Dopo 126 anni il mistero di Jack lo Squartatore… è ancora un mistero.
Le ultime parole famose di Russel Edwards, una specie di “super fan” del mito di Jack lo Squartatore che pensava di aver svelato l’arcano che si celava dietro “il caso di tutti i casi”, quello degli efferati omicidi avvenuti nell’estate londinese del 1888 nel quartier di Whitechapel, sono state: “ci ho lavorato per 14 anni, abbiamo definitivamente risolto il mistero su Jack lo Squartatore“. Affermazioni che si sono rivelate… un po’ precipitose.
Lo scrittore nel 2007 aveva acquistato grazie ad un’asta lo stesso scialle ritrovato nel luogo del delitto della quarta vittima del leggendario assassino, Catherine Eddowes, uccisa il 30 settembre 1888. Questo indumento, sopravvissuto fino ai giorni nostri passando di generazione in generazione nella famiglia del poliziotto che lo ha raccolto dal luogo del misfatto, sarebbe infine giunto nelle mani del nostro curioso Edwards, che prontamente si è adoperato perché venissero fatte velocemente analisi accurate sulle traccie di sangue ancora presenti nello scialle. Analisi che infine “inchiodavano” come già vi abbiamo raccontato in questo articolo, Aaron Kosminski, un barbiere della zona polacco.
MA! Eh si, c’è un “ma” piuttosto grosso, che ha mandato a monte ogni speranza di chiudere questo mistero epocale. Lo scienziato chiamato ad analizzare i campioni di materiale genetico, un biologo molecolare operante a Liverpool, Jari Louhelainen, avrebbe infatti commesso un errore che smonta tutte le certezze a cui si era giunti. Uno dei geni mutanti ritrovati in una traccia di sangue che accompagnava quello di Kosminski, e conosciuto come gene 314.1C, oltre ad essere estremamente raro (si trova infatti in una persona ogni 290.000), pareva appartenere proprio al corredo genetico della vittima Catherine Eddowes (e ovviamente della sua discendenza). Peccato che si è scoperto recentemente che questo gene è stato “confuso” con un molto più comune gene 315.1C. Questo macroscopico “dettaglio”, non identifica più la sciarpa come appartenente alla vittima e di conseguenza, non collega più in alcun modo la storica scena del crimine alle traccie di DNA del barbiere Aaron Kosminski presenti nell’indumento, che si vede cosi strappare via dalle mani il titolo di serial killer più celebre di tutti i tempi… la celebrità a volte dura poco! La figura di Jack lo Squartatore torna nell’ombra quindi, si retrocede nuovamente dai fatti alle teorie e congetture, con buona pace di chi in cuor suo, sperava di raggiungere fama e successo sbrogliando la sanguinosa matassa.