsoft e Sony, in comune accordo magari, avessero già presentato console che pur non negando la copia fisica, fossero predisposte per favorire gli acquisti via internet? Insomma, fin quando si ha scelta, è logico che il consumatore preferirà ciò che negl’anni è stato fonte di gioia, ma se questa scelta venisse negata? Purtoppo si tratta solo di vincere le resistenze iniziali, di invogliare all’acquisto via digital con sconti e promozioni; o magari vivere un periodo di transizione in cui è ancora possibile una forma di collezionismo, con edizioni limitate contenenti accessori extra, artbook e quant’altro accompagnate non da una copia fisica, ma da un voucher per riscattare il gioco. Pensate a giochi come Child of Light, rilasciato solo esclusivamente online ma che  ha avuto enorme successo con la sua Deluxe Edition, in versione “retail”, ovvero con materiale bonus e codice da riscattare. sconti-invernali-sul-psn_bzccPossiamo indignarci, arrabbiarci e maledire ogni produttore che in questi anni sta investendo per assicurarsi un futuro più remunerativo; per quanto romanticamente siamo attaccati al concetto che queste persone fanno il loro mestiere per passione, dietro c’è sempre il denaro a muovere realmente i fili del gioco. Non possiamo farci nulla, e questo non vuole essere un discorso pessimistico, o andarci pesante sull’impossibilità di scelta del consumatore, a conti fatti quando un “futuro” si presenta con delle qualità così importanti, è inutile fare muso duro. Perché per quanto sia allettante l’idea di poter accarezzare per sempre gli oggetti che ci hanno intrattenuto per chissà quante ore, è innegabile che il digital delivery sia ormai alle porte. Il collezionismo ha un avversario troppo forte da contrastare, e in questi casi la passione non basta. La possibilità di acquistare prima il contenuto, di scaricarlo per averlo già disponibile il giorno del rilascio, gli sconti e le offerte, la comodità di avere tutto all’interna di una sola macchina e così via, fanno del digitale un sistema attualmente imbattile sotto tutti i punti di vista. Che poi a dirla tutta sono solo i giocatori di vecchia data a mal digerire questo fenomeno, chi si è appassionato solo in questi ultimi anni è già fisiologicamente preparato al futuro (anche se non ne ha coscienza) e, a conti fatti, il mercato si rivolge essenzialmente ai newly adopter, per cui i nostalgici (come me del resto) devono solo trovare il coraggio di adattarsi alla novità. Se proprio non riuscite a staccarvi dalle vostre collezioni, forse questo è il momento per amarle ancora di più. Tutti quei cimeli che avete opportunamente conservato difficilmente lasceranno spazio ad altro materiale, per cui è arrivato il momento di dedicargli ancora più attenzione. Il collezionismo sta morendo, possiamo solo ricordare ciò che ci ha dato…